SIENA. In seguito alle ultime vicende riguardanti la mensa Bandini, l’associazione studentesca Cravos torna a sollecitare Comune di Siena e DSU Toscana ad iniziare i lavori di riqualificazione e aprire il prima possibile, a pieno regime, la mensa universitaria ormai chiusa da maggio 2021.
Dopo la chiusura, l’unica mensa rimasta aperta nel centro di Siena è Sant’Agata e torniamo a ribadire che non è accettabile una “soluzione ridotta” su mensa Bandini per supplire alle esigenze di oltre 14mila studenti fuorisede che vivono la città. Anche in questo caso il territorio senese farebbe un passo indietro nei servizi agli studenti, in assoluta continuità con il processo di ridimensionamento della capacità attrattiva di questa città e dei suoi atenei. Non possiamo accontentarci di punti ristoro lacunosi e inadatti alle esigenze della comunità studentesca di entrambi gli atenei.
Riteniamo inoltre di fondamentale importanza che DSU Toscana revochi l’aumento delle tariffe della ristorazione in vigore dal 1° settembre 2023. Non è accettabile che si disincentivi la comunità studentesca dal frequentare le mense universitarie, che dovrebbero essere luoghi di socialità e strumento di aiuto contro il carovita non solo per i borsisti, ma per tutta la comunità studentesca.
Infine richiediamo maggiori finanziamenti da parte di Regione Toscana affinché le mense universitarie siano gestite direttamente dal DSU Toscana, per impedire dinamiche speculative come nel caso della mensa sant’Agata, in cui alla gara d’appalto milionaria si è presentata un’unica azienda.
Non accetteremo nessun passo indietro sul diritto allo studio, e invitiamo la comunità studentesca e cittadina ad essere pronta a mobilitarsi insieme a noi per chiedere l’immediato inizio dei lavori su mensa Bandini.
Cravos Siena