Egregio Direttore,
sono a chiederle ospitalità per esporre alcune considerazioni sul particolare momento della vita politica di Casole d’Elsa che trova riflessi anche a livello provinciale.
Screditare e mettere in cattiva luce gli avversari politici per isolarli e neutralizzarli, era una pratica molto usata ai tempi dei soviet ma trova ancor oggi adepti e praticanti.
Così dalla dirigenza locale e provinciale del P.D. stanno partendo con una certa regolarità attacchi insensati e privi di qualsiasi valida motivazione contro l’associazione politico-culturale “Pensare Comune” e i suoi esponenti. Siamo accusati di esserci messi insieme per spartirci il potere e gli affari, di usare toni violenti, di offuscare la dialettica democratica, di mancare di rispetto verso gli elettori di centrodestra, siamo colmi di rabbia e acredine e ci vengono attribuite tutte le nefandezze possibili. Mentre tutto ciò viene scritto nei blog, sui giornali o nei manifesti, nessuno trova il coraggio civile di venire a dire queste cose in una delle tante pubbliche assemblee svoltesi; hanno ritenuto più prudente evitare accuratamente il confronto diretto.
L’ultimo attacco ci viene da Elisa Meloni, segretaria provinciale e da qualche settimana componente della segreteria nazionale del P.D. Il livello culturale e di sensibilità democratica che emerge dall’intervento della Meloni ingenera francamente seri dubbi sull’evoluzione di una certa classe politica verso l’affrancamento dal settarismo e dal manicheismo. Cercare di nascondere le contraddizioni di casa propria e di ricompattare il proprio elettorato è un innegabile diritto di ogni dirigente politico, ma farlo con i mezzi messi in campo dalla Meloni è segno di scorrettezza e di mancanza di argomenti. I toni offensivi e sprezzanti, quasi da anatema, usati verso chi ( Piccini e Pii ) ha osato chiamarsi fuori da certe esperienze politiche personali sperimentando nuovi percorsi, tradiscono una mentalità cupa e ottusa, decisamente preoccupante se riferita a una persona giovane proiettata verso un promettente futuro politico.
Dietro questo atteggiamento si intravede anche lo stato di difficoltà e di confusione del P.D. di Casole.
Presi dal panico, di fronte alla possibilità di perdere il comune, vivono in uno stato di nervosismo permanente, hanno perso la calma e la lucidità e tentano di scaricare sugli altri i loro problemi.
La vicenda del “niet” alla candidatura del sindaco uscente Valentina Feti, la nomina e il successivo siluramento di Mario Batoni, e ora il ritorno di Claudio Cavicchioli che aveva vinto le primarie di partito ma era stato “convinto” a cedere il passo allo stesso Batoni, sono segnali inequivocabili del caos e della confusione in cui il partito arranca. E proprio in questi giorni si ripetono polemiche e attacchi a mezzo blog e volantini, fra dirigenti e iscritti al partito, senza esclusione di colpi e con scambi di accuse perfide e violente. Le imboscate e i veleni si sprecano e alla fine di questo triste spettacolo,trasferito e amplificato in internet da qualche iscritto deluso che non è disposto a far restare tutto nelle segrete stanze del partito, rimane l’immagine di una classe dirigente del tutto inadeguata a prendere in mano la guida dell’amministrazione per fare uscire il paese dalle gravi difficoltà in cui versa.
Da parte nostra non un solo esempio di attacchi o toni violenti verso il P.D., casolese o senese, o verso chiunque altro. Le lotte, il malcontento e gli scontri sono solo al loro interno e le proteste seguite da dimissioni lo dimostrano. Proprio da questi scenari emerge la necessità che si volti pagina al più presto perché non ne esca troppo penalizzata la comunità locale.
Noi siamo un’associazione politico-culturale nata al di fuori dei partiti, ma non contro di essi; i nostri iscritti provengono da tutte le aree politiche, dalla sinistra alla destra; avendo deciso di evitare l’ingerenza e il condizionamento dei partiti teniamo molto alla nostra autonomia che è e rimane un bene prezioso e una risorsa dell’associazione stessa.. Siamo naturalmente aperti al dialogo e alla collaborazione con tutte le forze politiche e non ci sottrarremo al confronto e all’incontro con esse tutte le volte che sarà utile farlo.
Voglio concludere con una nota e con un esempio a proposito di chiarezza e trasparenza.
Ad oltre nove mesi dalla sua costituzione, Pensare Comune ha svolto decine di assemblee aperte al pubblico, dando la parola a tutti e raccogliendo molti suggerimenti e contributi; la partecipazione è stata straordinaria. Il 28 Febbraio, a seguito di deliberazione dell’assemblea, con le primarie ha fatto scegliere ai suoi oltre 350 iscritti il candidato a sindaco del Comune di Casole d’Elsa che è risultato Piero Pii con 221 voti. Si è trattato di un grande esempio di democrazia e della dimostrazione che i cittadini quando sono interessati partecipano. Da tempo ormai il P.D. non ha fatto una sola assemblea pubblica e nei mesi scorsi ha presentato il candidato a sindaco Batoni ( ora messo da parte anche lui per far posto di nuovo a Cavicchioli) nelle frazioni e nel capoluogo in riunioni aperte solo “agli iscritti e simpatizzanti”, con ciò sottraendosi a qualsiasi tipo di confronto con la società e con gli elettori.
Ognuno tragga le conclusioni che crede.
