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SIENA. Gli interventi della scorsa settimana di vari esponenti politici in ordine alla opportunità di attivare tavoli congiunti in vista delle prossime elezioni comunali di Siena necessitano di un’attenta lettura che porti a una decodificazione dal politichese al linguaggio corrente e renda le affermazioni delle varie parti in causa esplicite e comprensibili anche ai non addetti ai tavoli.
Vediamo di riepilogare e cercare di decriptare. Muove Giusti (Lega Nord?) invitando PDL, UDC e Liste Civiche a un tavolo congiunto per definire una strategia comune in vista delle elezioni comunali di Siena del prossimo anno che porti a un cambiamento nelle forze attualmente al governo della città. Risponde il PDL: mai al tavolo con le Liste Civiche. Replica l’UDC: va bene il confronto ma attenzione a nessuno venga in mente di pensare a “convergenze programmatiche” tra UDC e Lega. Bene! Tre attori su quattro hanno parlato e il quarto? Le Liste Civiche tacciono o forse ritengono, come ormai si sospetta da tempo, di aver parlato con una voce sola tramite il loro “mentore” ufficiale Giusti.
Su questo sintetico riassunto io credo che i Senesi tutti, e non solo loro, meritino un chiarimento e una informativa completa che espliciti le reali motivazioni del NO deciso e irremovibile al tavolo con le Liste Civiche che il PDL ha espresso non per “ motivi di simpatie e antipatie per eventuali distinguo del passato” come vanno sostenendo alcuni personaggi ”sciolti” con nostalgie “commissariali”.
Sarà bene ricordare che la confluenza del dott. Piccini e del suo ristretto gruppo nel Circolo Culturale La Mongolfiera e la successiva nascita della omonima lista civica rispondeva alla logica di unire forze di estrazione politica eterogenea accomunate dall’obbiettivo condiviso di pervenire a un cambiamento o meglio un’alternanza nel governo della Città -da sempre in mano alla sinistra- che, non nascondiamocelo, significa avere un ruolo determinante nel sistema economico senese.
I risultati furono quelli a tutti noti ma tenga presente il Giusti e chi per lui, che il 30% dei voti riportati dalle Liste Civiche risultò essenzialmente raggiunto con i voti provenienti dall’elettorato di centro destra -Forza Italia in primis- che convogliò il suo voto sulla formazione in parola perdendo una consistente percentuale di voti rispetto alla precedente consultazione mentre la sinistra della quale l’ex sindaco Piccini avrebbe dovuto erodere l’elettorato per i suoi notevoli trascorsi in quel territorio, mantenne pressoché inalterato il proprio peso.
Questo è, per la realtà storica, mentre i motivi del NO del PDL alle Liste Civiche, nel cui ambito come ricordato dal coordinatore Marignani militano persone apprezzabili e valide sono gli stessi che condussero immediatamente dopo la tornata elettorale comunale a una scissione nell’ambito della Mongolfiera e a un diverso posizionamento delle componenti elettoralmente aggregate; motivazioni che è bene ora ribadire ad alcuni di corta memoria e a certi strateghi politici che ricordano tanto i Capitani di Ventura di antica memoria.
Per il PDL il tessuto cittadino si connota sì di ombre, ma conserva al proprio interno molteplici positività costituite da professionalità, senso civico e di appartenenza, capacità operative e di conservazione dei valori che non possono essere belluinamente distrutte per un puro spirito di rivincita o peggio ancora di vendetta. L’opposizione si può e si deve fare discernendo il loglio dal grano, il positivo dal negativo, e non per precostituita condanna di ciò che comunque viene dalla parte politica “avversa” e mai nemica.
Il Pdl non può e non vuole essere subordinato nei suoi programmi e nel suo modo di fare politica alle velleità giovanili di qualcuno né a rancori sordi meno verdi di età e magari covati in comodi esili dorati di altri; Siena non è Cartagine e quindi NON “delenda est”.
Chiunque persegue più o meno apertamente questo disegno non può sedersi a un tavolo con il PDL che sarà sempre pronto a confrontarsi e ascoltare le ragioni degli altri per costruire programmi concreti che diano o tentino di dare una risposta ai non pochi problemi (occupazione, università, sicurezza, infrastrutture, ecc) che toccano anche la nostra città.
