Questo ulteriore accordo – sommato a quelli raggiunti a novembre e marzo scorsi – porta a ben 34 settimane di sospensione dell’attività lavorativa, interessando più o meno quasi tutta la forza lavoro.
La speranza è che a settembre la situazione degli ordinativi registri quei positivi segnali di cambiamento che l’Azienda aveva ottimisticamente previsto già da giugno, così da limitare il sacrificio economico che i lavoratori – ormai da sette mesi – stanno faticosamente sopportando.
Dopo un così lungo periodo e viste le crescenti difficoltà economiche gravanti sui dipendenti i quali devono far fronte alle esigenze delle loro famiglie con un reddito ridotto di oltre il 40%, e nonostante la disponibilità dimostrata dall’Azienda nel riconoscimento di istituti salariali aggiuntivi rispetto a quanto previsto dall’INPS, la FIOM CGIL ha richiamato le Aziende facenti capo al marchio commerciale IMER Group a mettere in atto tutti gli sforzi necessari affinché i lavoratori siano inseriti in un programma di rotazione della cassa integrazione, onde evitare marcate differenza di trattamento fra gli stessi.
L’Azienda ha comunque confermato i propri programmi di investimento indirizzati alla messa in produzione di una nuova gamma di prodotti e ad un rafforzamento della propria presenza commerciale in aree territoriali più competitive, elementi che dovrebbero favorire il superamento in tempi più brevi dell’attuale situazione di difficoltà.
Segreteria FIOM CGIL Siena