Le idee di Mario Ascheri per il piano di mobilita'
SIENA. La città è un po’ come il Paese con tutti i suoi problemi giunti a una svolta. Tempi duri con una Regione che si tira indietro dopo promesse psanti.
Un sindaco nelle condizioni che si conoscono, per di più ora anche all’Urbanistica (dopo i trionfi di Monteriggioni) senza i soldi per fare i necessari nuovi Piani, un PD lacerato dalle polemiche e preparato un duro futuro salvando il sindaco stesso, un Comune con un bilancio certo non roseo (salvi miracoli nelle consultazioni annunciate) nel momento in cui la manutenzione della città diventa anche più impegnativa di quanto la Giunta aveva previsto (non la diligenza del buon padre di famiglia, come s’è scritto più volte…), l’Università che, a parte i grandi happening, ha perso molto della sua immagine e realtà come offerta didattica, un Ospedale con problemi enormi per il personale…e lasciamo MPS e Fondazione perché troppo ovvi come problemi.
In tutto questo panorama così duro può sfuggire però l’importanza del prossimo piano della mobilità e sosta, oggetto di discussioni e polemiche a non finire, dalle quali estrarrei qualche dato come pro-memoria.
1) Il Piano nasce, ma con le alette molto circoscritte. Senza aggiornamento del piano urbanistico, ha rilevato giustamente Giuseppe Giordano, come si può fare un vero, organico piano della mobilità e sosta?
2) Il Piano nasce con la borsa esausta e quindi propositi impossibili. L’assessore ha ammesso onestamente che non è in grado di mettere in sicurezza un attraversamento riconosciuto ufficialmente come pericoloso fuori porta Camollia! Possibile fare altre spese dopo un allarme del genere? A Siena pare proprio di sì. Ma il fatto più grave è che non sarà possibile quel rafforzamento del trasporto pubblico con ridimensionamento dell’uso dell’auto (con nuovi parcheggi scambiatori) che il Piano auspicherebbe, né sembra possibile rafforzare l’azione degli agenti di polizia municipale nel controllo delle regole (salvo per gli interventi un po’ casuali sulla sosta).
3) Le biciclette com’è ovvio sono surrogati ‘marinettiani’, simpatici per l’immagine, ma incidono quanto? Un 10/15 per cento ove divenissero più numerose? Un bilancio serio di costi e benefici si farà dopo un anno? Le strade ai piedi del Centro storico sono e rimarranno intasate, anche a prescindere dai fatti congiunturali (in particolare via Peruzzi).
4) Che si può fare di concreto? E perché qualcosa va fatto? Perché la valanga di ‘eventi’ con i quali si tenta di frenare la caduta di immagine e di prosperità per gli esercizi pubblici del Centro e l’occupazione ha aperto una situazione di accentuata invivibilità, specie nell’area che insiste sul Mercato Vecchio. Dietro il SMS un piccolo intervento pare migliorare la situazione dei residenti dell’area Selva, ma altrove? Il problema è intrecciato con quello dell’accesso per il commercio, per il quale si è pensato all’ARU nell’area di San Prospero. Apriti cielo.
Ugualmente apriti cielo per il previsto giro di vite su moto e motorini di ogni tipo che accedono liberamente (e gratuitamente) al centro. Eppure, come negare che incrementano rumori e insicurezza del centro? Oltreché diminuire i già scarsi posti per le auto dei residenti?
5) Problema ZTL: se non si riducono accessi privilegiati come quelli delle contrade (15 a contrada per 24 h. 365 giorni all’anno), giunta, auto di servizio e abusivi (controlli su portatori di handicap difficili e/o quasi impossibili) i residenti non possono che lamentare un servizio pagato ma non reale: l’overbooking, di fatto, c’è eccome e in certe ore rende la vita impossibile. L’assurdo di moto, anche straniere addirittura, che entrano senza alcun pagamento a fronte della pesante gabella dei residenti (assente a Firenze e Bologna) ha aperto anche il problema del perché si paghi. Perché si è privilegiati dal caos del centro? Ormai, se non c’è lo stallo in pratica sicuro, per strada o in struttura, il pagamento è divenuto ingiustificato. Il sindaco ha parlato di riduzione per entrambe le situazioni, ma la Siena Parcheggi o altre fonti di spesa possono fare una seria spending review? Vedremo le proposte sul bilancio. Per ora che si può proporre?
6) Proposte concrete integrative di quelle della giunta sono venute da Sinistra per Siena, ad esempio: ci sono strutture acquisibili per nuovi stalli e riduzione costi dei parcheggi in struttura, anche per favorire accessi di lavoro e il commercio. Ma su moto e contrade va fatto un forte appello alla ragionevolezza. Per le prime, salvo i residenti, bisogna pensare a punti di sosta obbligata accanto alle porte cittadine, dentro o vicino ad esse; per le seconde, a limitare l’orario (?) e ampliare l’uso della tariffa agevolata nelle strutture (oggi è a 0,80 euro dalle 19 alla notte profonda). Per i residenti bisogna riconoscere la possibilità, mancando lo stallo, dell’uso della struttura. Tutti devono abituarsi (gli utenti di auto ci sono già abituati) a fare quei 100/200 metri dalla sosta che permettono di arrivare ovunque in città.
7) Tre cose si devono chiedere alla Giunta più in generale. Lo stato di necessità costringerà a soluzioni temporanee e sperimentali per le diverse aree della città. Bene, ma che siano frutto di una discussione, di un confronto, non di imposizione come è avvenuto finora. Secondo: dismettere qualcosa, come l’ideologia, che vede l’automobilista come un cattivo per natura, e la propaganda che ha enfatizzato l’intervento ciclistico-smart oltre il buon senso. Se si danno delle serie possibilità alternative di bus adatti (i percorsi vanno ripensati seriamente) può divenire anche saggio come gli amministratori, ne siano sicuri! Il sud della città ha problemi di isolamento che devono essere affrontati. Terzo: la sosta, l’occupazione di suolo pubblico dove e quando deve costare? E’ problema di equità e uguaglianza tra i cittadini che deve essere affrontato. Non sottaciuto come si è fatto finora.
I problemi sono tanti. Discutiamone serenamente nell’interesse di tutti!
Mario Ascheri