"A "Press and city" interventi ipocriti e tendenziosi"
Ho avuto la fortuna di ascoltare l’intervento di Laura Vigni, che ho molto apprezzato, e la sfortuna di ascoltare altre voci ipocrite e tendenziose. In buona sostanza, oltre ad un giovane cronista impegnato sul territorio a difendere la verità e a tanti comuni cittadini vogliosi di capire meglio cosa stesse succedendo alla loro città, hanno preso la parola anche alcuni esponenti politici che con il sistema Siena hanno alle spalle un lungo passato di compromissione se non di attiva partecipazione, più o meno palese. Alcuni di loro hanno evitato di presentarsi con la qualifica istituzionale che pure da anni possiedono in quota PD, proponendosi semplicemente come aderenti ad un’associazione di recente costituzione. Non voglio entrare nel merito delle spaccature concrete o presunte nel PD locale e delle battaglie in atto nelle retrovie di quel partito. Ma non posso fare a meno di domandarmi: come sia possibile che in maniera così disinvolta una persona possa proclamare valori e concetti esattamente contrari a quelli che si sono rappresentati da anni sul territorio. Voglio essere ancora più chiara, precisando che questa non è purtroppo un problema che riguardi questa o quella singola persona, bensì una folta schiera di politici locali. Come è possibile che chi ha fatto parte in modo funzionale di quel sistema di compromessi, complicità e malgoverno che da anni opprime il nostro territorio, senza mai aver pronunziato una parola di critica contro di esso e soprattutto senza pronunziare oggi una severa e pubblica autocritica, pretenda di rivendersi come il nuovo che avanza, come accusatore e censore del “sistema Siena”.
In realtà tali personaggi dovrebbero essere aiutati, attraverso un percorso di riabilitazione intensivo a livello psicologico, a riconvertirsi al bene pubblico mediante l’adibizione a lavori socialmente utili.
Troppi signori oggi parlano, scrivono, intervengono, si fanno promotori del cambiamento di un sistema che hanno contribuito a creare e sostenere fino a pochi mesi fa e dal quale hanno preso le distanze solo quando il cielo ci è caduto addosso e non era più possibile barare. La realtà è che a Siena stiamo vivendo una stagione di grandi ambiguità e trasformismi, come è sempre accaduto nella storia dopo il crollo di un regime. Per non rimanerne vittime è oggi necessario aprire bene occhi e orecchie, leggere, ascoltare, informarsi. Per fortuna non mancano un stampa on line e numerosi blog che quotidianamente raccontano la vera Siena. È in gioco il nostro futuro quello dei nostri figli e la nostra dignità di uomini e donne, perché noi, a differenza di tanti gatti bigi, di dignità ne abbiamo da vendere, anche se, dopo la spoliazione di Siena è l’unico patrimonio che ci resta, ma, se sapremo difenderlo, non è poco.
Simona Capece