SIENA. Da molto tempo la Cna ha avvertito la necessità di una legge sulla “disciplina dell’attività professionale di costruttore edile”. Risale all’anno 1998, una prima proposta di legge in materia elaborata allora proprio dalla Cna di Siena. L’obiettivo della nostra associazione è quello di garantire che chi avvia un’attività imprenditoriale nel settore dell’edilizia, abbia le competenze e l’onorabilità necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori.
Il comparto delle costruzioni, nel suo complesso, ha registrato negli ultimi anni una tumultuosa crescita del numero delle imprese iscritte, una crescita continuata fino al 2008, anno in cui per la prima volta si è registrato un saldo negativo in Provincia di Siena di – 38 imprese; tuttavia, il solo comparto edile-artigiano, è aumentato ancora, nonostante i già evidenti segnali di crisi, di 47 unità.
Questi dati hanno una duplice possibilità di lettura: in positivo, testimoniano la vitalità del settore delle costruzioni e la propensione all’imprenditorialità che, in tutti i campi, è una felice peculiarità del sistema economico nazionale e ancor di più, locale; ma sono anche lo specchio di una crescita senza regole, che vede arrivare sul mercato, assieme ad operatori qualificati, altri che si improvvisano “imprenditori edili”, per carenza di prospettive occupazionali di altra natura. E’ da questa realtà che derivano fenomeni degenerativi del settore, che si traducono in forme di concorrenza sleale basate sull’evasione normativa e contributiva, ed in rischi considerevoli, sia per la sicurezza dei lavoratori, che per i consumatori finali.
Gli infortuni in edilizia sono fortunatamente in calo, anche grazie all’azione delle forze sociali ed all’introduzione di strumenti efficaci come il Durc, ma restano un dramma che deve vedere un impegno costante delle Istituzioni, delle forze sociali e delle imprese, per rafforzare la cultura della sicurezza e contrastare le cause degli incidenti.
Cna Costruzioni è convinta che la proposta di legge sull’accesso al settore che ha mosso i suoi primi passi in Parlamento, il 25 febbraio u.s., possa contribuire in modo decisivo al perseguimento di questi obiettivi, elevando la preparazione professionale e tecnica degli imprenditori, soprattutto i nuovi, ma, attraverso l’aggiornamento continuo, anche di quelli già in attività, in modo da ridurre significativamente il numero degli incidenti sul lavoro, che solo in parte sono giustificati dalla elevata pericolosità intrinseca delle diverse attività che nelle imprese di costruzioni si svolgono quotidianamente.
Il settore delle costruzioni da un contributo determinante alla crescita del paese, sia in termini di produzione, sia per i livelli occupazionali conseguiti (1.948.000 occupati, pari al 27,9% degli occupati dell’industria e l’8,4% del totale complessivo). Nel periodo compreso tra il 1998 ed il 2008, gli addetti al settore delle costruzioni sono aumentati di ca. il 32%, mentre l’insieme degli altri settori economici è cresciuto di ca. il 13%. Un dato rilevante, sotto questo profilo, ci pare essere il crescente numero di occupati nell’edilizia di provenienza estera che, stando ai dati delle Casse Edili, sono nel settore oltre il 20%. I dati sul numero delle imprese confermano il peso predominante dell’impresa artigiana della PMI nel comparto: le imprese edili sono complessivamente quasi 800.000, di cui 580.000 artigiane.
La forte crescita del numero delle imprese negli ultimi anni motiva la necessità di provvedimenti che rendano il mercato più trasparente, soprattutto nei lavori privati.
Il sistema imprenditoriale dell’edilizia è una realtà complessa, sempre in cambiamento e nella quale spesso si evidenzia una forte divaricazione nel mondo delle imprese: da un lato aziende, anche piccole o addirittura costituite in forma individuale, con una propria e riconoscibile professionalità specifica e definita, dall’altro gli “improvvisati”.
E’ facile immaginare quanto questa realtà crei problemi di mercato e sociali di dimensioni rilavanti e con conseguenze gravi: il consumatore non ha la minima tutela nei confronti di questo pseudo-imprese, anche perché quasi sempre non esistono attestazioni di lavori eseguiti e dei compensi corrisposti; aumenta il rischio di incidenti sul lavoro, con responsabilità che vengono poi attribuite al committente, poiché questi operatori non usufruiscono di interventi formativi e non conoscono la legislazione in materia di sicurezza sul lavoro; i lavori fatti male e la mancanza di garanzia verso il consumatore mettono in cattiva luce l’intero settore edile e causano diffidenza anche verso le imprese regolari che, oltre al danno, devono subire anche la beffa della concorrenza sleale sui prezzi.
La nostra proposta non vuole introdurre barriere corporative, ma evitare che, come purtroppo accade attualmente, chiunque, senza preparazione ed esperienza, possa accedere ad un settore, quale quello dell’edilizia, che comporta un elevato tasso di rischio per la sicurezza degli operatori e dei cittadini/consumatori.
La proposta di legge sostenuta da Cna prevede che i nuovi imprenditori debbano possedere i seguenti requisiti: requisiti di idoneità professionale – bisognerà frequentare corsi di formazione e istruzione professionale di durata variabile, a seconda della complessità dell’attività imprenditoriale e dei titoli di studio posseduti, integrati da periodi di esperienza lavorativa e professionale in aziende abilitate; requisiti di onorabilità – l’imprenditore non dovrà avere precedenti penali o procedimenti giudiziari in corso; requisiti di capacità organizzativa e finanziaria – l’impresa dovrà disporre delle attrezzature e delle risorse economiche adeguate per svolgere l’attività.
