SIENA.
Ringrazio i numerosi senesi che, lunedì 23 febbraio, hanno affollato la sala “Maccherini” a palazzo Berlinghieri, i giornalisti Sonia Maggi, Augusto Mattioli e Andrea Sbardellati (presente anche per Roncucci) ; ringrazio i tecnici, architetti, geologi, docenti universitari, storici e critici dell’arte senese presenti, gli esponenti dell’Associazione Società e Politica-Valdelsa. Ringrazio il giovane neo-laureato Giulio Teucci Giuerrini di avere ricordano il mio lungo servizio politico-amministrativo. Do atto al coraggio e alla civica virtù dei consiglieri Giulia Periccioli e Claudio Cerretani.
NON posso dire grazie ai più volte invitati candidati a sindaco e ai capi gruppo uscenti, ai media, radio TV locali o ad altre testate giornalistiche assenti, cui – per ingenua buona fede – sono stati bruciati d’ anticipo (19 Febbraio) notizia e contenuti dell’INCONTRO su “Siena sottoschiaffo”.
Se è quindi comprensibile la mancanza di alcuni giornalisti, non e da sottacere che quella dei rappresentanti istituzionali, o aspiranti tali, ha fatto pensare alla solita “assenza per ignavia”, che continua a sopravvivere ai tanti danni già fatti. A chi come lo struzzo, si rifiuta di conoscere e discutere responsabilità politiche – del resto multicolori – di danni strutturali, che di nuovo si addensano sull’orizzonte della città e del territorio senese, lancio la sfida-proposta di un pubblico contraddittorio, anche in piazza.
Premetto che, dal 2013, ho sempre rifiutato ogni offerta di candidatura comunale PD e anche di altri, perché sono convinto dell’urgente necessità di dare spazio ad energie giovani, da aiutare a crescere.
Da sempre per me viene prima l’interesse della Comunità di quello partitico o, ancor peggio, personalistico. Le congiure del silenzio e dell’ignavia non mi scoraggiano, anzi, mi convincono a continuare una battaglia nell’interesse vero della città e di ben 24 Comuni senesi, cui spetta – e solo a loro, non ad altri – ogni decisione anche di essenziali opere infrastrutturali come l’adduzione dei 6 milioni/mc-anno di acqua di Montedoglio, ormai in arrivo a Rapolano Terme, allacciandola subito direttamente a Siena-Montarioso in meno costosa continuazione d’opera, senza deviarne il percorso originale, per darci ora e non nel 2030 (se finanziati) acqua di buona qualità.
L’urgenza è dettata, inoltre, dall’incertezza che – anche per le crisi di prevedibile siccità – non siano più disponibili, nel 2030, i 6 milioni di mc/anno pattuiti con tutti i crismi contrattuali nell’Accordo di Programma del 2011. Nessuno può garantirlo da qui a sette anni .
Merita, dunque, che i nostri politici e amministratori, tutti, s’impegnino con urgenza per ottenere, adesso, i fondi PNRR necessari per portare la risorsa idrica tiberina (23° francesi) a Siena e, di qui, miscelata con quella del Vivo (3° fr.) e del Luco (oltre 30°fr.), ridarla buona e uguale anche a tutti i 24 Comuni di cui all’unico loro co-firmato accordo 2011.
Siamo sempre in tempo: ieri si è documentato la continua assegnazione di fondi PNRR in Toscana. Occorre volontà politica tenace. Chi ha orecchi… intenda.
Pier Paolo Fiorenzani