Un consigliere di opposizione scopre un moroso "di lungo corso" che però non viene obbligato a pagare gli affitti arretrati

MONTICIANO. È un fatto noto che grosse perplessità accompagnano la gestione del patrimonio immobiliare dei Comuni ad uso abitativo.
Alloggi in certe realtà comunali assegnati sempre più frequentemente ad extracomunitari, per non si comprende quale ragione preferiti a concittadini italiani. Extracmunitari che effettuano veri e propri esodi da un comune meno “elastico” ad un altro più “elastico” per ottenere assegnate case del comune pur essendo residenti da brevissimo tempo, a discapito di famiglie che nel medesimo comune risiedono da anni e nel quale hanno radicati interessi, lavoro e passione.
Realtà che forse perché di modeste dimensioni non fanno parlare di se, realtà ai margini della provincia come Monticiano, interessate dagli episodi appena rammentati.
Ma oltre a questo, già velato e voluto malcostume di tendenza, altri e assai gravi scenari si aprono andando ad analizzare più da vicino la gestione di detti immobili. Chi paga gli affitti? E Chi paga per il mancato incasso degli stessi? Domande a cui un Consigliere di opposizione, Mircko Giorgini, del piccolo Comune di Monticiano ha cercato di rispondere.
Grazie a delle interrogazioni si è scoperta una realtà inaspettata da vero intrigo politico. In particolare uno degli immobili di proprietà del Comune di Monticiano veniva assegnato, a persona del partito Comunista divenuta poi in consigliere dello stesso Comune. Fin qui poco male. La vera beffa sta nel fatto che per anni il consigliere assegnatario non ha provveduto al pagamento dei canoni di locazione pur esigui, e per anni il Siena casa non si è attivata unitamente al Comune di Monticiano per chiedere il rispetto delle procedure che la legge regionale 96/96 vuole siano applicate in caso di morosità: la revoca della convenzione dopo due mensilità scadute, la possibilità di ricorre ad una transazione per una sola volta e nell’arco dell’anno.
Bene, così non è stato. Il consigliere assistito da uno degli assessori comunali di Monticiano il quale addirittura intercede presso il Siena casa, il cui Presidente per anni e tutt’ora è sempre stato un esponete di sinistra, ottiene per numerose volte una dilazione, con la sottoscrizione di numerosi atti di impegno, ai quali peraltro non terrà mai fede. Lo stesso infatti ancora deve versare all’Ente quanto dovuto.
Ebbene, da parte del Comune una vera intercessione divina, scansando le norme e le procedure, e sul motto non si può non sostenere un proprio alleato o attivo politicante, fanno sì che il consigliere interessato non lasci mai l’immobile e che nulla esborsi per tale occupazione.
Alla beffa si aggiunge il danno. Dopo la responsabile indagine del Consigliere di minoranza Giorgini si giunge ad un esposto, prima seguito da richiesta di archiviazione, poi da imputazione coatta su opposizione dello stesso Giorgini, per giungere all’Udienza Preliminare dove il consigliere Giorgini per giustizia e responsabilità nei confronti dell’Ente che egli rappresenta, decide di costituirsi parte civile al fine di chiedere che i soggetti imputati, consigliere comunale, assessore e presidente di Siena casa, vengano obbligati a risarcire il Comune per il mal subito. Il Gup senese però non lo riconosce legittimato e respinge la richiesta, i responsabili quindi la fanno franca. Ma vi è di più, il Comune di Monticiano, sulla cui legittimazione non vi erano dubbi, decide di non costituirsi parte civile e di non chiedere la rifusione dei danni subiti dai tre personaggi imputati. Ci domandiamo se sia stata una scelta di opportunità, e se si quale, opportunità politica? Gioco di squadra e solidarietà nei confronti di propri compagni?
A dire il vero questa appare sen’altro la motivazione più veritiera. Per spirito di fratellanza con propri amministratori si accantonano gli interessi della gente comune, di quanti ancora una casa la attendono pur avendone diritto, di quella famiglia che avrebbe avuto accesso a quell’alloggio se il Comune di Monticiano avesse rispettato le leggi.
Lo spieghi adesso l’attuale amministrazione ai propri concittadini come mai non ha voluto chiedere i danni a chi li ha danneggiati, ebbene faccia capire ai propri residenti, paganti tasse, sottoposti a disagi quotidiani, come mai il Comune ha preferito soprassedere e preferire interessi di partito. Dobbiamo allora credere che al di là delle evidenze processuali vi sia stata una reale connivenza tra imputati e Comune, inteso nella sua maggioranza.
Sinceramente noi un’idea ce la siam fatta, e proponiamo a tutti i consiglieri comunali amministratori locali che hanno a cuore il proprio ente di farsi avanti, di promuovere questa operazione, che parte dal comune di Monticiano, e verificare cosa realmente da questi soggetti pubblici o partecipati è stato effettivamente fatto, lanciamo una protesta un modus operandi che serva a portare legalità, rispetto dei ruoli ma soprattutto rispetto dei cittadini, in particolar modo quando di cittadini bisognosi si tratta. Perché le case del Comune qualcuno deve pagarle, non solo i soliti cittadini senza santi in paradiso.
Mircko Giorgini consigliere comunale PDL
Michela Guerrini Generazione Italia
Val di Merse