Lettera accorata e speranzosa di un piccolo azionista di Mps
SIENA. La mia preoccupata e incerta speranza è che
= Unicredit non riesca a fagogitare il meglio del Monte dei Paschi, che quindi il Mediocredito Centrale demorda l’ appetito sugli sportelli del Sud e che il Parlamento non permetta tutto questo spezzettato arrembaggio;
= che i partiti ed i loro gruppi parlamentari – soprattutto quelli architrave vera del Governo – siano inamovibili e motivati alla salvaguardia dell’occupazione, del marchio e dell’unità aziendale, direzione generale a Siena, presenza dello Stato nel confermato ruolo di MPS Banca per l’artigianato, la piccola e media impresa;
= che i partiti e i gruppi parlamentari convincano il presidente Mario Draghi a non consentire, questa volta, il “grande scempio”, perché sarebbe l’atto finale di una trama da cui finalmente difenderci; che, purtroppo, viene da lontano.
Io “non ho più lacrime”, ma resta in me l’energia – ora, di fatto, impotente – di ardue battaglie fatte a suo tempo anche nelle assemblee della Banca, sia come piccolo azionista, che da presidente dei rispettivi Pensionati Esattoriali. Ma non mi rassegno, partecipo e sostengo con tutti i sentimenti i Sindacati uniti, i quali hanno sacrosanto diritto d’ interloquire col MEF mentre guidano il basilare deterrente di lotta dei lavoratori in servizio e in quiescenza.
Queste poche righe di solidarietà e di speranza, accompagnano il mio accorato appello ai concittadini e, in particolare a quanti, nel recente passato, mi hanno onorato di rappresentaza nei Consessi elettivi senesi: fate sentire il peso della vostra voce al fianco di quanti sottoscrivono e lottano per l’estremo bene di Siena.
Pier Paolo Fiorenzani