SIENA. Dopo un nostro primo comunicato sulla situazione economico-finanziaria dell’Università degli Studi di Siena quando gli scenari non erano ancora ben definiti, riteniamo che ora sussistano sufficienti elementi di valutazione per un’analisi più dettagliata.
Il primo luogo ci preme evidenziare che non hanno fatto bene alla reputazione ed all’immagine dell’Ateneo le notizie poco puntuali e spesso fuorvianti apparse sulla stampa, soprattutto quelle di matrice politico-sindacale che non solo non hanno aiutato a rappresentare il reale scenario, ma hanno maggiormente turbato la collettività cittadina togliendo serenità al personale universitario che, invece, ha bisogno di supporto e fiducia per uscire al più presto dalla grave crisi che si è manifestata.
Il percorso di trasparenza iniziato dal Rettore e proseguito dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico consentiranno di far chiarezza sulle responsabilità, presenti e passate, senza necessità di strumentali cacce alle streghe.
Tra le responsabilità passate non possiamo non ricordare quelle di natura politica della sinistra che hanno portato ad una crescita smisurata dell’Ateneo soprattutto per ciò che concerne le Facoltà, i Corsi di studio e le relative cattedre. Tutti fattori, questi, che hanno causato una abnorme crescita dei costi fissi senza che a questa sia corrisposto un sostanziale miglioramento della qualità dell’offerta didattica.
E’ ora indispensabile che gli organi accademici intraprendano senza ulteriori attese una politica di risanamento che dovrà necessariamente avere obiettivi e tempi diversi ripensando quello che è il modello universitario senese le cui conseguenze sono oggi sotto gli occhi di tutti.
La crisi emergente non può, a nostro modo di vedere, prescindere da un taglio di quelle risorse strumentali che nel tempo l’Ateneo ha accumulato ma che non rispondono strettamente alla missione dell’ente.
E’ però evidente che contemporaneamente alla sistemazione della situazione finanziaria, gli organi di Ateneo devono intraprendere una strada virtuosa affinché il dissesto, una volta sanato, non si ripresenti. In particolare riteniamo necessaria una drastica riduzione dei corsi di studio che hanno in questi anni dimostrato di tradursi in una voragine economica. Ciò consentirà il taglio di cattedre inutili e ‘senza studenti’ e una diversa organizzazione delle strutture dipartimentali per le quali va favorito l’accorpamento.
E’ imprescindibile l’accentramento di tutte le risorse verso quelle Facoltà che hanno da sempre fatto il lustro del nostro Ateneo.
Il Coordinamento Comunale di Forza Italia