
CHIUSDINO. Come un fulmine a ciel sereno, l’amministrazione provinciale di Siena, che sta realizzando un primo stralcio di lavori per eliminare le curve nella strada provinciale 73 in zona di Frosini, ha fatto sapere che intende, per ricongiungere il nuovo tracciato al vecchio, laddove è previsto dal progetto esecutivo, chiudere per circa un mese (dalla fine di agosto) la percorrenza della strada attuale nel tratto interessato dagli interventi di riqualificazione.
Si parla di disagi contenuti ma la realtà delle cose non è certamente così ed i disagi, se tale proposito andasse in porto, saranno molto evidenti e di non facile accettazione.
Questo nonostante che, l’amministrazione comunale correttamente e con senso di profondo rispetto delle esigenze e delle preoccupazioni della cittadinanza abbia più volte chiesto chiarimenti e sempre abbia avuto risposte interlocutorie, ma… ai primi giorni di luglio, inaspettativamente, proprio come un fulmine a ciel sereno, l’amministrazione provinciale ha fatto conoscere la “bella” ed inattesa notizia della volontà di chiudere, per un periodo di circa 4 settimane, il tratto di strada oggetto dei lavori.
Scelta che l’amministrazione comunale di Chiusdino ha ovviamente, dissociandosi, giudicato negativamente e che, con queste mie note, anche io considero totalmente sbagliata ed inaccettabile.
Inaccettabile nel metodo (l’amministrazione provinciale ha informato della decisione con tempi troppo a ridosso dell’inizio del periodo di chiusura) e soprattutto nel merito.
I lavoratori, gli studenti e tutti i cittadini dovranno, per raggiungere Siena, essere deviati da Ponte Feccia su San Lorenzo a Merse ed in superstrada Grosseto-Siena aumentando la percorrenza di circa 20-25 chilometri rispetto all’attuale percorso con le tutte le conseguenze del caso – riorganizzazione oraria di tutti i servizi pubblici con anticipo partenze rispetto agli attuali orari di circa 30-40 minuti (e con analoghi arrivi posticipati), riorganizzazione dei bus scolastici comunali (il 12 settembre riaprono le scuole), servizi che tra l’altro non potranno raggiungere alcune località (Frosini, Montebello, Pentolina, Colonna di Montarrenti) e problematiche relative anche ad esigenze di pubblico soccorso (se si rendesse necessario raggiungere con ambulanza il Policlinico di Siena, aumenterà notevolmente il tempo di percorrenza – chi si assumerà la responsabilità di eventuali gravi evenienze? ).
A questo aggiungo che, delle attività commerciali, presenti nel territorio e nel tratto interessato dalla eventuale chiusura saranno di fatto completamente isolate in un periodo temporale in cui la presenza turistica garantisce loro del lavoro. E’comprensibile, che se l’amministrazione provinciale non concorderà con il Comune di Chiusdino e l’Unione dei comuni della Val di Merse soluzioni diverse (con la buona volontà di tutti possono essere trovate) dalla completa chiusura alla percorrenza dell’attuale tratto per circa un mese (non si può considerare valida l’alternativa proposta di utilizzare un tracciato provvisorio dalla zona del Madonnino a Pentolina visto il terreno sconnesso, salite molto ripide, fiume da superare – percorso comunque limitato, insicuro e con esclusione della possibilità di transito dei mezzi pubblici) saranno inevitabili forme di civile protesta.
Rossano Bianchi – Consigliere comunale – Chiusdino
Si parla di disagi contenuti ma la realtà delle cose non è certamente così ed i disagi, se tale proposito andasse in porto, saranno molto evidenti e di non facile accettazione.
Questo nonostante che, l’amministrazione comunale correttamente e con senso di profondo rispetto delle esigenze e delle preoccupazioni della cittadinanza abbia più volte chiesto chiarimenti e sempre abbia avuto risposte interlocutorie, ma… ai primi giorni di luglio, inaspettativamente, proprio come un fulmine a ciel sereno, l’amministrazione provinciale ha fatto conoscere la “bella” ed inattesa notizia della volontà di chiudere, per un periodo di circa 4 settimane, il tratto di strada oggetto dei lavori.
Scelta che l’amministrazione comunale di Chiusdino ha ovviamente, dissociandosi, giudicato negativamente e che, con queste mie note, anche io considero totalmente sbagliata ed inaccettabile.
Inaccettabile nel metodo (l’amministrazione provinciale ha informato della decisione con tempi troppo a ridosso dell’inizio del periodo di chiusura) e soprattutto nel merito.
I lavoratori, gli studenti e tutti i cittadini dovranno, per raggiungere Siena, essere deviati da Ponte Feccia su San Lorenzo a Merse ed in superstrada Grosseto-Siena aumentando la percorrenza di circa 20-25 chilometri rispetto all’attuale percorso con le tutte le conseguenze del caso – riorganizzazione oraria di tutti i servizi pubblici con anticipo partenze rispetto agli attuali orari di circa 30-40 minuti (e con analoghi arrivi posticipati), riorganizzazione dei bus scolastici comunali (il 12 settembre riaprono le scuole), servizi che tra l’altro non potranno raggiungere alcune località (Frosini, Montebello, Pentolina, Colonna di Montarrenti) e problematiche relative anche ad esigenze di pubblico soccorso (se si rendesse necessario raggiungere con ambulanza il Policlinico di Siena, aumenterà notevolmente il tempo di percorrenza – chi si assumerà la responsabilità di eventuali gravi evenienze? ).
A questo aggiungo che, delle attività commerciali, presenti nel territorio e nel tratto interessato dalla eventuale chiusura saranno di fatto completamente isolate in un periodo temporale in cui la presenza turistica garantisce loro del lavoro. E’comprensibile, che se l’amministrazione provinciale non concorderà con il Comune di Chiusdino e l’Unione dei comuni della Val di Merse soluzioni diverse (con la buona volontà di tutti possono essere trovate) dalla completa chiusura alla percorrenza dell’attuale tratto per circa un mese (non si può considerare valida l’alternativa proposta di utilizzare un tracciato provvisorio dalla zona del Madonnino a Pentolina visto il terreno sconnesso, salite molto ripide, fiume da superare – percorso comunque limitato, insicuro e con esclusione della possibilità di transito dei mezzi pubblici) saranno inevitabili forme di civile protesta.
Rossano Bianchi – Consigliere comunale – Chiusdino