Un'interpretazione diversa da quelle correnti
SIENA. Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento sull’interpretazione della frase latina riportata nella tarsia di Ermete Trismegisto in Duomo. Sperando che ne nasca un dotto dibattito…
“Scrivo in merito ad una frase latina riportata in una delle tarsie presenti sul pavimento del vostro bellissimo Duomo e dedicata ad Ermete Trismegisto. Mi riferisco all’espressione: “SUSCIPITE O LICTERAS ET LEGES EGIPTII” visibile in un testo che lo stesso Ermete Trismegisto consegna a due persone che dagli abiti possono identificarsi quali un mussulmano e un cristiano.
Ho notato che dai più questa frase viene erroneamente tradotta in questo modo: “Accettate le scritture e le leggi o Egizi”
Ora, penso che tale traduzione non sia corretta.
La lettera “O” che in molti collegano alla parola Egiptii traducendo il tutto con :”o Egizi” a mio avviso deve essere riferita alle parole licteras e leges ( che, infatti, precede) e deve essere intesa quale optimas ( O= forma abbreviata di Optimus, omnium ecc.).
Inoltre è vero che la parola EGIPTII può essere in questa espressione interpretata come vocativo plurale ma potrebbe essere (e senz’altro lo è) anche genitivo singolare.
Ciò premesso, ritengo sia accettabile la seguente traduzione: “Accogliete le buonissime scritture e leggi, o Egizi”
Ma meglio ancora: “ Accogliete le buonissime scritture e le leggi dell’Egizio”
Questa seconda forma interpretativa è preferibile, dal momento che Ermete Trismegisto è/era considerato per l’appunto un grande e antico sapiente egizio e in questo caso intento nell’atto di consegnare al mondo intero (e cristiano e mussulmano) le sue opere.
Andrea”.