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VALDELSA. "Con grande stupore abbiamo appreso tramite nota stampa che il giorno 12 novembre u.s. i sindaci di Poggibonsi e Colle val d’Elsa hanno incontrato una delegazione delle RSU delle aziende metalmeccaniche valdelsane.
Ci meraviglia che visto il tema, il Contratto nazionale appena firmato da Fim Cisl e Uilm Uil, la nostra Federazione e i delegati aziendali della Fim cisl non siano stati coinvolti in questa iniziativa.
Nella nota si legge che il contratto avrebbe pesanti conseguenze in termini contrattuali e che avrebbe prodotto inconsistenti aumenti salariali.
Vogliamo sottolineare che l’ipotesi di accordo firmata lo scorso 15 ottobre, per la prima volta da almeno 15 anni non ha prodotto alcuno scambio con la controparte, anzi ha migliorato molti aspetti normativi, ad esempio sulla formazione, sul part time, sui contratti a termine, sulla sicurezza, oltre che la partenza dell’organismo bilaterale che era già previsto nel CCNL firmato unitariamente nel 2008.
Sotto l’aspetto salariale l’ipotesi firmata ha visto, con i 110 € di aumenti medi, realizzare la miglior tutela salariale dall’inflazione degli ultimi 15 anni, è stata realizzata prima della scadenza e gli aumenti decorreranno dal primo giorno utile (1 gennaio 2010), la durata effettiva è di tre anni ma tutto l’aumento verrà erogato in 24 mesi; infine, cosa più importante, stavolta i lavoratori metalmeccanici, già colpiti anche nel nostro territorio da una profonda crisi, non hanno dovuto pagare con decine di ore di sciopero, come spesso accaduto in precedenza, per vedersi riconosciuto un diritto.
Ci fa riflettere che i livelli istituzionali di due importanti comuni della nostra provincia abbiano espresso considerazioni che poco competono al ruolo che ricoprono, prendendo posizioni sulla democrazia e sulla rappresentanza sindacale.
Vogliamo ricordare che in Italia, nessuna organizzazione sindacale ha la maggioranza assoluta sulle altre, le tre organizzazioni insieme, Fim-Fiom-Uilm, rappresentano il 36% dei metalmeccanici italiani e il 60% dei lavoratori metalmeccanici non sono stati mai coinvolti in passato in consultazioni referendarie.
Quindi sulle modalità di approvazione degli accordi, qualunque essi siano, rimandiamo una discussione tra chi è titolato a farli e cioè tutto il sindacato italiano e chiediamo alle istituzioni locali che, più che auspicare la mobilitazione tra i metalmeccanici che, come inutilmente fatto in passato rimetta in discussione l’ipotesi di accordo siglata, si preoccupino di affrontare le innumerevoli problematiche aperte,solo per fare degli esempi, come è cambiato in termini occupazionali e che ricadute sociali ha portato il settore del camper in Val d’Elsa; che futuro avranno di fronte i lavoratori della RCR che da anni stanno aspettando delle risposte sulle prospettive e quasi 200 di loro sono sospesi in cassa integrazione da luglio senza che ad oggi si intravedano spazi di rotazione.
Noi crediamo che le istituzioni debbano rappresentare gli interessi collettivi e il sindacato che rappresentiamo, per rispetto dei milioni di lavoratori e pensionati ad esso associati, ai quali prima di tutto dobbiamo rispondere, mai accetterà ingerenze e indicazioni da alcuna parte politica, di qualunque schieramento essa sia.
La Segreteria Confederale della Cisl di Siena, unitamente alla Fim Cisl di Siena, confermano la loro fiducia nel ruolo delle istituzioni locali, verso le quali vogliono continuare ad essere interlocutori attenti e responsabili; resta però il rammarico di un uso e dir poco disinvolto delle cariche istituzionali che credo debba far riflettere la cittadinanza".
Ust Cisl Siena / Fim Cisl Siena
Ci meraviglia che visto il tema, il Contratto nazionale appena firmato da Fim Cisl e Uilm Uil, la nostra Federazione e i delegati aziendali della Fim cisl non siano stati coinvolti in questa iniziativa.
Nella nota si legge che il contratto avrebbe pesanti conseguenze in termini contrattuali e che avrebbe prodotto inconsistenti aumenti salariali.
Vogliamo sottolineare che l’ipotesi di accordo firmata lo scorso 15 ottobre, per la prima volta da almeno 15 anni non ha prodotto alcuno scambio con la controparte, anzi ha migliorato molti aspetti normativi, ad esempio sulla formazione, sul part time, sui contratti a termine, sulla sicurezza, oltre che la partenza dell’organismo bilaterale che era già previsto nel CCNL firmato unitariamente nel 2008.
Sotto l’aspetto salariale l’ipotesi firmata ha visto, con i 110 € di aumenti medi, realizzare la miglior tutela salariale dall’inflazione degli ultimi 15 anni, è stata realizzata prima della scadenza e gli aumenti decorreranno dal primo giorno utile (1 gennaio 2010), la durata effettiva è di tre anni ma tutto l’aumento verrà erogato in 24 mesi; infine, cosa più importante, stavolta i lavoratori metalmeccanici, già colpiti anche nel nostro territorio da una profonda crisi, non hanno dovuto pagare con decine di ore di sciopero, come spesso accaduto in precedenza, per vedersi riconosciuto un diritto.
Ci fa riflettere che i livelli istituzionali di due importanti comuni della nostra provincia abbiano espresso considerazioni che poco competono al ruolo che ricoprono, prendendo posizioni sulla democrazia e sulla rappresentanza sindacale.
Vogliamo ricordare che in Italia, nessuna organizzazione sindacale ha la maggioranza assoluta sulle altre, le tre organizzazioni insieme, Fim-Fiom-Uilm, rappresentano il 36% dei metalmeccanici italiani e il 60% dei lavoratori metalmeccanici non sono stati mai coinvolti in passato in consultazioni referendarie.
Quindi sulle modalità di approvazione degli accordi, qualunque essi siano, rimandiamo una discussione tra chi è titolato a farli e cioè tutto il sindacato italiano e chiediamo alle istituzioni locali che, più che auspicare la mobilitazione tra i metalmeccanici che, come inutilmente fatto in passato rimetta in discussione l’ipotesi di accordo siglata, si preoccupino di affrontare le innumerevoli problematiche aperte,solo per fare degli esempi, come è cambiato in termini occupazionali e che ricadute sociali ha portato il settore del camper in Val d’Elsa; che futuro avranno di fronte i lavoratori della RCR che da anni stanno aspettando delle risposte sulle prospettive e quasi 200 di loro sono sospesi in cassa integrazione da luglio senza che ad oggi si intravedano spazi di rotazione.
Noi crediamo che le istituzioni debbano rappresentare gli interessi collettivi e il sindacato che rappresentiamo, per rispetto dei milioni di lavoratori e pensionati ad esso associati, ai quali prima di tutto dobbiamo rispondere, mai accetterà ingerenze e indicazioni da alcuna parte politica, di qualunque schieramento essa sia.
La Segreteria Confederale della Cisl di Siena, unitamente alla Fim Cisl di Siena, confermano la loro fiducia nel ruolo delle istituzioni locali, verso le quali vogliono continuare ad essere interlocutori attenti e responsabili; resta però il rammarico di un uso e dir poco disinvolto delle cariche istituzionali che credo debba far riflettere la cittadinanza".
Ust Cisl Siena / Fim Cisl Siena