Paolo Barbagallo
del Direttivo del Circolo Politico-culturale “Pensare Comune”
sono a chiederle ospitalità per esporre alcune considerazioni sul particolare momento della vita politica di Casole d’Elsa che trova riflessi anche a livello provinciale.
Screditare e mettere in cattiva luce gli avversari politici per isolarli e neutralizzarli, era una pratica molto usata ai tempi dei soviet ma trova ancor oggi adepti e praticanti.
Così dalla dirigenza locale e provinciale del P.D. stanno partendo con una certa regolarità attacchi insensati e privi di qualsiasi valida motivazione contro l’associazione politico-culturale “Pensare Comune” e i suoi esponenti. Siamo accusati di esserci messi insieme per spartirci il potere e gli affari, di usare toni violenti, di offuscare la dialettica democratica, di mancare di rispetto verso gli elettori di centrodestra, siamo colmi di rabbia e acredine e ci vengono attribuite tutte le nefandezze possibili. Mentre tutto ciò viene scritto nei blog, sui giornali o nei manifesti, nessuno trova il coraggio civile di venire a dire queste cose in una delle tante pubbliche assemblee svoltesi; hanno ritenuto più prudente evitare accuratamente il confronto diretto.
L’ultimo attacco ci viene da Elisa Meloni, segretaria provinciale e da qualche settimana componente della segreteria nazionale del P.D. Il livello culturale e di sensibilità democratica che emerge dall’intervento della Meloni ingenera francamente seri dubbi sull’evoluzione di una certa classe politica verso l’affrancamento dal settarismo e dal manicheismo. Cercare di nascondere le contraddizioni di casa propria e di ricompattare il proprio elettorato è un innegabile diritto di ogni dirigente politico, ma farlo con i mezzi messi in campo dalla Meloni è segno di scorrettezza e di mancanza di argomenti. I toni offensivi e sprezzanti, quasi da anatema, usati verso chi ( Piccini e Pii ) ha osato chiamarsi fuori da certe esperienze politiche personali sperimentando nuovi percorsi, tradiscono una mentalità cupa e ottusa, decisamente preoccupante se riferita a una persona giovane proiettata verso un promettente futuro politico.
Dietro questo atteggiamento si intravede anche lo stato di difficoltà e di confusione del P.D. di Casole.
Presi dal panico, di fronte alla possibilità di perdere il comune, vivono in uno stato di nervosismo permanente, hanno perso la calma e la lucidità e tentano di scaricare sugli altri i loro problemi.
La vicenda del “niet” alla candidatura del sindaco uscente Valentina Feti, la nomina e il successivo siluramento di Mario Batoni, e ora il ritorno di Claudio Cavicchioli che aveva vinto le primarie di partito ma era stato “convinto” a cedere il passo allo stesso Batoni, sono segnali inequivocabili del caos e della confusione in cui il partito arranca. E proprio in questi giorni si ripetono polemiche e attacchi a mezzo blog e volantini, fra dirigenti e iscritti al partito, senza esclusione di colpi e con scambi di accuse perfide e violente. Le imboscate e i veleni si sprecano e alla fine di questo triste spettacolo,trasferito e amplificato in internet da qualche iscritto deluso che non è disposto a far restare tutto nelle segrete stanze del partito, rimane l’immagine di una classe dirigente del tutto inadeguata a prendere in mano la guida dell’amministrazione per fare uscire il paese dalle gravi difficoltà in cui versa.
Da parte nostra non un solo esempio di attacchi o toni violenti verso il P.D., casolese o senese, o verso chiunque altro. Le lotte, il malcontento e gli scontri sono solo al loro interno e le proteste seguite da dimissioni lo dimostrano. Proprio da questi scenari emerge la necessità che si volti pagina al più presto perché non ne esca troppo penalizzata la comunità locale.
Noi siamo un’associazione politico-culturale nata al di fuori dei partiti, ma non contro di essi; i nostri iscritti provengono da tutte le aree politiche, dalla sinistra alla destra; avendo deciso di evitare l’ingerenza e il condizionamento dei partiti teniamo molto alla nostra autonomia che è e rimane un bene prezioso e una risorsa dell’associazione stessa.. Siamo naturalmente aperti al dialogo e alla collaborazione con tutte le forze politiche e non ci sottrarremo al confronto e all’incontro con esse tutte le volte che sarà utile farlo.
Voglio concludere con una nota e con un esempio a proposito di chiarezza e trasparenza.
Ad oltre nove mesi dalla sua costituzione, Pensare Comune ha svolto decine di assemblee aperte al pubblico, dando la parola a tutti e raccogliendo molti suggerimenti e contributi; la partecipazione è stata straordinaria. Il 28 Febbraio, a seguito di deliberazione dell’assemblea, con le primarie ha fatto scegliere ai suoi oltre 350 iscritti il candidato a sindaco del Comune di Casole d’Elsa che è risultato Piero Pii con 221 voti. Si è trattato di un grande esempio di democrazia e della dimostrazione che i cittadini quando sono interessati partecipano. Da tempo ormai il P.D. non ha fatto una sola assemblea pubblica e nei mesi scorsi ha presentato il candidato a sindaco Batoni ( ora messo da parte anche lui per far posto di nuovo a Cavicchioli) nelle frazioni e nel capoluogo in riunioni aperte solo “agli iscritti e simpatizzanti”, con ciò sottraendosi a qualsiasi tipo di confronto con la società e con gli elettori.
Ognuno tragga le conclusioni che crede.
Paolo Barbagallo
del Direttivo del Circolo Politico-culturale “Pensare Comune”