Lettera aperta di ex-dipendenti dell'Ente Vini
SIENA. Leggiamo con non poco stupore l’articolo sulla rinascita dell’Enoteca in cui Benvenuti commenta: “l’Enoteca Italiana tiene, nonostante le difficoltà”.
Noi ci chiediamo come questi amministratori, locali in primis e lo stesso Benvenuti poi, possano ancora “volare alto” nonostante i gravi vizi nella gestione dell’Ente Vini Enoteca Italiana.
I sette dipendenti, licenziati lo scorso 1 gennaio, apprendono con rammarico del nuovo corso gestionale dell’Ente, che prevede l’affidamento ai privati, tramite bando pubblico, dei servizi che per decenni sono stati gestiti dai dipendenti licenziati stessi, come se la responsabilità della situazione fallimentare dell’Enoteca fosse imputabile ai dipendenti stessi e non alla gestione degli amministratori e degli enti soci, tra i quali ricordiamo la Regione Toscana, la Provincia, il Comune di Siena e la Camera di Commercio .
Ci chiediamo inoltre dove sono stati questi privati che vogliono bene all’Ente Vini nei mesi precedenti quando, nella totale indifferenza di tutti, sono state “mandate a casa” sette persone che, con una semplice raccomandata dopo più di 20 anni di lavoro hanno avuto il “ben servito”, oltre al fatto che ad oggi non hanno ancora visto un “EURO” delle loro liquidazioni, oltre agli stipendi arretrati!!!
Siamo ai soliti spot, ma la cosa che più ci sorprende è il totale silenzio da parte dei soci in tutti questi mesi, dove nessuno si è accorto che l’Enoteca era chiusa perchè chi ci lavorava era stato mandato a casa, ma nemmeno si sono preoccupati di sapere se chi era stato licenziato era stato almeno liquidato, niente, assolutamente niente, e la cosa che più ci amareggia è che ora si abbia anche la sfacciataggine di parlare di “rinascita”, di nuovo piano industriale, di nuovo corso…noi ci rendiamo perfettamente conto della situazione di difficoltà ma crediamo anche, che forse un qualsiasi piano industriale dovesse essere fatto prima di mandare via le persone, e non totalmente a caso, e soprattutto sacrificando alcuni dipendenti che avevano sempre lavorato e certamente non avevano alcuna “colpa”, invece di continuare gestire le cose “politicamente”.
Almeno vi chiediamo di avere il buon gusto di non fare proclami di successo e rinascita, perchè questo veramente ci offende. Una nuova targa? Sì, ma con un portone chiuso e con 7 dipendenti licenziati.
Gli ex-dipendenti licenziati