Un gruppo di cittadini di Poggibonsi senza un referente politico preciso mette in guardia
POGGIBONSI. “Una riedizione della coalizione progressista o di altri consimili cartelli non riuscirà a convincere la maggioranza degli italiani a conferirle un incarico di governo. Ci vuole una formazione meno partitica, meno ideologica, meno verticistica e meno targata “di sinistra”. Ciò non significa che bisogna correre dietro ai valori ed alle finzioni della maggioranza berlusconiana, anzi. Occorre un forte progetto etico, politico e culturale, senza integralismi ed egemonie, con la costruzione di un programma ed una leadership a partire dal territorio e dai cittadini impegnati, non dai salotti televisivi o dalle stanze dei partiti. Bisogna far intravvedere l’alternativa di una società più equa e più sobria, compatibile con i limiti della biosfera e con la giustizia, anche tra i popoli. Da molte parti si trovano oggi riserve etiche da mobilitare che non devono restare confinate nelle ‘chiese’, e tantomeno nelle sagrestie di schieramenti ed ideologie. Ma forse bisogna superare l’equivoco del ‘progressismo’: l’illusione del ‘progresso’ e dello ‘sviluppo’ alla fin fine viene assai meglio agitata da Berlusconi.
Per aggregare uno schieramento nuovo e convincente bisognerà saper sciogliere e coagulare, unendo in modo saggio radicalità e moderazione. Bisognerà che la formazione più forte dell’opposizione – il PDS – che raccoglie e troppo spesso sterilizza tanti tra quelli che aspirano ad un mondo più giusto e più solidale, cambi radicalmente se stessa per diventare in modo efficace una forza promotrice di questo processo.” Alexander Langer 1994
Siamo un piccolo gruppo di cittadine/i di Poggibonsi senza un referente politico preciso.
In occasione delle elezioni amministrative lanciammo un appello per evitare la frantumazione in più liste del centrosinistra che poteva permettere una vittoria della Lega anche a Poggibonsi. L’appello raggiunse il suo scopo.
Oggi, alla vigilia di elezioni regionali difficilissime, avvertiamo lo stesso pericolo di allora, ma ben più grave, per probabilità e conseguenze. La Toscana rischia di finire nelle mani della Lega.
Quell’area a cui faceva riferimento Alexander Langer nel 1994 si presenta nuovamente divisa in 5-6 liste, con almeno 3 (5 con i comunisti) candidati Presidente diversi. La destra è unita e compatta dietro la Ceccardi. Chi arriva primo, superando il 40% dei voti, prende tutto.
Quello sbarramento la destra lo ha già superato alle elezioni Europee. Molti sondaggi lo danno per superato anche adesso.
C’è un passaggio di Langer che proprio non riusciamo a recepire “bisognerà saper sciogliere e coagulare, unendo in modo saggio radicalità e moderazione” e ci ritroviamo nuovamente con i “moderati” con Giani e i “radicali” con Fattori. D’altronde il PD ha fatto l’esatto opposto di “cambiare radicalmente se stesso per diventare in modo efficace una forza promotrice di questo processo”, candidando Giani per equilibrismi interni e con Renzi, secondo vecchie logiche di potere e fuori da ogni visione ecologista.
La frantumazione in più liste con programmi molto simili rischia di non portare nessuna di queste in Consiglio Regionale. In più, presentandosi il M5S e Toscana a Sinistra con un proprio candidato Presidente in competizione con Giani e le liste che lo sostengono, il risultato per Susanna Ceccardi è davvero a portata di mano.
Con questo appello fuori tempo massimo facciamo un ultimo tentativo. Invitiamo tutti i candidati Presidente del fronte democratico ed antifascista a mandare un segnale di responsabilità lanciando, insieme, un appello per il voto disgiunto. Che invitino a votare ciascuno/a la lista a lui/lei più vicina e voti, separatamente se necessario, Giani, con l’impegno, da parte di quest’ultimo, ad aprire un confronto, mai avvenuto in passato, anche con il M5S e Toscana a Sinistra.
Se l’appello andrà a vuoto (cosa molto probabile) invitiamo ogni singolo elettore Toscano ad usare questo criterio e dimostrare più responsabilità della classe politica che abbiamo. Il voto disgiunto consiste nel mettere una croce su una lista ed un’altra croce sul candidato Presidente di un’altra lista o gruppo di liste. In sintesi, uno può votare M5S o Toscana a Sinistra (e dare fino a massimo 2 preferenze di genere diverso), facendo così entrare in consiglio i propri candidati (se la lista supererà il 5% dello sbarramento), e fare una croce sul candidato Presidente Giani, collegato al PD ed altre liste, per evitare che vinca la Lega. A scrutinio avvenuto, quanto più sarà il voto disgiunto o con preferenza di lista a chi si è adattato controvoglia, ma per senso di responsabilità, alla candidatura di Giani (Sinistra Civica Ecologista), quanto più sarà chiaro il messaggio al PD e Italia Viva che siamo stufi di questo modo di fare politica.
L’appello è aperto ad adesioni in tutta la Toscana.
Per aderire inviare una e-mail a: votoresponsabiletoscana@gmail.com
Mario Cristiani, Maria Flavia Vanni, Pietro Del Zanna, Roberta Sollazzi, Roberto Gambassi, Donatella Bagnoli, Francesco Livi, Stefania Foderi, Ivo Grande, Sandra Signorini, Sauro Maestrini, Marta Del Zanna, Riccardo Cilemmi, Isa Strambi, Bruno Staccioli, Sara Ferruzzi, Luca Marziali, Sabrina Paradisi, Mauro Minghi, Marco Guiggiani, Nicola Guidi, Filippo Bazzani, Paolo Matteucci.