Gli albergatori pronti all'autodeclassamento delle strutture
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SAN GIMIGNANO. Eravamo abituati ai calici sotto le stelle di agosto ma sembra che quest’anno, a San Gimignano, il freddo invernale potrebbe invece farle cadere le stelle, se non dal cielo, dalle insegne degli alberghi. Gli albergatori della città turrita assicurano però che non sarà una caduta di stile ma un’azione legittima e mirata, un auto-declassificazione delle proprie strutture al minimo livello di una stella per dar voce e risonanza alla loro protesta sugli iniqui criteri di tassazione nell’ambito della tassa di soggiorno.
Ma andiamo con ordine.
Con delibera del 15 novembre 2011,la Giunta Comunale di San Gimignano ha approvato l’introduzione della tassa di soggiorno, riesumata dal governo Berlusconi nell’ambito del decreto sul federalismo fiscale, che permette ai Comuni di introdurre un tributo da 1 a 5 euro per ogni notte trascorsa in qualsiasi struttura ricettiva.
Il provvedimento, secondo le intenzioni dell’esecutivo, dovrebbe restituire ai comuni parte delle risorse tagliate dal Governo.
Va riconosciuta all’Amministrazione Comunale una buona attività preventiva di concertazione con tutte le associazioni, soprattutto per giustificare l’introduzione della tassa di soggiorno,trattativa purtroppo interrottasi al momento di determinare la cosa più importante, ovvero importo e criteri di tassazione, decisi invece in via riservata come segue:
0,75eur (1 stella), 1,50eur (2 stelle,affittacamere,agriturismi,B&B,case vacanza), 2 eur (3 stelle), 2,50 (4 stelle), 3 eur (5 stelle) per un massimo di 10 giorni
Gli albergatori, nello specifico, si sentono penalizzati da come è stato applicato l’estratto dall’articolo 4 del del d.lgs. n.23/2011, che definisce il calcolo dell’importo della tassa di soggiorno “secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per notte di soggiorno”.
La direttiva è stata infatti interpretata come una automatica corrispondenza tra prezzo e classificazione della licenza alberghiera, ignorando che oramai, grazie alla completa liberalizzazione degli importi e dei servizi, i prezzi praticati e i servizi offerti degli alberghi si possono equiparare tranquillamente con tutte le altre licenze ricettive: motels,villaggi-albergo, residenze turistico-alberghiere, villaggi turistici,alloggi agro-turistici,affittacamere, case e appartamenti per vacanze, case per ferie,residenze d’epoca,etc..
La categoria e il tipo di licenza quindi, non è più parametro di riferimento per la previsione del prezzo di vendita e non può essere utilizzato come criterio attendibile per l’applicazione della gradualità dell’importo della tassa.
Basta fare un giro sulle maggiori agenzie online per verificare come molti alberghi 3-4 stelle si offrono spessissimo al di sotto dei prezzi di molte strutture extra-alberghiere, le quali, beneficiando per di più di una maggiore snellezza legislativa, esercitano una concorrenza sleale proponendo simili servizi senza sottostare ai costi obbligati e ai vincoli delle licenze alberghiere che , fra l’altro, offrono lavoro per molte famiglie nella comunità.
Perchè dunque gli alberghi devono pagare di più?
A conferma della correttezza della richiesta, in questa direzione si è già mossa la Giunta Comunale di Siena il 4 gennaio, nel corso della quale sono state deliberate le tariffe unificate che saranno applicate nella città a partire dal 1°marzo 2012.
Anche il Comune di Monteriggioni ha regolamentato la tassa in forma più lieve riducendo la tassazione ai 3 giorni di soggiorno, segno evidente che l’economia turistica è un tema prioritario e delicato per tutti.
Gli albergatori di San Gimignano non chiedono solo di usare la stessa cifra per ogni tipo di licenza ma anche di contenere l’importo su livelli ragionevoli, giudicando comunque la tassa di soggiorno una cattiva scelta economica per 2 semplici motivi:
1) E’ sbagliato tassare i turisti che con il loro soggiorno producono ricchezza sul territorio e portano valuta estera incrementando il PIL del Paese.
2) Il Turismo è l’economia con maggiore capacità di risposta alla crisi. Introdurre una tassa che colpisce i flussi turistici rischia di compromettere questa voce irrinunciabile.
La tassa di soggiorno, o “tassa di sloggio” come qualcuno ironicamente ha ribattezzato, è infatti una tassa indiretta che penalizza soprattutto chi è più fedele alle nostre destinazioni turistiche: davvero un bel paradosso.
Un boomerang che potrebbe generare un effettivo dissuasivo nella scelta di pernottare a San Gimignano a vantaggio di altre mete turisticamente “più irrinunciabili”, incrementando quindi di fatto la attuale percentuale stimata nell’ 85% del turismo giornalierio “mordi e fuggi”.
Per ottenere il contenimento dell’importo della tassa, gli albergatori hanno proposto in sede comunale, oltre alla unificazione delle tariffe, alcune idee pro-bilancio che produrrebbero 2 importanti effetti:
1) abbassare l’importo della tassa a un livello non penalizzante per i potenziali turisti soggiornanti
2) ridistribuire equamente la tassa anche sui turisti giornalieri senza gravare sui cittadini
Sembra però che le proposte avanzate siano, a detta dell’Amministrazione ,inattuabili, anche se porterebbero in dote circa 500.000 EUR sulla stima dei passati bilanci.
