Lo scritto è indirizzato alle Autorità, Istituzioni cittadine e in risposta all’On. Marco Sarracino
SIENA. Egregie Autorità e Istituzioni cittadine,
constatiamo con grande preoccupazione che avete lasciato cadere nel vuoto, ancora una volta, il nostro invito a presenziare al recente convegno “Dalla salute alla finanza sanitaria” tenutosi a Siena il 1 di Marzo così come al precedente “Dai biolaboratori all’OMS, chi vuole mettere le mani sulla nostra salute?” tenutosi il 12 Gennaio, dimostrando con ciò scarsa attenzione alle legittime preoccupazioni dei cittadini ed ancora più scarsa sensibilità e volontà di approfondire, con l’aiuto di autorevoli relatori, le possibili problematiche legate alla realizzazione del biotecnopolo che tanto possono incidere nella vita di noi tutti, affidandosi per le proprie scelte esclusivamente alla “narrazione” dei soliti noti fra cui il PD senese (che tanto bene ha fatto a Siena!) nelle cui fila gravita con posizione emergente l’On. Marco Sarracino e alle cui recenti esternazioni cogliamo l’occasione per replicare :
“Gentile On. Sarracino, la presente per rispondere al suo accorato appello circa i “tentennamenti” del Governo allo sblocco dei 400 milioni di euro destinati al biotecnopolo di Siena.
Anche noi temiamo questi “tentennamenti” ma per motivi opposti ai suoi…..Temiamo infatti che alla fine questi soldi arrivino senza che sia stata fatta alcuna chiarezza sulla intera vicenda della realizzazione del biotecnopolo sia in merito agli obiettivi, sia in merito alla gestione, sia in merito alla sicurezza per il territorio, sia in merito ai destinatari ultimi dei benefici e profitti.
Sottolineando la inquietante tempistica che vede il proliferare di biolaboratori in Italia con la forzata chiusura di quelli in Ucraina, le formuliamo qui alcune esiziali domande a cui ci auguriamo saprà dare risposte certe considerando il suo tenace, ostinato, pervicace appoggio a tutto il progetto senza se e senza ma, dovendo però sottolineare la scarsa attenzione (eufemismo!) posta nella scelta delle personalità a cui affidare la dirigenza e la gestione del biotecnopolo:
il Dott. Fauci inquisito negli USA perché sembra abbia finanziato con soldi pubblici, esperimenti di “gain of function of concern” (vietati negli USA) nei laboratori di Wuhan in Cina, attraverso il NIAID di cui era direttore;
il Dott. Rino Rappuoli con i suoi rapporti così “amichevoli” con il “filantropo” Bill Gates ed il prestigioso premio ricevuto lo scorso anno dal coreano “International Vaccine Institute” (tra i cui partner troviamo GSK, Pfizer, GAVI, “Fondazione Bill & Melinda Gates”) che alimenta qualche dubbio sulla circostanza che le grandi capacità di Rappuoli siano al servizio della SCIENZA o non piuttosto della SCIENZAH i cui nefasti risultati sono ormai sotto gli occhi di tutti;
per giungere al fisico Parisi premio Nobel (ma il Nobel nel 1949 fu dato anche a Moniz padre della lobotomia!), il quale sarà ricordato per il suo tentativo di convincerci a cuocere la pasta a fuoco spento e per il quale, pertanto, nutriamo moderata fiducia.
Il nostro giudizio scaturisce non da arroganza ma dall’aver constatato, sulla pelle di molti cittadini italiani, come illustri scienziati e altrettanto illustri Istituzioni si siano piegate alla narrativa ufficiale “per non uccidere il vaccino” preoccupati molto più di somministrare quante più dosi possibili che non della loro scarsa efficacia/sicurezza causa del proliferare di malori improvvisi e di gravi effetti avversi.
Tutto ciò premesso veniamo alle domande:
- Chi ci garantisce che nel biotecnopolo non vengano fatti esperimenti di “gain of function of concern” che potrebbero riservarci esiti disastrosi come a Wuhan?
- Quale sarà il reale ritorno economico per il territorio ? È possibile quantificare il numero di posti di lavoro ex novo che tale operazione garantirebbe? E pensate che questo numero potrà compensare le migliaia di posti di lavoro persi con le crisi bancarie prima tra tutte quella di MPS ? Ed ancora, a vostro insindacabile giudizio, quale tra i due settori (bancario e biologico farmaceutico) avrebbe avuto o avrebbe il miglior rapporto rischio/benefici ?
- Quali sono i piani di biosicurezza e biocontenimento di tutti i processi produttivi e quale il trattamento in totale sicurezza dei prodotti di scarto?
Poiché sappiamo che non siete così solerti nel rispondere ai legittimi dubbi dei cittadini (anche da Speranza, che vediamo fra i firmatari della interrogazione, sono anni che attendiamo risposte sulla sua “bizzarra” gestione pandemica!!!!) ci auguriamo che, almeno in questa occasione mettiate la lancia e la resta in saccoccia e riflettiate sul bilancio costi/benefici e, se siete in buonafede, e sottolineo se, i benefici da perseguire non siano solo quelli personali, dei “filantropi” e delle loro multinazionali ma anche quelli dei comuni cittadini troppo spesso vittime sacrificali di oscuri interessi.
Ricordiamo infine che chiunque abbia ricoperto, stia ricoprendo o ricoprirà in futuro ruoli istituzionali, decisionali e di controllo dovrà prima o poi rispondere alla cittadinanza rispetto agli interrogativi che stiamo ponendo ed il faticoso ruolo di Cassandra che, obtorto collo ci siamo assunti, è determinato solo dalla refrattaria ostinazione con cui si ignorano a tutti i livelli sia le domande che poniamo sia i grandissimi sforzi che, come gruppo di cittadini indipendenti, abbiamo compiuto (e, nonostante tutto, continueremo a compiere) al servizio della conoscenza e di una informazione libera e consapevole.
Gruppo “La Senesina”