Mauro Aurigi replica alla "lettera aperta ai Toscani" scritta dal Ministro del Turismo
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Risposta aperta alla “Lettera aperta ai toscani” del ministro del Turismo (https://www.ilcittadinoonline.it/news/140458/Brambilla___Il_mondo_non_ruota_intorno_a_Siena_.html)
Egregia Ministra,
il 9 agosto scorso Lei ha cominciato così il Suo ennesimo intervento contro il Palio dei Senesi: “La strumentale ossessione con la quale certi amministratori ed esponenti politici locali riempiono le pagine della stampa toscana, cercando di inscenare una inesistente polemica con il Ministro del Turismo, denota una disperata ricerca di visibilità per se stessi e per i propri palii, oltre che una povertà di argomentazioni.”
Non avrebbe potuto essere più sincera e precisa a proposito dei vizi e difetti della casta politica (chi meglio di Lei, d’altra parte?), ma, ohibò, da che pulpito! Proprio Lei che, in “disperata ricerca di visibilità” e per “povertà di argomentazioni” non ha trovato di meglio che inalberare su tutte le tv pubbliche e private (altro che “stampa toscana”!) il Suo straordinario e generoso paio di gambe.
Abbia pazienza, ma pur essendomi ripromesso di non scendere al Suo livello, non ho saputo resistere alla tentazione di commentare questo stupefacente incipit della Sua lettera. Torno così subito a questioni più pertinenti.
Comincio da questo Suo apodittico, geniale monito rivolto ai Senesi: “… il mondo non ruota intorno a Siena …”. Le darò un dispiacere, ma Le confermo che per noi Senesi il mondo gira prima di tutto e assolutamente intorno a Siena. Le dirò di più: in quanto Toscani siamo anche del tutto certi che il mondo giri intorno alla Toscana, e in quanto Italiani siamo altrettanto certi che il mondo giri intorno all’Italia, e in quanto Europei pensiamo che il mondo giri intorno all’Europa e in quanto Occidentali siamo arciconvinti che tutto il mondo giri intorno all’Occidente. Non so quanta contezza Lei abbia della storia di Siena, della Toscana, dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente, ma accetti questa piccola lezione (ho l’età per impartigliela). Veda, per buona parte del secolo scorso circa metà degli Italiani ha creduto che il mondo girasse intorno agli USA e l’altra metà che girasse invece intorno all’URSS: guardi in quali condizioni siamo ridotti. E guardi in quali floride condizioni invece si sono ritrovati Svizzeri, Svedesi, Finlandesi o Neozelandesi, popoli che hanno sempre pensato che tutto il mondo girasse intorno a loro. Anche i Senesi, pensando almeno da un millennio che tutto il mondo girasse intorno a loro, non se la passano poi male (sempre al vertice delle classifiche nazionali per qualità della vita), soprattutto tenuto conto della marginalità storica e geografica di questo territorio che per giunta confina direttamente col Meridione. E ciò – se lo appunti sig.ra Ministra – senza dover ringraziare nessuno, né un papa, un principe, un re, un imperatore, un politicante o un capitano d’industria. Forse unici al mondo, tutto quello che abbiamo (ed è tanto, un giorno se avrò tempo glielo spiegherò) ce lo siamo fatti da soli nel corso di un millennio. Anche se, ad onor del vero, la casta politica locale si sta dando da fare per minare alla base quella nostra floridezza, proprio come la casta politica nazionale, da Lei oggi così bene rappresentata, ha minato quella del Paese. Se vi foste fatti ammaestrare dalla storia e (dall’attualità), ossia se foste stati convinti che il mondo girava intorno all’Italia e non intorno a Putin, Gheddafi e Lukašenko, oggi vivremmo in un paese diverso e migliore (così come – mi consenta l’impertinenza – Siena è una città diversa e migliore).
A questo ultimo riguardo voglio commentare un’altra delle tante perle contenute nella Sua lettera.
Lei asserisce, per giustificare la Sua critica al Palio, che “il mio incarico istituzionale (ministra del Turismo: nda) mi impone di presentare al mondo la migliore immagine del paese”. Mai asserzione è stata più ottusa: Lei sta sparando direttamente nella stiva. Veda ministra, per quanto Lei si potrà dare da fare, per quanto tempo Lei potrà rimanere, magari anche tutta la vita, seduta su quella poltrona per presentare al mondo la migliore immagine del paese, Lei non potrà mai ottenere neanche una minima parte del successo turistico che hanno ottenuto i Senesi (da soli, ripeto, e contro tutti, anche contro di Lei). Glielo dice uno che, come tutti i Senesi, vorrebbe che i giorni del Palio i turisti, tutti, se ne andassero a Firenze o a Venezia. Perché, veda, per noi il Palio è cominciato mille anni fa o giù di lì e non lo abbiamo mai corso per i turisti (visto il successo, si immagini il risultato se invece lo avessimo inventato a quello scopo).
Ora una preghiera: dia attuazione alla Sua minaccia di rifiutarci il riconoscimento “Patrimonio d’Italia per la tradizione”. Il Palio, quanto a tradizione e cultura, è un fatto d’eccellenza, e l’eccellenza non tollera riconoscimenti dozzinali dall’alto (una ventina all’anno, Lei dice che vengono assegnati) che lo accostino al Palio della Ruzzola o alla Sagra della soppressata. Lei è solo interessata a baracconi turistici tipo Disneyland. Noi no. E poi il Palio, cosa che Lei non potrà mai capire, non ha padroni né padrini. Non li ha mai avuti e non li vuole. E’ nato dal popolo e vive del popolo (immagino che per Lei, che è nata da Berlusconi e vive di lui, ciò suoni come una bestemmia). E non ci interessano riconoscimenti del Principe anche perché sappiamo per lunga e consolidata esperienza che il Vostro interessamento in cose che non Vi riguardano porta iella.
Poi un giorno, se avrò tempo, Le spiegherò perché noi amiamo i cavalli e Lei no.
Cordialmente Suo, nonostante tutto.
Mauro Aurigi