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SOVICILLE. In un recente incontro sulla crisi economica Mussari ha usato toni di ottimismo berlusconiano: “l’Italia sta superando meglio di altri paesi europei la crisi economica”, “c’è stata tenuta sociale”, “lo stato ha retto”. Secondo l’avvocato “la crisi sta terminando” (ne sanno qualcosa, diciamo noi, i nuovi disoccupati, i precari e i lavoratori con stipendi tra i più bassi dell’Europa “sviluppata”). Infine, il presidente MPS ha sostenuto la necessità di migliorare le infrastrutture, volano per il superamento della crisi (che, dunque, non è ancora superata!)
Che le infrastrutture servano nessuno lo nega, è come scoprire l’acqua calda, che questa crisi si superi con le infrastrutture invece è miope e, a nostro avviso, è il frutto di una grave sottovalutazione dello stato delle cose.
Ad avvalorare la nostra tesi c’è il fatto lampante che fino ad ora, quando l’economia marciava, nessuno si è mai lamentato della mancanza di un aeroporto, casomai di strade e ferrovia, ma le merci, quando c’erano, sono sempre andate… La Whirlpool nei tempi passati aveva il trenino all’interno dell’azienda, ora è stata venduta anche l’area merci della stazione, per ulteriori e faraoniche cementificazioni.
I numeri che Guasconi ha snocciolato sulle aziende senesi parla chiaro: il 95% sono piccole e medie, abbiamo un calo di 600 aziende nell’ultimo anno, le esportazioni sono calate del 43%, le ore di Cassa Integrazione sono passate dalle 689.000 del 2008 a 2 milioni nel 2009. Basterebbero questi tragici numeri a far capire la drammaticità della situazione occupazionale nella nostra provincia.
Ma a questo cosa rispondono il presidente MPS Mussari, Parodi( CNA), nonché Marignani (PDL): ci vogliono più infrastrutture ma soprattutto più “aeroporto” ad Ampugnano e adeguato alle nuove esigenze commerciali.
MA QUALI SAREBBERO QUESTE NUOVE ESIGENZE COMMERCIALI NESSUNO LO DICE. Mussari poi si spinge oltre, accusando gli ambientalisti di ingessare il territorio, al solo vantaggio di qualcuno che ha la villa…
C’è in tutto questo una totale mancanza di rispetto verso un’intera popolazione che si oppone all’ampliamento dell’aeroporto, su motivi non solo di vivibilità ma di tutela dei beni comuni (acqua), di interessi economici che creano lavoro e benessere, cioè agricoltura, agriturismi, qualità della vita.
Vi è anche la convinzione che sviluppo significa cemento, un’idea da terzo mondo e non degna di amministratori che nel recente passato si sono riempiti la bocca di parole quali: ecosostenibilità, equilibrio ambientale eccetera…
Mussari infine parla chiaro: “un adeguato trasporto aereo per i nostri turisti ci rende più competitivi”. Quindi, secondo lui, la ripresa arriva con il turismo, trascurando il fatto che il sistema senese si è fin qui retto sul 95% di imprese piccole e medie soprattutto artigianali.
Certo anche il turismo è una voce importante per Siena. Possedere grandi alberghi e averli vuoti anche per qualche mese all’anno è un disastro e a Siena ci sono famiglie che ne hanno 2-3… e magari le iniziative promosse dal Comune, e finanziate in parte dalla Fondazione, non hanno dato i risultati attesi dagli albergatori, ma spingere con questa forza sull’aeroporto, proprio ora che ci sono migliaia di lavoratori in Cassa Integrazione e con il terrore di essere messi in mobilità (leggi licenziamento!) ci sembra quanto mai una caduta di stile.
Parodi dice: “gli enti pubblici saranno uno dei motori di questo nuovo sviluppo, gli investimenti infrastrutturali, lo snellimento delle procedure burocratiche….” Cosa nascondono queste affermazioni? Galaxy abbandona e il pubblico si prepara a pareggiare di nuovo i conti? E’ per questo che si succedono interventi di questo tipo? Cosa è stato deciso nell’assemblea dei soci dell’aeroporto di giovedì? A quando una informazione puntuale sulla vicenda?
Come si dice a Siena: “pancia piena non crede a quella vuota”, mentre si parla astrattamente dagli scranni salottieri, migliaia di famiglie patiscono la povertà e l’incertezza del futuro. Swisel, Novartis, Calp, Trigano, Whirlpool…sono solo le più note, mancano le micro-aziende di cui non sentiamo mai parlare: pelletterie, terrecotte, indotto del vetro, del camper, metalmeccanica, e a queste si aggiungono produzioni dolciarie e di tutto e di più. Un segno drammatico di come, quando c’è crisi, le famiglie arrivino a privarsi di tutto ciò che è superfluo, mentre è sul superfluo che si regge parte della nostra economia in tempi di capitalismo “avanzato”.
I nostri amministratori non sono avvezzi alle crisi, Siena ha goduto per anni di solide vacche grasse, non c’è progettualità vera. Si parla astrattamente di formazione, internazionalizzazione, meno burocrazia…. Qui ci sarebbe bisogno invece di idee concrete: mettere a norma l’edilizia scolastica, (a Sovicille invece dell’aeroporto potrebbe essere rifatta la scuola media che ha 40 anni e non è antisismica!). Investire su centri per anziani, riqualificare il territorio, attivare cooperative sociali, ridare speranza ai cinquantenni espulsi dal lavoro, ai giovani mai entrati dignitosamente nel mondo del lavoro…. Un nuovo Piano Marshall di ricostruzione della società.
