Gli Agricoltori parlano di scelta antidemocratica
SIENA. Da Agricoltori Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Anche questo autunno non abbiamo pace con le piogge ed il maltempo che imperversa, rallentando le semine, e i lavori stagionali, e vorremmo parla di questo: dei problemi dell’agricoltura. Invece, ci tocca parlare d’altro: di una Coldiretti che si sta allontanando da noi agricoltori, lasciandoci sempre meno rappresentati. Come era Coldiretti? Era la nostra Associazione, ne andavano fieri, perché Coldiretti sapeva avvicinare e interpretare le voci di tutti gli agricoltori, tanto che godeva della nostra incondizionata fiducia, alla quale da sempre abbiamo affidato il futuro nostro e dei nostri figli. Purtroppo, oggi siamo obbligati a difenderci da “questa” Coldiretti, dai suoi Vertici Regionali e Nazionali. Sì, perché a Siena, qualcuno (i Vertici Nazionali e Regionali appunto, non la Coldiretti degli Agricoltori) ha deciso di farci la guerra, di andare contro di noi che della Coldiretti siamo l’essenza, noi che siamo il “Mondo Agricolo”: noi, che paghiamo col sudore, che vorremmo sentirci difesi e tutelati, noi che non possiamo esprimere liberamente il nostro pensiero. Non ci è permesso nemmeno capire; dobbiamo solo pagare, tacere e, come le pecore, seguire una “Guida” che non sappiamo dove ci stia portando. Ma chi è la nostra Guida? Non certo l’attuale Commissario. Avevamo liberamente, e democraticamente, scelto come Presidente Fausto Ligas, uno di noi: sempre “al pezzo”, al lavoro al podere e sempre disponibile negli impegni sindacali. Un “Uomo Vero”, appassionato, che si è speso in prima persona nell’interesse dell’Agricoltura senese e del suo Patrimonio: culturale e immobiliare; che ha spesso sostenuto battaglie “scomode” ma che noi Agricoltori sappiamo essere autentiche e vere, battaglie che solo chi lavora la terra in prima persona può combattere. Questi uomini sono Ligas e i Componenti del Consiglio provinciale che appena pochi giorni fa gli avevano confermato la fiducia all’unanimità.
Gli organi romani invece, a colpi di Statuto, hanno commissariato la nostra Federazione di Siena, annullando, di fatto, la nostra libera e democratica espressione. Con l’atto assurdo e indegno del commissariamento hanno mandato a casa il nostro Presidente che era e rimane il nostro Presidente.
Diciamolo chiaro: è stato un atto antidemocratico e lesivo della nostra dignità. Gli associati e tutto il territorio lo sta denunciando e dimostrando concretamente, mentre gli organi Commissariali si muovono su tutta la provincia cercando di avvicinare gruppetti di soci e singole persone, organizzando, in maniera goffa e bizzarra, riunioni e incontri che dovrebbero trattare temi urgenti: ungulati,caccia, PIT (argomenti già sentiti da troppi anni). Che cosa avviene in questi incontri? Che improvvisamente, gli argomenti all’ordine del giorno, come per sortilegio, si cambia discorso, si parla del commissariamento, della necessità di ripristinare l’ordine, di ritornare sulla giusta via: col fare mellifluo dei veri “imbonitori”, cercano di convincere gli agricoltori che non sia successo niente … va tutto bene Madama la Marchesa! Quando qualcuno chiede perché, quando qualcuno vuole capire meglio, ecco gli imbonitori arroccarsi in argomentazioni spericolate, che non hanno né capo né coda: non spiegano, divagano e guardano, invece. con occhio minaccioso il temerario che ha “osato” chiedere. Sta tornando alla ribalta il vecchio metodo del terrorismo: se state tutti “allineati e coperti” non vi succederà niente ma se qualcuno si azzarda ad alzare il capo … state attenti. chi è contro lo facciamo fuori!!! Che bello un Consiglio e un Presidente “allineati e coperti”.
Negli incontri Coldiretti svolti a Colle Val d’Elsa, Castiglion d’Orcia, Asciano, Castelnuovo Berardenga, tanto per citarne alcune, si è arrivati allo scontro verbale e ad attacchi diretti ai Vertici, ma non è servito a niente e non si è capita la vera motivazione del commissariamento.
A Montalcino i Coltivatori Diretti hanno fatto un’altra scelta: è stato volontariamente deciso di mandare deserto l’incontro (evitando un faccia a faccia sterile, che non avrebbe portato ad alcun chiarimento, viste le precedenti esperienze) e si è fatto, invece, pervenire al Commissario un documento dove si denunciano senza mezzi termini i Dirigenti Nazionali per la scelta fatta sulla federazione di Siena. In tutto il senese è stata ribadita con forza la fiducia al Presidente Ligas, ormai diventato un simbolo per la tenacia e la passione che mette in ogni sua battaglia.
Ligas, un sardo che da Siena ha imparato il meglio, un uomo che la gente della terra ha voluto come suo rappresentante … è evidente che Fausto infastidisce qualcuno! Perché la Struttura Coldiretti con il suo Commissario non accetta un incontro trasparente e chiarificatore con il Presidente commissariato? Siamo certi che a questo incontro Fausto ci andrebbe di corsa, invece, ogni chiarimento viene respinto, o meglio, evitato “accuratamente” dal Commissario e dal Direttore di Siena. Siamo convinti che chi è nel giusto non deve aver paura della verità e della realtà.
E il cuore della Coldiretti, se ci fosse bisogno di ricordarlo, siamo noi agricoltori, noi che abbiamo le mani sporche di terra e magari, qualche volta, puzziamo di sudore o di letame, ma che conosciamo la nostra realtà e che, soprattutto, vogliamo essere arbitri ed artefici del futuro, nostro e dei nostri figli. Un futuro che non ci lasceremo né rubare, né commissariare, da qualcuno che “smanetta” da troppi anni nella stanze dei bottoni a Roma e che di agricoltura non ne sa e non ne vuol sapere niente. Serve parlare della vera Coldiretti, quella nostra, quella dei tanti Fausto, la Coldiretti è la nostra Fede, il nostro Stile di Vita e in questa Coldiretti noi crediamo e crederemo sempre”.