L'associazione Pietra Serena espone le criticità collegate alla fruibilità della città
SIENA. Le dichiarazioni di Ceccuzzi con cui parla del nostro centro storico danno, ancora una volta, il quadro di quanto sia scollegato dal tessuto cittadino. Dato che non esistono luoghi particolarmente attrattivi per i giovani, non sappiamo bene di quale vita sociale parli Ceccuzzi.
Vogliamo, poi, parlare dell’accessibilità del centro storico per gli anziani? Per loro arrivarci è diventata davvero un’impresa. L’unico modo per raggiungere con facilità il centro storico è rimasto il taxi, ma forse a Ceccuzzi sfugge il dato che non tutti possono permettersi questo lusso per vivere la città in cui sono nati.
Ceccuzzi, prima di affermare che il centro storico rappresenta un luogo in cui tutti trascorrono la vita sociale, risponda ad una semplice domanda: dove la parcheggia la macchina un senese che volesse voglia andare in centro a fare quattro passi, che desideri dedicarsi a qualche acquisto o frequentare qualche (ormai raro) cinema o teatro, dato che le zone limitrofe e che circondano lo stesso sono diventate immense distese di ARU (che non soddisfano neanche i residenti, peraltro) o, comunque, un consistente dispiegamento di strisce blu a pagamento? Pensa che questo favorisca la vivibilità del centro storico?
Ma ancora più lontano dalla realtà è l’affermazione in cui dice che il centro storico è il luogo in cui i senesi vivono, inteso come, abitano. Dichiarazioni del genere possono essere fatte solo da chi non conosce Siena. E’ a conoscenza, Ceccuzzi, dello svuotamento del centro storico, e quindi anche delle Contrade, da parte dei senesi a causa delle inarrivabili cifre al metro quadro delle case e che, quindi, soprattutto le giovani coppie (ma non solo) sono costrette se sono fortunate (e i genitori hanno la possibilità di aiutarli) a trasferirsi in periferia o nei comuni limitrofi, negli altri casi addirittura più lontano?
L’unico commento che può essere fatto alle dichiarazioni di Ceccuzzi è che non si può avere l’ambizione di candidarsi a governare una realtà che, ogni giorno, si dimostra di non conoscere.
Associazione Pietra Serena