Francesco Andreini, capogruppo PRC Siena
Angela Bindi, capogruppo Lista Comunista Anticapitalista Sovicille
Alfredo Camozzi, segretario PRC Sovicille
Che le infrastrutture servano nessuno lo nega, è come scoprire l’acqua calda, che questa crisi si superi con le infrastrutture invece è miope e, a nostro avviso, è il frutto di una grave sottovalutazione dello stato delle cose.
Ad avvalorare la nostra tesi c’è il fatto lampante che fino ad ora, quando l’economia marciava, nessuno si è mai lamentato della mancanza di un aeroporto, casomai di strade e ferrovia, ma le merci, quando c’erano, sono sempre andate… La Whirlpool nei tempi passati aveva il trenino all’interno dell’azienda, ora è stata venduta anche l’area merci della stazione, per ulteriori e faraoniche cementificazioni.
I numeri che Guasconi ha snocciolato sulle aziende senesi parla chiaro: il 95% sono piccole e medie, abbiamo un calo di 600 aziende nell’ultimo anno, le esportazioni sono calate del 43%, le ore di Cassa Integrazione sono passate dalle 689.000 del 2008 a 2 milioni nel 2009. Basterebbero questi tragici numeri a far capire la drammaticità della situazione occupazionale nella nostra provincia.
Ma a questo cosa rispondono il presidente MPS Mussari, Parodi( CNA), nonché Marignani (PDL): ci vogliono più infrastrutture ma soprattutto più “aeroporto” ad Ampugnano e adeguato alle nuove esigenze commerciali.
MA QUALI SAREBBERO QUESTE NUOVE ESIGENZE COMMERCIALI NESSUNO LO DICE. Mussari poi si spinge oltre, accusando gli ambientalisti di ingessare il territorio, al solo vantaggio di qualcuno che ha la villa…
C’è in tutto questo una totale mancanza di rispetto verso un’intera popolazione che si oppone all’ampliamento dell’aeroporto, su motivi non solo di vivibilità ma di tutela dei beni comuni (acqua), di interessi economici che creano lavoro e benessere, cioè agricoltura, agriturismi, qualità della vita.
Vi è anche la convinzione che sviluppo significa cemento, un’idea da terzo mondo e non degna di amministratori che nel recente passato si sono riempiti la bocca di parole quali: ecosostenibilità, equilibrio ambientale eccetera…
Mussari infine parla chiaro: “un adeguato trasporto aereo per i nostri turisti ci rende più competitivi”. Quindi, secondo lui, la ripresa arriva con il turismo, trascurando il fatto che il sistema senese si è fin qui retto sul 95% di imprese piccole e medie soprattutto artigianali.
Certo anche il turismo è una voce importante per Siena. Possedere grandi alberghi e averli vuoti anche per qualche mese all’anno è un disastro e a Siena ci sono famiglie che ne hanno 2-3… e magari le iniziative promosse dal Comune, e finanziate in parte dalla Fondazione, non hanno dato i risultati attesi dagli albergatori, ma spingere con questa forza sull’aeroporto, proprio ora che ci sono migliaia di lavoratori in Cassa Integrazione e con il terrore di essere messi in mobilità (leggi licenziamento!) ci sembra quanto mai una caduta di stile.
Parodi dice: “gli enti pubblici saranno uno dei motori di questo nuovo sviluppo, gli investimenti infrastrutturali, lo snellimento delle procedure burocratiche….” Cosa nascondono queste affermazioni? Galaxy abbandona e il pubblico si prepara a pareggiare di nuovo i conti? E’ per questo che si succedono interventi di questo tipo? Cosa è stato deciso nell’assemblea dei soci dell’aeroporto di giovedì? A quando una informazione puntuale sulla vicenda?
Come si dice a Siena: “pancia piena non crede a quella vuota”, mentre si parla astrattamente dagli scranni salottieri, migliaia di famiglie patiscono la povertà e l’incertezza del futuro. Swisel, Novartis, Calp, Trigano, Whirlpool…sono solo le più note, mancano le micro-aziende di cui non sentiamo mai parlare: pelletterie, terrecotte, indotto del vetro, del camper, metalmeccanica, e a queste si aggiungono produzioni dolciarie e di tutto e di più. Un segno drammatico di come, quando c’è crisi, le famiglie arrivino a privarsi di tutto ciò che è superfluo, mentre è sul superfluo che si regge parte della nostra economia in tempi di capitalismo “avanzato”.
I nostri amministratori non sono avvezzi alle crisi, Siena ha goduto per anni di solide vacche grasse, non c’è progettualità vera. Si parla astrattamente di formazione, internazionalizzazione, meno burocrazia…. Qui ci sarebbe bisogno invece di idee concrete: mettere a norma l’edilizia scolastica, (a Sovicille invece dell’aeroporto potrebbe essere rifatta la scuola media che ha 40 anni e non è antisismica!). Investire su centri per anziani, riqualificare il territorio, attivare cooperative sociali, ridare speranza ai cinquantenni espulsi dal lavoro, ai giovani mai entrati dignitosamente nel mondo del lavoro…. Un nuovo Piano Marshall di ricostruzione della società.
Francesco Andreini, capogruppo PRC Siena
Angela Bindi, capogruppo Lista Comunista Anticapitalista Sovicille
Alfredo Camozzi, segretario PRC Sovicille