SIENA. Il TUEL, Testo unico degli enti locali, all’articolo 43 relativo ai diritti dei consiglieri, recita: “I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del consiglio. Hanno inoltre il diritto di chiedere la convocazione del consiglio secondo le modalità dettate dall’articolo 39, comma 2, e DI PRESENTARE INTERROGAZIONI E MOZIONI”.
Questa prescrizione di legge va messa a confronto con quanto ha dichiarato Simone Vigni, esponente autorevole del PD senese, durante il consiglio comunale dell’11 aprile 2017: “Guardatevi anche un po’ intorno, negli altri consigli comunali d’Italia. La maggioranza di essi non hanno né interrogazioni né mozioni. Ricordatevelo questo. Nella maggioranza delle città non viene fatto né interrogazioni né mozioni”.
Che dire? Tutto regolare? E’ questo il livello della classe dirigente alla quale i senesi intendono continuare ad affidarsi?
Marco Falorni