Lettera di un candidato alle ultime amministrative
SIENA. Lega Nord in retromarcia a Siena e provincia: ma chi è causa del suo mal pianga se stesso!
All’indomani delle elezioni amministrative di quest’anno Salvini da Milano canta vittoria anche se l’unico dato che ha valenza politica nazionale è che i M5S non hanno sul territorio una classe politica vendibile. Per il resto il vero vincitore è l’altro Matteo pur sconfitto a Rignano sull’Arno, suo comune di nascita, ma nessuno è profeta in patria.
La Lega Nord Toscana, ed in particolare quella senese, ha ben poco da gioire e per capirlo basterebbe guardare i dati. Tutte le liste sostenute dall’intero centro destra (LN + Forza Italia + Fratelli d’Italia) non si avvicinano neppure ai risultati raggiunti dalla sola LN già alle Regionali del 2015. E’ vero che il confronto tra elezioni Regionali e Comunali non è probante dato che su queste ultime la variante delle liste civiche ha un peso non secondario ma non è neanche credibile il fatto che tali liste debbano togliere più voti alla LN piuttosto che a tutti gli altri partiti. Soprattutto appare chiaro il flop del centro-destra a trazione leghista sulle nostre terre.
La LN non ha sul territorio uomini propri quindi o si intestardisce per imporre i propri candidati agli alleati (candidati che poi non avranno la possibilità di superare la verifica elettorale) o fa propri quelli degli altri. Non è dato sapere se i dirigenti della LNToscana abbiano capito la gravità del problema di non avere, non dico neppure una classe dirigente, ma almeno un certo numero di persone sul territorio dalle quali poterla selezionare. La volontà della LNToscana pare quella di perdere almeno una parte di quel quasi 15% di consensi del 2015 e, a tal scopo, non solo non si è sforzata di aprire nuove sezioni (promesse agli iscritti in quella data) ma piuttosto si è preoccupata di commissariare quelle già esistenti che avevano offerto un contributo determinante per quell’irripetibile successo.
Tanto è che ad oggi la sezione della LNSiena, commissariata dal novembre 2015, ha allontanato gran parte dei suoi sostenitori ed i suoi militanti si contano nelle dita di una mano sola.. e la situazione non è granché diversa nei nostri dintorni dove pure la LN, in coalizione, amministra capoluoghi di provincia. La LNToscana è così guidato da un gruppo assai ristretto ed auto-referenziato che aveva costruito un partito che avrebbe dovuto essere piccolo e all’opposizione. Il ciclone Salvini, sfruttando abilmente tematiche sociali ampliamente condivise, ha portato il partito molto più in alto di quanto il suo ristretto gruppo dirigente aveva creduto dover e poter arrivare. E’ evidente però che quando un partito così dovrà ancora passare per le forche caudine delle elezioni saranno dolori. Ma non importa perché la perdita di consenso fa parte dei piani aziendali e ogni possibile analisi del voto sarebbe perciò superflua.
Michele Rossi