L'esponente del Pd critica che esternazioni di una parte del suo partito all'indomani della presentazione del Piano Industriale
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SIENA. Le forze del centrosinistra, asservite all’autocratica dirigenza del PD senese, prendono spunto dal Piano Industriale della Banca MPS per criticare l’acquisizione della Banca Antonveneta ed esporre l’ennesimo cartellone pubblicitario dell’ex sindaco Franco Ceccuzzi. Un rituale che questa volta suona come un’offesa all’intelligenza dei senesi, che sanno benissimo in quali stanze e quali persone hanno favorito e condiviso questa operazione, che ha dilapidato oltre dieci miliardi di euro della Banca, che, non va dimenticato, un tempo era di totale proprietà della collettività senese.
Una autocritica tardiva e inopportuna, un’azione per ritinteggiare la facciata e nascondere il passato, che non passa inosservata. Tanto più a chi, in prima persona , sta pagando o pagherà in futuro, le conseguenze di queste scelte. E’ raccapricciante che chi ha manovrato le sorti di questa città negli ultimi dieci anni, ancora cerchi di cavalcare l’onda del rinnovamento e della discontinuità per il bene di Siena.
La verità non si manipola così facilmente! I fatti sono li testimoni ed a servizio di chi ha poca memoria.
Solo qualche anno fa le stesse persone, che cambiano solo i ruoli, esaltavano con titoli trionfalistici l’operazione portata a termine da Banca MPS e chiedevano al sottoscritto (all’epoca capogruppo in Consiglio Comunale del neonato PD) di difenderla dagli attacchi delle opposizioni, che, ad onor del vero, hanno spesso criticato, anche aspramente, questa acquisizione.
Anche questo è uno dei motivi che mi ha portato, da tempo, a non accettare più sic et simpliciter gli ordini di scuderia provenienti dal partito (pagandone le relative conseguenze) ed esprimo rammarico per essere rimasto, in quel periodo, inerme di fronte ad un cammino così rischioso.
Mi permetto di suggerire alla ditta Ceccuzzi & Company di chiedere scusa ai senesi di quello che è successo, invece di rinnegare il passato, come se Siena fosse una comunità di stolti. Un passo indietro che potrebbe rendere ancora credibile il PD senese, invece di continuare ad affidare ruoli e incarichi solo a chi giura fedeltà indiscussa.
Pietro rinnegò tre volte Gesù dopo l’ultima cena, ma poi si pentì amaramente. Chissà se anche l’ex Sindaco dopo aver rinnegato le proprie responsabilità sul disastro MPS, piangerà lacrime amare come S. Pietro. Temo di no perché l’umiltà e l’onestà di ammettere i propri errori, non rientra nelle qualità di queste persone.
Luciano Cortonesi