SIENA. In questi giorni si fa un gran parlare di aperture di sedi neo-fasciste di tutti i tipi, per ultima in ordine cronologico, l’intitolazione di una sede ad un violento squadrista fascista accanto alla sinagoga e a 3 giorni dal 25 aprile. Questa intitolazione è un evidente reato punito dal codice penale con la legge 645/1952 che sanziona chi “pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo” questo il Prefetto dovrebbe saperlo e agire di conseguenza.
Ma non è su questo punto che vorrei soffermarmi, non voglio parlare di “loro” ma vorrei parlare del concetto di “Liberazione”.
Ogni anno partecipo alle celebrazioni del 25 aprile, ma non posso fare a meno di notare che intorno a me vedo sempre meno gente, sempre più anziana, come fosse un rito stanco invece di un giorno di festa. Dobbiamo chiederci il perché. Che valore ha per noi la parola Liberazione? Ha ancora un senso? Può bastare essere “anti-qualcosa” per unirci?
Io credo che se non riprendiamo in mano il significato profondo della parola Liberazione, le celebrazioni saranno sempre più svuotate di significato e saranno solo delle piccole vetrine per legittimare l’esistenza delle mille sigle che appaiono ogni anno per questa ricorrenza.
Riprendiamoci invece, nella nostra vita quotidiana, con le nostre azioni, con il nostro lavoro i valori opposti a quelli di certe forze “politiche”, se c’è da credere dubitiamo, se c’è da ubbidire a qualcosa di ingiusto disubbidiamo e non combattiamo contro un nemico che non vede l’ora di avere una visibilità per essere legittimato, ma lottiamo con noi stessi per riuscire a mettere in atto la Libera- Azione, questa non è una prerogativa di chi è di sinistra ma di tutti coloro che cercano di emanciparsi, ovvero di tutti gli esseri umani.
Per questi motivi dò la mia adesione e quella di Sinistra per Siena al presidio di Sabato 22 aprile dalle ore 16 alle ore 20 in Piazza del Campo.
Ernesto Campanini ( consigliere comunale Sinistra per Siena)