Le notizie di stampa sull'esito delle assemblee dei circoli Pd non corrispondono esattamente a quanto emerso
SIENA. «Stamani le notizie date dalla stampa mi hanno meravigliato perché basate su informazioni parziali, almeno per quanto riguarda la situazione in casa PD, evidentemente fornite in modo da influenzare l’opinione pubblica. Sembrerebbe che i dirigenti del PD comunale che hanno voluto far passare un determinato messaggio, si candidino al suicidio politico».
«A parte che era impossibile rendere pubblici i dati delle assemblee di circolo, mentre ne mancavano ancora ben quattro (Sant’Agostino, Palazzo ai Diavoli, Isola d’Arbia e Colonna di San Marco), ma che da queste riunioni sia uscito quasi in modo plebiscitario il nome di Alessandro Mugnaioli proprio non risulta. In molti si sono confrontati sul modo con cui svoltare pagina ed in parecchie assemblee è stato proposto il nome di Bruno Valentini, insieme a pochi altri».
«Peccato che si è scelto di non verbalizzare l’esito, come se fossero i padroncini del PD senese a fornire la loro unilaterale versione. Così facendo, il centro sinistra non governerà più la città di Siena».
«Questa città ha già subito troppi torti. La nostra associazione ha fatto il monitoraggio di tutte le assemblee fin qui svolte, attraverso la rete di amici e di compagni che vi hanno partecipato e che sono intervenuti e quello che risulta è molto diverso, tranne forse per una effettiva insofferenza di taluni verso ulteriori primarie che, però, è dovuta essenzialmente all’errore di averle volute tenere per forza nel momento sbagliato, con regole illiberali e con un numero dimezzato di candidati rispetto a quelli possibili. Bruno Valentini si è candidato alle primarie e di questo, anche alla luce degli allarmanti risultati delle elezioni politiche a Siena, il PD e le altre forze del centro sinistra non possono che tenerne conto».
«Ma da dove viene la paura del bagno di democrazia e partecipazione che sono le primarie? Di cosa avete paura? La paura di rispettare quel nome che è fondante del Partito? Quel “democratico” che prima che un logo è un impegno con tutto il nostro corpo elettorale? Primarie aperte, senza sbarramenti e limiti. Per scegliere il candidato più popolare e più in sintonia con i cittadini senesi».
«Diversamente l’alternativa sarà una sola: consegnare la città alle liste civiche (mascherate ma non troppo, come dimostra il manifesto del PDL pro Eugenio Neri) o al dilettantismo dei seguaci locali di Beppe Grillo. A voi la scelta, la scelta di affossare una storia e una tradizione alla quale mi sento di appartenere, anche se a me piacerebbe, a noi di Siena Cambia piacerebbe, che la scelta fosse in mano ai cittadini e al popolo delle primarie».
Adriano Chiantini
Siena Cambia