Da Lecce una lettera di esternalizzati in Fruendo
Il riferimento è al progetto “MUOVERSI IN RETE”. Un progetto nato da (cit.) “l’adozione di un modello di relazioni sindacali basato sul metodo del confronto e del dialogo quale strumento indispensabile per ricercare, nel rispetto dei reciproci ruoli, soluzioni coerenti rispetto all’implementazione dei progetti del Piano Industriale”. E ancora: “Esprimiamo soddisfazione per questa importante intesa” (cit.)
Il progetto nasce dalla carenza di personale che si è generata in alcune aree, anche pugliesi, a seguito dei prepensionamenti. NON POSSIAMO CREDERE A CIO’ CHE APPRENDIAMO!
Un accordo ed una disponibilità da parte della Banca mai data ai lavoratori e alle lavoratrici oggetto di cessione. Vani sono stati gli innumerevoli tentativi di trovare una soluzione alternativa alle esternalizzazioni. Ed ora apprendiamo invece che, in barba alla coerenza ed al rispetto verso uomini e donne che credevano alla propria azienda si accorda una mobilità ben retribuita aprendo le porte a tutti i dipendenti che ne facciano semplice domanda. Ma non era sufficiente proporre un’alternativa simile ai lavoratori ora in Fruendo?
L’offerta è allettante. Per i lavoratori che si rendono disponibili a trasferimenti sul territorio italiano si offrono incentivi, in base alla distanza chilometrica dall’attuale sede, dai 2.000 agli 8.000 euro a titolo di “bonus di ingresso” e si riconoscono indennità di disagio annuale da 4.000 a 10.000 euro annui, oltre all’alloggio. Il tutto per tre anni, trascorsi i quali si può decidere di ritornare nell’area territoriale di appartenenza o prolungando per altri due anni (o cinque) con il beneficio del solo alloggio. Meglio di così!
Ma perché tutto ciò non è stato concesso ai cosiddetti esuberi? Eravamo proprio sullo stomaco di sua maestà signora SKY ed ai suoi superiori? Ma se non ci conoscevano neanche. Eppure tra di noi ci sono lavoratori che avrebbero potuto utilizzare il fondo di solidarietà e ce ne sono molti altri disposti da sempre ad andare in filiale con domande di trasferimento ferme da anni! Quindi sarebbe bastato assecondare le richieste senza neanche mettere sul piatto una proposta economica così allettante e dispendiosa.
Ma in 11 mesi cosa è cambiato? Adesso i soldi da proporre ai dipendenti ci sono? E allora i giorni di solidarietà, l’azzeramento del contratto integrativo aziendale e tutta la spending review subita?
All’epoca dei fatti per evitare le esternalizzazioni era stato anche proposto di innalzare i giorni di solidarietà dagli attuali 6 a 12, facendo “scivolare” TUTTI quei colleghi che hanno speso i migliori anni della propria vita dentro un’azienda che li ha scacciati senza appello. Ed i restanti avrebbero fatto la loro parte pur di mantenere il proprio posto di lavoro “sicuro” e non divenendo contro loro volontà dei “fornitori”generici di servizi.
Ci è stato detto che l’esternalizzazione avrebbe contribuito a sanare i conti. Ci è stato detto che l’esternalizzazione serviva a creare maggiore efficienza.
Balle! Ad oggi la banca non ha ottenuto né una né l’altra. I conti sono sotto gli occhi di tutti. Nonostante: gli aiuti di Stato (c.d. Monti Bond) e due aumenti di capitale (uno fatto da 5 mld ed uno in programma da 2,5 mld) proprio ieri 12/11 è stata approvata l’ennesima trimestrale in profondo rosso, accumulando 1,15 mld di perdite nei primi nove mesi dell’anno 2014. Ed in tutto questo si dichiarano, nel comunicato stampa MPS, degli utili da cessione di investimenti per circa 7 milioni di euro nel primo trimestre, derivanti dalla plusvalenza correlata alla cessione di attività amministrativa e di back office alla società Fruendo srl, proprio noi! Siamo una plusvalenza contabile e non delle persone in carne ed ossa. Per ciò che riguarda l’efficienza invece si è costretti ad incentivare una mobilità a caro prezzo pur di ricoprire le vacanze create dagli scivoli pensionistici. Esuberi esternalizzati 1066, prepensionamenti circa 1300 e adesso sorge l’esigenza di personale. Bella efficienza (interna)!
Ma a Rocca Salimbeni la mano destra sa cosa fa la sinistra? Oppure si prendono decisioni impulsive e prive di logica?
L’attuale management si è dimostrato sordo e cieco con noi esternalizzati non concedendo la garanzia di reintegro in caso di crisi aziendali del cessionario ma adesso assistiamo ad una rivoluzione in tema di mobilità? Per quale motivo una tale disparità di trattamento? Siamo di fronte ad un disturbo caratterizzato da repentini cambiamenti di umore, instabilità dei comportamenti e delle relazioni, marcata impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri. In poche parole tutto ciò è attribuibile ad un solo male scientificamente riconosciuto: Il disturbo di Borderline! E noi ex ne siamo le vittime!
Un gruppo di lavoratori di Lecce