Contestazioni sulle promesse fatte da Enel Green Power
AMIATA. «Pioggia di soldi sull’Amiata geotermica»: si annuncia nell’incontro a Piancastagnaio di Enel Green Power con i sindaci di Piancastagnaio e Santa Fiora, i presidenti delle Comunità montane (senese e grossetana) amiatine e l’imprenditoria locale (da «Il Tirreno», Cronaca di Grosseto, 30.06.2011).
«Pioggia di soldi»: dichiarata come volevasi dimostrare, nonostante le smentite sdegnate e classico specchietto per le allodole, per attrarre alla “bontà” della geotermia, attestata non solo innocua, ma benefica, da dotti studi universitari, centri di ricerca, valutazioni di impatto ambientale, etc. «Pioggia di soldi», tutta da vedere, perché i discorsi in sé costano poco ma, anche nel caso: perché e per chi? Ecco le risposte: per lo «sviluppo geotermico» dell’Enel, che spara le sue cartucce verbali: 70 milioni di euro per l’ulteriore geotermia (detta «opere ad alta specializzazione») e 20 milioni per i Comuni (generici «servizi, opere civili, interventi di manutenzione»), ventilandone vaghe «ricadute» che ci «potranno» (si badi bene: potranno) essere «sul tessuto imprenditoriale locale»; poi, con l’autorizzazione anche per la Centrale Bagnore 4, altro impianto geotermico, per cui spara 130 milioni di euro e agita la promessa di «oltre 100 occupati per 5 anni tra addetti diretti e indiretti».
Proclami, discorsi, chiacchiere: «favorire la creazione di un distretto industriale locale, sempre piú specializzato e capace di fare sistema, per sostenere le prospettive di sviluppo geotermico sull’Amiata con significative ricadute sul territorio» (cosí Montemaggi, di Enel Green Power).
La sostanza è una sola: far accettare la geotermia, sventolando la «pioggia di soldi» che non si sa quanti saranno davvero, ma che riguardano solo gli investimenti di Enel nella geotermia, con quota parte per gli Enti Locali, anch’essa componente dell’investimento: il politico-istituzionale deve sostenere lo sfruttamento geotermico («l’importante» ha detto il presidente della Comunità montana Amiata grossetana è «la condivisione di strategie con istituzioni e parti sociali»), e con promesse di «ricadute», e posti di lavoro a parole (si badi bene: a tempo, «5 anni», nonché «diretti e indiretti»).
E intanto quante altre nostre attività locali produttive, distributive, turistiche dovranno chiudere? E quanta altra devastazione del territorio vi sarà e quanta altra nocività sarà immessa nell’ambiente? E quanto ulteriore spopolamento dell’Amiata si avrà? Èquesta la realtàin atto, a fronte delle ciarle sul «distretto industriale» (la geotermia è altamente automatizzata e non dà significativa occupazione) e della litania sulla «crescita» (sí, dello sfruttamento , della desertificazione e dei pericoli per la salute della popolazione dell’Amiata ).
Anche la verità è una sola: La geotermia selvaggia ad alta entalpia e di prima generazione che la Regione vuole imporre all’Amiata finora non ha portato e non porterà nessuno tipo di sviluppo socio-economico, ma, diversamente,…..solo sottosviluppo diffuso,calo demografico, degrado ed impoverimento dei territori che la ospitano (vedasi area Lardarello) con conseguenti svalutazioni patrimoniali dell’intero territorio , problemi e pericoli per la sicurezza del territorio (i vari incidenti nel territorio dell’Amiata sono già stati dimenticati dalle istituzioni !) e tante altre criticità a carico delle matrici ambientali aria-acqua-suolo (inquinamento , calo falde acquifere, scomparsa sorgenti superficiali, ecc.ecc) nonché rischi per la salute delle popolazioni dell’Amiata (+13 % mortalità e aumento significativo di specifiche e pericolose patologie con punte del 30-34% , dati non mistificabili in quanto numeri ).
«Soddisfazione delle istituzioni e delle 60 e piú medie e piccole imprese presenti all’incontro». Certo nessuna soddisfazione da parte nostra, anche nei confronti della complicità delle istituzioni e della cecità dell’imprenditoria presente. E denunciamo la massa di menzogne e ciarle e balle con cui si ammanta il procedere della prevaricazione geotermica sul popolo e sul territorio dell’Amiata, ribadendo la nostra opposizione e la nostra volontà di procedere invece, dal contrasto alla geotermia, alla democrazia ora espropriata.
Comitato Ambiente Amiata