SIENA. "La situazione socio-economica e produttiva della nostra provincia attraversa una fase molto difficile. Se la chiusura dell’anno 2007 faceva ben sperare, ad oggi possiamo dire che sullo stato occupazionale siamo vigili e molto preoccupati per il futuro.
Riportiamo alcuni dati dell’Osservatorio provinciale sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali riferiti all’anno 2007. Il numero delle imprese presenti sul territorio è in lieve ripresa rispetto all’anno precedente, con un + 0,7%. Gli occupati sono il 67%, + 2,5% rispetto alla media toscana e + 8,6% rispetto a quella nazionale. Dal 2005 al 2007 il numero delle ore di CIGO è diminuito in tutti i settori. Se invece andiamo a vedere l’utilizzo della CIGS e della mobilità vediamo come molte aziende della nostra provincia e soprattutto di settori diversi abbiano fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per ristrutturazione o a seguito di gravi crisi – di mercato o finanziarie – o per entrambi i motivi. L’utilizzo della CIGS mette in evidenza situazioni critiche in particolare in aziende medio-grandi.
Fino a poco più di un anno fa potevamo dire che in provincia di Siena erano due i settori che continuavano a seguire un trend di crescita positivo, ovvero l’edilizia (costruzioni e laterizi) e la camperistica, oggi vediamo che anche per questi settori vi è purtroppo una fase di rallentamento.
Abbiamo di fronte un periodo non facile a causa di una bassa crescita economica del nostro Paese, dovuta sia alle carenze infrastrutturali che agli scarsi investimenti in ricerca ed innovazione che le imprese hanno fatto negli anni in cui hanno guadagnato e nei quali avrebbero invece dovuto lavorare in modo lungimirante così da affrontare i periodi di “vacche magre” con una solidità maggiore.
Non solo questo non è avvenuto, ma talvolta sono stati sottovalutati atteggiamenti che oggi si sono tramutati addirittura in un boomerang in alcuni settori, come ad esempio quello vitivinicolo, dove oggi, oltre alle difficoltà che attraversano le imprese, si è aggiunta la cattiva pubblicità che l’intera provincia ha registrato con le vicende legate in particolare al Brunello. L’intero sistema economico senese deve reagire di fronte a quanto è successo, difendendo un prodotto sicuramente di qualità ed un intero territorio che di per sé è un’eccellenza, ma soprattutto voltando pagina attraverso strumenti trasparenti che possano ridare credibilità ad un settore che vede la presenza di molti lavoratori e lavoratrici che oggi si sentono minacciati da quello che sta accadendo. La qualità del prodotto deve essere strettamente correlata a quella del lavoro.
Il nostro territorio deve misurarsi con il passato ed organizzarsi per le sfide future, con un mondo che è cambiato, con una globalizzazione che impone regole e comportamenti più severi, maggiore professionalità e più formazione, per continuare su produzioni eccellenti e proseguire con la capacità di accettare i cambiamenti come fasi cicliche e naturali e non straordinarie, lavorando costantemente e pensando in modo un po’ più lungimirante.
Inoltre è necessario che i nostri settori artigiani mettano a frutto il loro know how attraverso iniziative che possano permettere la costituzione di marchi e consorzi per poter promuovere, esportare e commercializzare i prodotti nel mondo.
La CGIL di Siena si auspica che vi sia uno scatto d’orgoglio da parte del mondo delle imprese e delle associazioni che le rappresentano, tale da aiutare questa provincia a rilanciare l’imprenditoria e l’occupazione.
Con le Istituzioni abbiamo lavorato in maniera sinergica per affrontare le situazioni di crisi, ma crediamo che dovremo lavorare ancora con un’azione preventiva congiunta per favorire uno sviluppo economico qualificato e sostenibile attraverso scelte ed azioni sempre più mirate ed interventi meno parcellizzati".
Paola Bittarello, Segreteria CGIL Siena