di An.Cop.
BUONCONVENTO. Case popolari: come vengono attribuite? E’ vero che esistono storie di ovvia diseguaglianza come talvolta si sente raccontare?
Alla nostra redazione giunge una lettera firmata di un lettore che chiameremo ‘’Un figlio’’ , come ci ha richiesto.
Il figlio di una persona anziana che da tempo attende un alloggio popolare e che ha un reddito di pensionata minima di 400 euro, con problemi di salute, ma che, nonostante le attese ed i documenti presentati, ancora aspetta di poter contare su un’abitazione come altre persone nella sua situazione. Purtroppo ancora la casa non le viene data, ed il figlio, seriamente preoccupato, si rivolge al Cittadino con un’accorata richiesta, che l’autore rivolge tramite le nostre colonne direttamente alla giunta ed al sindaco del Comune di residenza della madre, Buonconvento.
‘’Mi rivolgo al giornale ed al Sig. Sindaco ed alla Giunta Comunale del Comune di Buonconvento: questa mia lettera è una normale domanda, ma anche una richiesta di aiuto da parte di un figlio che è severamente preoccupato per il susseguirsi dei guai che riguardano la propria famiglia.
Nel ventunesimo secolo – prosegue la lettera – si deve ancora assistere a cose come sfratti ed aiuti che sono dovuti da parte delle assistenze sociali ma che non vengono portati a termine per motivi come presunti superi di reddito o mancanza di valida idoneità. La persona di cui vi scrivo viene reputata una persona benestante con una pensione pari a 400 euro che vengono tutti usati per pagare l’affitto della dimora dove essa risiede e per il mangiare giornaliero. Si tratta anche di una persona in parte disabile con conseguenze quotidiane dovute alla sua malattia. La signora di cui si parla ha presentato tanto di documentazione – scrive il lettore – per la domanda alle case popolari site in Buonconvento periferia, in fase di finitura, ma la domanda le è stata ancora respinta perchè ‘supera il reddito annuo’ !!! Non per fare dispute per chi deve avere la priorità ma sono venuto a sapere che vari di questi appartamenti sono stati assegnati a persone che potrebbero lavorare benissimo e che invece vivono con il sussidio passato da parte degli enti, che pagano loro il mangiare e le cose che servono in una casa vivibile, mentre alla signora in questione non vengono passati gli aiuti (forse perchè fa parte della comunità italiana…) Va notato – conclude la lettera del nostro lettore – che tra 20 giorni la signora sarà in mezzo alla strada senza casa e senza soldi’. Vivissime grazie del vostro aiuto, In fede. Un figlio’’.
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