Un lettore sottolinea alcuni punti di criticità sui vaccini. E si fa delle domande...
SIENA. Buongiorno,
Siccome siete (per vostra stessa definizione) una redazione indipendente, vorrei portare alla vostra attenzione alcune questioni sul tema “vaccinazione”.
Vengo subito al dunque. E per fare questo copio e incollo, dai documenti ufficiali liberamente consultabili sul sito EMA:
1. “ALLEGATO I – RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO” del Vaccino Pfizer-Biontech:
Par. 5.3: Genotossicità/Potenziale cancerogeno – “Non sono stati condotti studi di genotossicità o sul potenziale cancerogeno”.
Parliamo di un vaccino nuovo e che si basa su una tecnica innovativa. Domanda: come si fa a sostenere che si tratta di qualcosa di innocuo, e/o che non fa venire il cancro, se non sono stati condotti studi? Sono curioso. Su quali basi si può affermare qualcosa con quella che pare quasi una ‘religiosa sicurezza’ ?
Ma andiamo avanti.
Par. 4.5: Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione – “Non sono stati effettuati studi d’interazione”.
Anche in questo caso semplicemente non si sa nulla. Non si sa se interagisce, o se non lo fa. È scritto nero su bianco, è un dato di fatto non discutibile, e lo scrivono gli scienziati della Pfizer: non si sa se interagisce. Semplicemente perché – di nuovo – non sono stati effettuati degli studi. Eppure, la stragrande maggioranza delle persone – compresi il sottoscritto ed i miei genitori ottantenni – assume quotidianamente dei medicinali. Quello che è certo la casa farmaceutica non se ne prende la responsabilità visto che ci avverte.
La sperimentazione, si legge poi, termina nel 2023 (pag. 20). Fino a quella data si sperimenta “sul campo”. Di nuovo, è scritto lì, non è il Corriere dei Piccoli, sono i documenti ufficiali EMA-Pfizer.
2. Vaccino AstraZeneca /Vaxzevria (cito dall’ALLEGATO I):
Par. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione: “Non sono stati effettuati studi di interazione”.
Par. 5.3 Dati preclinici di sicurezza – Genotossicità/Cancerogenicità. “Non sono stati effettuati studi di genotossicità né di cancerogenicità”.
Come sopra. Rammento, a chi non è del settore, che col termine “genotossicità” si intende “Capacità di una sostanza di indurre modificazioni all’interno della sequenza nucleotidica o della struttura a doppia elica del DNA di un organismo vivente. Le mutazioni posso avvenire a livello della linea germinale o somatica; nel primo caso queste possono essere trasmesse alla prole, mentre nel secondo interessano solo la linea cellulare mutata e possono portare a formazione neoplastiche”. I commenti sono a mio avviso superflui.
3. Vaccino Moderna (ALLEGATO I – RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO).
Par 5.3: – Tossicità: Sono stati condotti studi sui ratti. (mi fermo qui col copia/incolla. Non si parla di sperimentazione sull’uomo, ma sui topi.)
– Genotossicità/cancerogenicità – Sono stati condotti studi di genotossicità in vitro e in vivo con il nuovo componente lipidico SM-102 del vaccino. I risultati suggeriscono che la potenziale genotossicità per gli esseri umani è bassa. Non sono stati eseguiti studi di cancerogenicità”.
Cancerogenicità (def.): “Proprietà di una sostanza di favorire l’insorgenza di cancro nell’uomo o negli animali che vi sono esposti”.
Non sono stati condotti studi. Farà male? chi può dirlo, visto che è chiaramente specificato che non sono stati effettuati test.
Moderna, però, fa un passo avanti, spingendosi a specificare che la “potenziale genotossicità è bassa”. Ditemi, dov’è che si dice “pari a zero”? O almeno un più rassicurante “molto bassa”. Mi basterebbe.
In tutti e 3 i bugiardini, allegati compresi, è poi scritto “Approvazione subordinata a condizioni – Questo medicinale è stato autorizzato con procedura “subordinata a condizioni”. Ciò significa che devono essere forniti ulteriori dati su questo medicinale”.
In condizioni normali, dunque, nessuno dei 3 Vaccini sarebbe stato approvato. Rassicurante, davvero.
La Danimarca ha appena deciso di escludere il vaccino Johnson & Johnson dal programma di vaccinazione anti-Covid. Di questo evito, dunque, perfino di parlare.
È più facile morire della covid che di vaccino? Non si sa, giacché non sono stati effettuati studi in merito agli effetti sul medio e lungo periodo. Ed è scritto chiaro e tondo. Non ci sono possibilità di errori. Basta leggere. Dunque, di grazia, su quali basi precauzionali li si consiglia? E non mi riferisco certamente alle reazioni nell’immediatezza delle vaccinazioni…su quello stendiamo un pietoso velo. Ho, purtroppo, avuto modo di verificare “sul campo” 2 decessi di anziani vaccinati il giorno prima della morte. Nessuno di essi è stato sottoposto ad analisi post-mortem (leggasi autopsia), quindi non rientreranno in alcuna statistica. Come minimo non sapremo mai la verità.
Le case farmaceutiche stanno, gentilmente, raccogliendo i dati della sperimentazione in corso. A fine del 2023 dovremmo essere in possesso di tutti i risultati. Forse. Perché non saranno pubblici…
Ma la domanda che mi pongo è, e concludo: chi ha il coraggio di vaccinarsi queste cose le conosce? Ha modo di comprendere quello che c’è scritto nella “liberatoria”, soprattutto dove si dice espressamente che “Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza”? Eh sì, perché l’insorgere di cancro o eventuali malattie autoimmuni non avviene nel breve, ma nel medio e lungo termine e, come scritto in modo chiaro, non è noto se può accadere o meno.
Buona giornata.
Roberto