Il consigliere comunale spera in scelte più lungimiranti del neo sindaco
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SIENA. Il futuro della banca Mps e della sua Fondazione è, per Siena, un tema di assoluta priorità.
Visti gli ultimi eventi spiacevoli, confermati dalle recenti esternazioni del presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini, occorre prontamente imprimere un cambio di marcia che deve necessariamente vedere coinvolte attivamente le istituzioni cittadine.
In sostanza, Mancini con un tempismo postelettorale quantomeno sospetto, ha annunciato che potrebbero non esserci utili da distribuire da parte della Fondazione. Eppure, a margine di questa grave affermazione, ha aggiunto che il sistema Siena ha funzionato ed è un modello cui rifarsi e da perpetuare. E’ del tutto evidente che che le due affermazioni sono assolutamente antitetiche, si contraddicono l’una con l’altra anche, se si intuisce facilmente il perché siano state fatte. E’ stato un modo “goffo” di “mettere le mani avanti” e preparare la città e soprattutto i beneficiati dell’ultimo decennio ad una serie di privazioni non indifferenti: insomma, la festa, se non finita, è arrivata agli ultimi giri di valzer.
Per converso, bisognava comunque salvare la faccia e, in linea con tutta la bassa politica nazionale, mai ammettere un errore né riconoscere di aver sbagliato, a costo di camuffare la realtà e di far passare per buono ciò che buono proprio non è.
Qualcuno, meglio prima che poi, bisognerà che dica a chiare lettere che le centinaia di milioni di euro distribuiti a pioggia dalla fondazione non hanno creato ricchezza reale ma solo alimentato consigli di amministrazione che avevano l’unico scopo di creare carta su carta per giustificare gli emolumenti percepiti.
Facciamo, per questo, degli esempi concreti: qualcuno può dire quali e quante risorse bisogna ancora investire per vedere risultati tangibili, in termini di ricchezza prodotta, dalla Siena Biotech? E Vernice, composta da funzionari bancari, quale impulso culturale ha dato alla città? Quali esperienze nel settore aeroportuale aveva maturato Viani per essere nominato Presidente dell’aeroporto? Quali spunti, idee riflessioni sono venute negli anni dalla deputazione di indirizzo che pare avere il solo scopo di illustrare sé stessa? Perché il presidente Mancini non ci spiega quali motivazioni strategiche hanno indotto la banca a comprare Antonveneta? Perché a quel prezzo? Perché la Fondazione non ha detto proprio nulla riguardo alla palese non opportunità dell’operazione dal momento che, quale maggiore azionista, poteva ben dire la sua se non addirittura opporsi all’operazione? E il provveditore Parlangeli dov’era?
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: un aumento di capitale imminente, la contrazione se non la mancanza di utili, una comunità in ginocchio in ragione delle scelte della classe dirigente più che della crisi economica.
Tutte queste domande senza risposta – ed il silenzio di quelli che potrebbero rispondere e non lo fanno – sono il vero motivo della difesa del sistema Siena: molti di quelli che lo sostengono sono consapevoli che senza quest’intreccio tra politica, affari e appartenenze varie non starebbero seduti dove sono ma più prosaicamente sarebbero assisi nel tinello della propria abitazione a guardare Gerry Scotti.
La mia speranza è nell’operato del nuovo sindaco: spero che lui abbia il coraggio e la forza di effettuare un cambiamento repentino e trasparente rispetto alle logiche clientelari che hanno caratterizzato la vita sociale e politica del passato. E’ un fatto necessario: non nell’interesse di una parte politica ma per rispondere all’esigenza assoluta di qualità che, ad ogni livello ed in ogni settore, la città reclama.
Questo significa che anche l’attuale sindaco dovrà rivedere e modificare alcune scelte che ha contribuito ad attuare o anche solo sostenere politicamente se vuole mantenere nella città, non solo in consiglio comunale, i voti che ha avuto.
Gabriele Corradi
Consigliere Comunale Siena