Cna Costruzioni Siena
Il comparto delle costruzioni, nel suo complesso, ha registrato negli ultimi anni una tumultuosa crescita del numero delle imprese iscritte, una crescita continuata fino al 2008, anno in cui per la prima volta si è registrato un saldo negativo in Provincia di Siena di – 38 imprese; tuttavia, il solo comparto edile-artigiano, è aumentato ancora, nonostante i già evidenti segnali di crisi, di 47 unità.
Questi dati hanno una duplice possibilità di lettura: in positivo, testimoniano la vitalità del settore delle costruzioni e la propensione all’imprenditorialità che, in tutti i campi, è una felice peculiarità del sistema economico nazionale e ancor di più, locale; ma sono anche lo specchio di una crescita senza regole, che vede arrivare sul mercato, assieme ad operatori qualificati, altri che si improvvisano “imprenditori edili”, per carenza di prospettive occupazionali di altra natura. E’ da questa realtà che derivano fenomeni degenerativi del settore, che si traducono in forme di concorrenza sleale basate sull’evasione normativa e contributiva, ed in rischi considerevoli, sia per la sicurezza dei lavoratori, che per i consumatori finali.
Gli infortuni in edilizia sono fortunatamente in calo, anche grazie all’azione delle forze sociali ed all’introduzione di strumenti efficaci come il Durc, ma restano un dramma che deve vedere un impegno costante delle Istituzioni, delle forze sociali e delle imprese, per rafforzare la cultura della sicurezza e contrastare le cause degli incidenti.
Cna Costruzioni è convinta che la proposta di legge sull’accesso al settore che ha mosso i suoi primi passi in Parlamento, il 25 febbraio u.s., possa contribuire in modo decisivo al perseguimento di questi obiettivi, elevando la preparazione professionale e tecnica degli imprenditori, soprattutto i nuovi, ma, attraverso l’aggiornamento continuo, anche di quelli già in attività, in modo da ridurre significativamente il numero degli incidenti sul lavoro, che solo in parte sono giustificati dalla elevata pericolosità intrinseca delle diverse attività che nelle imprese di costruzioni si svolgono quotidianamente.
Il settore delle costruzioni da un contributo determinante alla crescita del paese, sia in termini di produzione, sia per i livelli occupazionali conseguiti (1.948.000 occupati, pari al 27,9% degli occupati dell’industria e l’8,4% del totale complessivo). Nel periodo compreso tra il 1998 ed il 2008, gli addetti al settore delle costruzioni sono aumentati di ca. il 32%, mentre l’insieme degli altri settori economici è cresciuto di ca. il 13%. Un dato rilevante, sotto questo profilo, ci pare essere il crescente numero di occupati nell’edilizia di provenienza estera che, stando ai dati delle Casse Edili, sono nel settore oltre il 20%. I dati sul numero delle imprese confermano il peso predominante dell’impresa artigiana della PMI nel comparto: le imprese edili sono complessivamente quasi 800.000, di cui 580.000 artigiane.
La forte crescita del numero delle imprese negli ultimi anni motiva la necessità di provvedimenti che rendano il mercato più trasparente, soprattutto nei lavori privati.
Il sistema imprenditoriale dell’edilizia è una realtà complessa, sempre in cambiamento e nella quale spesso si evidenzia una forte divaricazione nel mondo delle imprese: da un lato aziende, anche piccole o addirittura costituite in forma individuale, con una propria e riconoscibile professionalità specifica e definita, dall’altro gli “improvvisati”.
E’ facile immaginare quanto questa realtà crei problemi di mercato e sociali di dimensioni rilavanti e con conseguenze gravi: il consumatore non ha la minima tutela nei confronti di questo pseudo-imprese, anche perché quasi sempre non esistono attestazioni di lavori eseguiti e dei compensi corrisposti; aumenta il rischio di incidenti sul lavoro, con responsabilità che vengono poi attribuite al committente, poiché questi operatori non usufruiscono di interventi formativi e non conoscono la legislazione in materia di sicurezza sul lavoro; i lavori fatti male e la mancanza di garanzia verso il consumatore mettono in cattiva luce l’intero settore edile e causano diffidenza anche verso le imprese regolari che, oltre al danno, devono subire anche la beffa della concorrenza sleale sui prezzi.
La nostra proposta non vuole introdurre barriere corporative, ma evitare che, come purtroppo accade attualmente, chiunque, senza preparazione ed esperienza, possa accedere ad un settore, quale quello dell’edilizia, che comporta un elevato tasso di rischio per la sicurezza degli operatori e dei cittadini/consumatori.
La proposta di legge sostenuta da Cna prevede che i nuovi imprenditori debbano possedere i seguenti requisiti: requisiti di idoneità professionale – bisognerà frequentare corsi di formazione e istruzione professionale di durata variabile, a seconda della complessità dell’attività imprenditoriale e dei titoli di studio posseduti, integrati da periodi di esperienza lavorativa e professionale in aziende abilitate; requisiti di onorabilità – l’imprenditore non dovrà avere precedenti penali o procedimenti giudiziari in corso; requisiti di capacità organizzativa e finanziaria – l’impresa dovrà disporre delle attrezzature e delle risorse economiche adeguate per svolgere l’attività.
Cna Costruzioni Siena