"La campagna elettorale vera e propria è appena iniziata ci sembrerebbe necessario riportare la competizione su toni più accettabili e pacati"
SIENA. Abbiamo assistito al pubblico dibattito fra Valentini e De Mossi. I due candidati si sono confrontati in modo civile, certamente un conto è essere opposizione e quindi poter sparare cartucce da tutte le angolazioni, un conto è essere amministratore e poter controbattere solo sulle realizzazioni considerando che amministrare un comune commissariato e privo dei contributi della fondazione, ha creato difficoltà enormi almeno nei primi anni di mandato.
Comunque il dibattito è stato corretto, mentre la sala avrebbe sicuramente potuto comportarsi in modo migliore.
È questo l’aspetto sul quale vorremmo soffermarci. Insomma bisogna capire che chiunque vinca le elezioni, il giorno dopo, il sole sorgerà nuovamente. Allora vedere giovani di vent’anni che si mettono a discutere ed inveire contro una signora che potrebbe essere abbondantemente la loro madre, se non la nonna, non ci piace, così come non ci piace vedere persone che hai sempre salutato, che non ti “musano” minimamente. Sentire un candidato che dice “insomma non litighiamo noi, per quale motivo lo fate voi?” E’ paradossale.
La campagna elettorale vera e propria è appena iniziata ci sembrerebbe necessario riportare la competizione su toni più accettabili e pacati; la nostra città non ha bisogno di questi ultras, le elezioni si possono vincere o perdere, cerchiamo però di non perdere il cervello.
Un riflessione
di Massimo Costantini, Giorgio Finucci, Salvino Gangi, Giulio Landi, Tiziana Marchetti, Roberta Milano, Daniela Ugolini