SIENA. Come noto alla cittadinanza, l’attuale regolamento comunale vieta espressamente la possibilità di installare parabole nel centro storico. Pur non essendo state varate nuove leggi nazionali in materia, viene proposta una modifica al regolamento con l’introduzione della frase: “Nel Centro Storico le antenne paraboliche per la ricezione del segnale televisivo sono ammesse alle seguenti condizioni e comunque previa autorizzazione ai sensi del D.Legs. 42/2004 e successive modificazioni: diametro massimo di cm. 70; colorazione della gamma del cotto e comunque mimetizzata;. posizione non visibile dalla strada su cui prospetta l’edificio…”.
Provate ad immaginarvi il fiorire delle parabole nei tetti di Siena. Forza Italia è fermamente contraria alla modifica del regolamento e ne spieghiamo i vari perché:
1) E’ noto che gli amministratori di sinistra sono bravi “spenditori“. E’ infatti molto difficile trovarne altri che siano riusciti a spendere così tanti miliardi di vecchie lire per ottenere un risultato che dopo dieci anni viene rimesso in discussione da loro stessi. Ci riferiamo ovviamente alla cablatura della città.Il progetto si sta rivelando un flop perché dalla lettura del nuovo regolamento comunale in approvazione su parabole e antenne traspare con evidenza un chiaro ritorno al passato con l’accantonamento della questione estetica.La norma di qualsiasi regolamento edilizio comunale che vieti (come nel nostro caso) l’installazione delle parabole è di grado assoluto – nel senso che non può essere superata da altri livelli amministrativi – con la modifica della norma che rende possibile l’installazione subentra invece una possibilità di ottenere un preventivo e positivo parere da parte della Soprintendenza competente.Di questo particolare l’Amministrazione Comunale era ed è a perfetta conoscenza ed a questo punto ci sembra ovvio considerare che , da parte della maggioranza , vi sia una precisa intenzione di spostare il livello di responsabilità verso un soggetto terzo che diventi arbitro della possibilità d’installazione; anche se è noto a tutti che la Soprintendenza sia sempre stata contraria.Ci domandiamo pertanto perché, dal cilindro della maggioranza, esca fuori una modifica del Regolamento Edilizio che può vanificare un progetto così tanto decantato e sembra buttare al vento una così ingente spesa
2) Pur non volendo addentrarci in questioni tecniche inerenti l’impianto, alcune cose però le dobbiamo dire: da un po’ di tempo circola la voce che non sia possibile aumentare il numero di canali “vedibili“. L’intasamento della rete e la difficoltà di ricevere alcuni canali, in realtà, è un falso problema, infatti:
a) la rete di distribuzione principale in fibra ottica sopporta il passaggio in contemporanea di molte centinaia di migliaia d’informazioni.
b) la rete di distribuzione secondaria, anche se realizzata in parte della città con semplici cavi coassiali , è utilizzata per un 50 % fino ad un max del 75 % ; comunque , nel futuro con la scomparsa dell’analogico la sua capacità è destinata ad aumentare dato che per ogni segnale analogico eliminato vi sarà spazio per 8 segnali digitali.
Siamo pertanto di fronte ad una decisione senza senso ; a meno che non si voglia evitare di dover dare risposte che si rivelerebbero imbarazzanti. Ad esempio: se il Server centrale fosse già obsoleto e quindi da cambiare ?? ; saremmo di fronte alla necessità, da parte del comune, di effettuare un’ingente spesa per sostituirlo.Altro esempio: se il sistema coassiale secondario che serve i singoli appartamenti si dovesse saturare (la saturazione non si verificherebbe nello stesso momento in tutti gli edifici ), saremmo di fronte alla necessità, da parte del comune , di sostenere una spesa continua per installare nuovi conduttori e quindi doveva essere messa inizialmente fibra ottica ovunque.