Quando si invita qualcuno a tavola bisogna essere certi di poterla approntare con qualcosa che non sia rifritto e quindi indigesto e che gli invitati al desco siano tutti graditi.
Ilio Carlini Coordinamento Provinciale PDL
Vediamo di riepilogare e cercare di decriptare. Muove Giusti (Lega Nord?) invitando PDL, UDC e Liste Civiche a un tavolo congiunto per definire una strategia comune in vista delle elezioni comunali di Siena del prossimo anno che porti a un cambiamento nelle forze attualmente al governo della città. Risponde il PDL: mai al tavolo con le Liste Civiche. Replica l’UDC: va bene il confronto ma attenzione a nessuno venga in mente di pensare a “convergenze programmatiche” tra UDC e Lega. Bene! Tre attori su quattro hanno parlato e il quarto? Le Liste Civiche tacciono o forse ritengono, come ormai si sospetta da tempo, di aver parlato con una voce sola tramite il loro “mentore” ufficiale Giusti.
Su questo sintetico riassunto io credo che i Senesi tutti, e non solo loro, meritino un chiarimento e una informativa completa che espliciti le reali motivazioni del NO deciso e irremovibile al tavolo con le Liste Civiche che il PDL ha espresso non per “ motivi di simpatie e antipatie per eventuali distinguo del passato” come vanno sostenendo alcuni personaggi ”sciolti” con nostalgie “commissariali”.
Sarà bene ricordare che la confluenza del dott. Piccini e del suo ristretto gruppo nel Circolo Culturale La Mongolfiera e la successiva nascita della omonima lista civica rispondeva alla logica di unire forze di estrazione politica eterogenea accomunate dall’obbiettivo condiviso di pervenire a un cambiamento o meglio un’alternanza nel governo della Città -da sempre in mano alla sinistra- che, non nascondiamocelo, significa avere un ruolo determinante nel sistema economico senese.
I risultati furono quelli a tutti noti ma tenga presente il Giusti e chi per lui, che il 30% dei voti riportati dalle Liste Civiche risultò essenzialmente raggiunto con i voti provenienti dall’elettorato di centro destra -Forza Italia in primis- che convogliò il suo voto sulla formazione in parola perdendo una consistente percentuale di voti rispetto alla precedente consultazione mentre la sinistra della quale l’ex sindaco Piccini avrebbe dovuto erodere l’elettorato per i suoi notevoli trascorsi in quel territorio, mantenne pressoché inalterato il proprio peso.
Questo è, per la realtà storica, mentre i motivi del NO del PDL alle Liste Civiche, nel cui ambito come ricordato dal coordinatore Marignani militano persone apprezzabili e valide sono gli stessi che condussero immediatamente dopo la tornata elettorale comunale a una scissione nell’ambito della Mongolfiera e a un diverso posizionamento delle componenti elettoralmente aggregate; motivazioni che è bene ora ribadire ad alcuni di corta memoria e a certi strateghi politici che ricordano tanto i Capitani di Ventura di antica memoria.
Per il PDL il tessuto cittadino si connota sì di ombre, ma conserva al proprio interno molteplici positività costituite da professionalità, senso civico e di appartenenza, capacità operative e di conservazione dei valori che non possono essere belluinamente distrutte per un puro spirito di rivincita o peggio ancora di vendetta. L’opposizione si può e si deve fare discernendo il loglio dal grano, il positivo dal negativo, e non per precostituita condanna di ciò che comunque viene dalla parte politica “avversa” e mai nemica.
Il Pdl non può e non vuole essere subordinato nei suoi programmi e nel suo modo di fare politica alle velleità giovanili di qualcuno né a rancori sordi meno verdi di età e magari covati in comodi esili dorati di altri; Siena non è Cartagine e quindi NON “delenda est”.
Chiunque persegue più o meno apertamente questo disegno non può sedersi a un tavolo con il PDL che sarà sempre pronto a confrontarsi e ascoltare le ragioni degli altri per costruire programmi concreti che diano o tentino di dare una risposta ai non pochi problemi (occupazione, università, sicurezza, infrastrutture, ecc) che toccano anche la nostra città.
Quando si invita qualcuno a tavola bisogna essere certi di poterla approntare con qualcosa che non sia rifritto e quindi indigesto e che gli invitati al desco siano tutti graditi.
Ilio Carlini Coordinamento Provinciale PDL