SIENA. Dopo la guarigione da COVID19, il primo ministro inglese Boris Johnson invita la popolazione alla prudenza: “Un nuovo picco sarebbe disastroso”.
Accanto a questa notizia giunge anche quella della premier neozelandese Jacinda Arden, che non ha puntato all’immunità di gregge, ma ha teso alla soppressione del virus chiudendo tutto, come é stato in Cina e Corea del Sud. Non solo la premier, già divenuta in questo periodo una delle più apprezzate in vantaggio assoluto sulla cancelliera Angela Merkel, riferisce anche di essersi auto-ridotta lo stipendio per sei mesi del 20% e questo hanno fatto anche tutti gli altri ministri per andare incontro alle esigenze della popolazione.
Purtroppo accanto a questa news, arriva una nuova brutta notizia dalla Bran Bretagna, quella di una strana sindrome con uno stato infiammatorio multisistemico nei bambini. In alcune località della UK sono già molti i casi che preoccupano e, mentre fino ad ora si pensava che nei bambini il virus non avesse effetti molto gravi, la National Health Service NHS (il sistema sanitario pubblico) lancia l’allarme. In allerta tutti i medici di medicina generale per riconoscere e cercare uove misure per contrastare questa nuova epidemia.
Notizie anche dal Brasile per il quale si sono unite moltissime nazioni firmatarie di una petizione per indurre Bolsonaro al lockdown per proteggere tutto il popolo ma soprattutto le foreste dell’Amazzonia e i popoli che le abitano.
E nonostante si confuti la fase due dell’Italia considerandola troppo restrittiva, é bene ricordare quanto ci dice Sebastião Ribeiro Salgado Júnior, che afferma che là dove c’é un potere che non protegge la popolazione c’é una grave violazione dei diritti umani. In un commovente discorso ha affermato quanto la gente non comprenda ancora che si chiedono molte cose inutili, mentre la vita é il bene più prezioso che abbiamo. In fondo tutto ciò che è stato necessario, e lo abbiamo visto, ha sempre funzionato. Nessuno ha bloccato cibo, trasporti, filiere agricole, prodotti farmaceutici, alcune aziende che sono state sempre aperte. E nessuno ha dovuto andare in guerra, come é accaduto alla generazione precedente, sostenendo miserie e bombe.
Salgado continua dicendo che tutto questo é la dimostrazione di quanto non sia stato compreso il senso di ciò che realmente conta. Non dimentichiamo tutte le attività culturali che sono state erogate in via informatica gratuitamente. Mostre, concerti, libri gratis. Il cinema si è adeguato con Festival Online e sarebbe molto bello riuscire a vedere anche il teatro con questa modalità. Le più belle opere teatrali votate anche dal pubblico online. Anche a pagamento, magari.
Alcuni scienziati ci dicono invece che con la riduzione del traffico e delle attività industriali, c’é anche stata una riduzione degli ossidi di azoto, non molto quello da particolato (PM2,5 e PM10), che si forma anche dalla conversione di altre sostanze come l’ammoniaca, proveniente principalmente dall’agricoltura. E questo dimostra che certi settori non si sono mai bloccati. Gli scienziati proseguono dicendo che la maggior densità di COVID19 é stata registrata nelle aree dove era presente un maggior inquinamento.
Di fronte poi alla diceria che il virus danneggia principalmente le persone da sessant’anni in poi, scienziati e medici ci dicono che i danni che può fare l’intubazione ai polmoni di soggetti anche molto giovani, e pertanto più fragili, possono essere molto gravi, come pure gli effetti di dosi massicce dei farmaci che occorrono per debellare il Covid19. Come é stato rilevato in uno studio effettuato a Siena dall’equipe del professor Leopoldo Capecchi, sembra infatti che in molti soggetti risultati positivi, dopo la guarigione, vengono rilevati problemi cardiaci. Molte morti da infarto sono state infatti rilevate a seguito di infezione.
Si punta quindi ad avere la massima cautela, fare test e tamponi per cercare la presenza di anticorpi sia positivi sia negativi e quindi immuni, rendendoli pubblici per dare il massimo supporto alla ricerca scientifica e alla prevenzione favorendo la possibilità di una cura.
Gli esperti di immunologia ci dicono anche che a mano che i dati si stabilizzano prendono corpo analisi più approfondite sulla distribuzione geografica e sulle aree di propagazione, che permettono di mettere in correlazione fra il numero di contagi e la diffusione con le reti autostradali, sarà pertanto importante avere dati sulla mobilità delle persone per poter prevedere in largo anticipo la diffusione dell’epidemia per contrastarne lo sviluppo con misure adeguate.
Infine l’ultimo dato fornitoci da studi sul tasso di mortalità aggiornato al 28 marzo che ha rilevato un eccesso di mortalità per le città del nord Italia nei primi tre mesi dell’anno. E sappiamo con certezza che sono sottostimate. In uno dei piccoli paesi in provincia di Bergamo la mortalità degli ultimi anni si aggirava sulle 33-35 persone, mentre nel 2020 in un solo mese sono state oltre 200.
Concludiamo con la buona notizia inerente la ricerca sugli anticorpi monoclonali e sui vaccini, già in fase di sperimentazione. Non saranno pronti fino all’inizio del prossimo anno, ma promettono nuovi sviluppi e nuove possibilità.
Niente panico quindi ma attenzione e poca fretta di normalità e aperture indiscriminate.
Paola Dei