Il freddo è ormai arrivato, ma è auspicabile che l’opinione e l’esperienza di chi lavora da anni in prima linea nell’accoglienza, sia una risorsa da tenere in considerazione nel tracciare una strategia turistica vincente per la città della Vernaccia, al riparo dai possibili rigori di un 2012 tutto da scoprire.
Federalberghi San Gimignano
Ma andiamo con ordine.
Con delibera del 15 novembre 2011,la Giunta Comunale di San Gimignano ha approvato l’introduzione della tassa di soggiorno, riesumata dal governo Berlusconi nell’ambito del decreto sul federalismo fiscale, che permette ai Comuni di introdurre un tributo da 1 a 5 euro per ogni notte trascorsa in qualsiasi struttura ricettiva.
Il provvedimento, secondo le intenzioni dell’esecutivo, dovrebbe restituire ai comuni parte delle risorse tagliate dal Governo.
Va riconosciuta all’Amministrazione Comunale una buona attività preventiva di concertazione con tutte le associazioni, soprattutto per giustificare l’introduzione della tassa di soggiorno,trattativa purtroppo interrottasi al momento di determinare la cosa più importante, ovvero importo e criteri di tassazione, decisi invece in via riservata come segue:
0,75eur (1 stella), 1,50eur (2 stelle,affittacamere,agriturismi,B&B,case vacanza), 2 eur (3 stelle), 2,50 (4 stelle), 3 eur (5 stelle) per un massimo di 10 giorni
Gli albergatori, nello specifico, si sentono penalizzati da come è stato applicato l’estratto dall’articolo 4 del del d.lgs. n.23/2011, che definisce il calcolo dell’importo della tassa di soggiorno “secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per notte di soggiorno”.
La direttiva è stata infatti interpretata come una automatica corrispondenza tra prezzo e classificazione della licenza alberghiera, ignorando che oramai, grazie alla completa liberalizzazione degli importi e dei servizi, i prezzi praticati e i servizi offerti degli alberghi si possono equiparare tranquillamente con tutte le altre licenze ricettive: motels,villaggi-albergo, residenze turistico-alberghiere, villaggi turistici,alloggi agro-turistici,affittacamere, case e appartamenti per vacanze, case per ferie,residenze d’epoca,etc..
La categoria e il tipo di licenza quindi, non è più parametro di riferimento per la previsione del prezzo di vendita e non può essere utilizzato come criterio attendibile per l’applicazione della gradualità dell’importo della tassa.
Basta fare un giro sulle maggiori agenzie online per verificare come molti alberghi 3-4 stelle si offrono spessissimo al di sotto dei prezzi di molte strutture extra-alberghiere, le quali, beneficiando per di più di una maggiore snellezza legislativa, esercitano una concorrenza sleale proponendo simili servizi senza sottostare ai costi obbligati e ai vincoli delle licenze alberghiere che , fra l’altro, offrono lavoro per molte famiglie nella comunità.
Perchè dunque gli alberghi devono pagare di più?
A conferma della correttezza della richiesta, in questa direzione si è già mossa la Giunta Comunale di Siena il 4 gennaio, nel corso della quale sono state deliberate le tariffe unificate che saranno applicate nella città a partire dal 1°marzo 2012.
Anche il Comune di Monteriggioni ha regolamentato la tassa in forma più lieve riducendo la tassazione ai 3 giorni di soggiorno, segno evidente che l’economia turistica è un tema prioritario e delicato per tutti.
Gli albergatori di San Gimignano non chiedono solo di usare la stessa cifra per ogni tipo di licenza ma anche di contenere l’importo su livelli ragionevoli, giudicando comunque la tassa di soggiorno una cattiva scelta economica per 2 semplici motivi:
1) E’ sbagliato tassare i turisti che con il loro soggiorno producono ricchezza sul territorio e portano valuta estera incrementando il PIL del Paese.
2) Il Turismo è l’economia con maggiore capacità di risposta alla crisi. Introdurre una tassa che colpisce i flussi turistici rischia di compromettere questa voce irrinunciabile.
La tassa di soggiorno, o “tassa di sloggio” come qualcuno ironicamente ha ribattezzato, è infatti una tassa indiretta che penalizza soprattutto chi è più fedele alle nostre destinazioni turistiche: davvero un bel paradosso.
Un boomerang che potrebbe generare un effettivo dissuasivo nella scelta di pernottare a San Gimignano a vantaggio di altre mete turisticamente “più irrinunciabili”, incrementando quindi di fatto la attuale percentuale stimata nell’ 85% del turismo giornalierio “mordi e fuggi”.
Per ottenere il contenimento dell’importo della tassa, gli albergatori hanno proposto in sede comunale, oltre alla unificazione delle tariffe, alcune idee pro-bilancio che produrrebbero 2 importanti effetti:
1) abbassare l’importo della tassa a un livello non penalizzante per i potenziali turisti soggiornanti
2) ridistribuire equamente la tassa anche sui turisti giornalieri senza gravare sui cittadini
Sembra però che le proposte avanzate siano, a detta dell’Amministrazione ,inattuabili, anche se porterebbero in dote circa 500.000 EUR sulla stima dei passati bilanci.
Il freddo è ormai arrivato, ma è auspicabile che l’opinione e l’esperienza di chi lavora da anni in prima linea nell’accoglienza, sia una risorsa da tenere in considerazione nel tracciare una strategia turistica vincente per la città della Vernaccia, al riparo dai possibili rigori di un 2012 tutto da scoprire.
Federalberghi San Gimignano