Il commento del capogruppo del partito di Vendola a questa fase di incertezza interna al Consiglio Comunale
Resta il disgusto per il ricatto che degrada la politica e lo sconcerto per il prezzo pagato per non aver ceduto al ricatto. Credo che una classe politica che si rispetti, orientata al bene comune, avrebbe tutelato questa fase di cambiamento, l’avrebbe spinta e non frenata. Se nella maggioranza compaiono forze grette e conservatrici che si oppongono al cambiamento e al bene comune, non sarebbe opportuno che le forze civiche che di tale bene si fanno paladine si schierassero in difesa della loro collettività? Oppure dobbiamo ancora assistere ai tatticismi che si sono manifestati nell’ultimo Consiglio comunale dove, con la consigliera Vigni e il consigliere Falorni in testa, pur di umiliare ulteriormente una maggioranza dimissionaria, sono stati buttati alle ortiche 2.600.000 euro destinati a questa collettività impedendoci di assumerci la responsabilità di approvare il rendiconto di bilancio 2011? Né può valere il ragionamento di chi si chiama fuori perché minoranza. Non è forse la tutela della città prerogativa anche delle forze di minoranza?
Mi spiace constatare che, tranne rare e lodevoli eccezioni, tutti guardano al proprio ombelico anziché al bene comune.
Ribadisco quindi l’appello fatto cadere nel vuoto all’ultimo Consiglio comunale di anteporre il bene pubblico agli interessi di parte, a non fermare ma a spingere il cambiamento intrapreso con un sindaco che si è dimostrato determinato, nel riconoscere gli errori del passato, a non cedere ai ricatti del mercato delle vacche. Sarà anche il modo per mettere alla prova la sua reale volontà di continuare il cambiamento.
Noi che coltiviamo l’ambizione non di un nuovo partito ma di un nuovo partire, abbiamo ancora la speranza di potere unire sul progetto di cambiamento le forze migliori della città che attonita guarda a tutti noi aspettando risposte coerenti.
Pasquale D’Onofrio – Capogruppo Sinistra Ecologie e Liberta