"No" al non voto o all'astensionismo, sarebbe un grave errore
SIENA. L’appuntamento elettorale del 24 giugno rappresenta un momento importante per il futuro della città. L’esito del voto al primo turno e Il meccanismo del ballottaggio hanno messo tutti noi di fronte ad un’alternativa netta, alla quale non si può sfuggire.
Da una parte un candidato, Luigi De Mossi, che, pur dichiarandosi civico, ha cercato e avuto l’appoggio esplicito ed esibito di Alessandra Mussolini, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, rivelando di essere il rappresentante della destra italiana, anche di quella estrema, compresa la frangia fascista di CasaPound, alla quale ha chiesto apertamente il sostegno.
Dall’altra un candidato, Bruno Valentini, verso il quale si può essere critici, ma che senza ombra di dubbio è esponente, anche per storia personale, di un pensiero politico e di una cultura che si richiamano ai valori della Costituzione nata dalla Resistenza.
Ci sembrerebbe un grave errore considerare irrilevante questa differenza di fondo, come pure ci sembrerebbe un grave errore che la legittima critica su singole scelte amministrative si traducesse di fatto in una neutralità espressa con il non voto o con l’astensione, anche da parte di coloro che si riconoscono nei valori dell’antifascismo, dell’inclusione e della solidarietà.
Se, come crediamo, Siena vuole mantenere viva la sua storica identità democratica, ci pare indispensabile effettuare al ballottaggio la scelta che garantisca le maggiori opportunità in questa direzione.
Silvia Folchi, Alessandro Orlandini, Luigi Berlinguer, Luca Betti, Francesco Burroni, Florio Carnesecchi, Pietro Clemente, Floriana Colao, Vincenzo Coli, Stefania Cresti, Armando Cutolo, Luisa Dallai, Romano Dallai, Floriana d’Amely, Kata Di Rienzo, Maria Luisa Favitta, Andrea Friscelli