Altro esempio: i lavori di posa della fibra ottica sono ormai cosa passata ; lo stesso dicasi per la costituzione dei carrozzoni di gestione e possibili problemi di bilancio impongono oneri per la collettività che vanno giustificati.
Per completezza d’informazione è il caso di evidenziare a questa maggioranza che la tecnologia sta andando avanti e che sono già utilizzabili soluzioni non invadenti sperimentate in altri siti monumentali patrimonio UNESCO come lo è il centro storico di Siena.
1) E’ noto che gli amministratori di sinistra sono bravi “spenditori“. E’ infatti molto difficile trovarne altri che siano riusciti a spendere così tanti miliardi di vecchie lire per ottenere un risultato che dopo dieci anni viene rimesso in discussione da loro stessi. Ci riferiamo ovviamente alla cablatura della città.Il progetto si sta rivelando un flop perché dalla lettura del nuovo regolamento comunale in approvazione su parabole e antenne traspare con evidenza un chiaro ritorno al passato con l’accantonamento della questione estetica.La norma di qualsiasi regolamento edilizio comunale che vieti (come nel nostro caso) l’installazione delle parabole è di grado assoluto – nel senso che non può essere superata da altri livelli amministrativi – con la modifica della norma che rende possibile l’installazione subentra invece una possibilità di ottenere un preventivo e positivo parere da parte della Soprintendenza competente.Di questo particolare l’Amministrazione Comunale era ed è a perfetta conoscenza ed a questo punto ci sembra ovvio considerare che , da parte della maggioranza , vi sia una precisa intenzione di spostare il livello di responsabilità verso un soggetto terzo che diventi arbitro della possibilità d’installazione; anche se è noto a tutti che la Soprintendenza sia sempre stata contraria.Ci domandiamo pertanto perché, dal cilindro della maggioranza, esca fuori una modifica del Regolamento Edilizio che può vanificare un progetto così tanto decantato e sembra buttare al vento una così ingente spesa
2) Pur non volendo addentrarci in questioni tecniche inerenti l’impianto, alcune cose però le dobbiamo dire: da un po’ di tempo circola la voce che non sia possibile aumentare il numero di canali “vedibili“. L’intasamento della rete e la difficoltà di ricevere alcuni canali, in realtà, è un falso problema, infatti:
a) la rete di distribuzione principale in fibra ottica sopporta il passaggio in contemporanea di molte centinaia di migliaia d’informazioni.
b) la rete di distribuzione secondaria, anche se realizzata in parte della città con semplici cavi coassiali , è utilizzata per un 50 % fino ad un max del 75 % ; comunque , nel futuro con la scomparsa dell’analogico la sua capacità è destinata ad aumentare dato che per ogni segnale analogico eliminato vi sarà spazio per 8 segnali digitali.
Siamo pertanto di fronte ad una decisione senza senso ; a meno che non si voglia evitare di dover dare risposte che si rivelerebbero imbarazzanti. Ad esempio: se il Server centrale fosse già obsoleto e quindi da cambiare ?? ; saremmo di fronte alla necessità, da parte del comune, di effettuare un’ingente spesa per sostituirlo.Altro esempio: se il sistema coassiale secondario che serve i singoli appartamenti si dovesse saturare (la saturazione non si verificherebbe nello stesso momento in tutti gli edifici ), saremmo di fronte alla necessità, da parte del comune , di sostenere una spesa continua per installare nuovi conduttori e quindi doveva essere messa inizialmente fibra ottica ovunque.
Altro esempio: i lavori di posa della fibra ottica sono ormai cosa passata ; lo stesso dicasi per la costituzione dei carrozzoni di gestione e possibili problemi di bilancio impongono oneri per la collettività che vanno giustificati.
Per completezza d’informazione è il caso di evidenziare a questa maggioranza che la tecnologia sta andando avanti e che sono già utilizzabili soluzioni non invadenti sperimentate in altri siti monumentali patrimonio UNESCO come lo è il centro storico di Siena.
Forza Italia PdL – Coordinamento Comunale di Siena