Il consigliere comunale precisa la sua posizione nella indagine "buco dell'ateneo"
Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale David Chiti il quale tiene a precisare la sua posizione in seguito alle notizie che lo vedono comparire nell’inchiesta del “buco dell’Ateneo”
“Il sottoscritto, in riferimento alle notizie e commenti di stampa apparsi in data 16 novembre sulla chiusura delle indagini sul “buco” dell’Università di Siena, intende rivendicare la propria estraneità al fatto che gli viene imputato e intende in ogni caso precisare che tale fatto consiste solo e soltanto nella presunta irregolarità delle modalità di affidamento della gestione del bar-tavola calda presso l’ex ospedale S. Niccolò, irregolarità contestata al sottoscritto sotto il profilo del “concorso morale” in falso e abuso d’atti d’ufficio.
Fermo restando quanto detto in ordine alla propria estraneità, il sottoscritto vuole comunque sottolineare che l’ affidamento della gestione del bar presso il S. Niccolò è del giugno 2008 e che dunque lo stesso nulla ha né può avere a che fare con il “buco”, che viene infatti contestato ad altri soggetti in riferimento ai bilanci di anni precedenti e cioè a quelli del 2007, 2006, 2005, 2004. Nei commenti di stampa si parla di un costo per l’Ateneo di 60mila euro, quando questo è invece il rimborso per le spese di allestimento del bartavola calda, allestimento che rimane di proprietà dell’Università. Il sottoscritto rivendica infine la propria assoluta estraneità alle accuse di peculato che si riferiscono a Brunello, pesce, carne, grappa, cene, palchi, viaggi e che pure riguardano soggetti del tutto diversi e vicende che, com’è facile comprendere, nulla hanno a che fare con quella del bar.
David Luciano Chiti