La Toscanina è stata gestita in maniera autonoma e indipendente
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POGGIBONSI. “Essendo stato presidente e tuttora socio ordinario dell’associazione, conosco molto bene la dinamica della situazione, mi ero addirittura promesso di non intervenire sull’argomento, ma di fronte all’ennesima errata conduzione della cosa pubblica e vedendo di nuovo il deviante tentativo nella comunicazione amministrativa, è inevitabile e doveroso un chiarimento, al fine di far comprendere la realtà dei fatti in merito al prossimo accordo tra associazione “la Toscanina” e l’Amministrazione Comunale. La diatriba sorta tra il Comune e l’associazione di Via Pieraccini, relativa alla concessione del terreno per la costruzione della sede associativa concessa nel 1994, è un argomento di quelli scottanti, perché la risoluzione contrattuale avrebbe potuto portare all’ottenimento dell’immobile in capo all’Amministrazione Comunale, che invece, dopo una attenta consulenza legale, ha cercato di trovare un accordo transattivo. La Toscanina da parte sua, aveva contrastato fermamente tale atteggiamento, a suo dire privo di fondamento, facendo valere le proprie ragioni e proponendo comunque una transazione. Questa proposta non ancora sottoscritta, prevedrebbe però soltanto l’uso di una stanza di circa 20 mt con relativi servizi, sui 450 di proprietà dell’associazione e non “una parte dei locali”, così come genericamente e forse faziosamente si è voluto evidenziare, nel tentativo, a parer mio, di far intuire un recupero di gestione diretta da parte del Comune. La conduzione de la Toscanina, è sempre stata gestita in maniera autonoma e indipendente, senza peraltro usufruire di denaro pubblico e agevolazioni di altra natura. La cosa strana è che a distanza di oltre un mese dalla favorevole decisione consiliare, che accettava la proposta irrevocabile della Toscanina, il dirigente di settore, non ha ancora provveduto a redigere l’indispensabile integrazione alla convenzione originaria. Intanto però, pur non avendo definito la modalità della gestione dei locali, lo stesso dirigente ha emanato un bando per l’assegnazione della stanza in oggetto. Una circostanza un po’ troppo precipitosa, come si suol dire: “si mette il carro davanti ai buoi”. Un bando che ormai è in scadenza e che peraltro appare davvero poco democratico e meritocratico, visto che senza vincoli derivanti da graduatorie o titoli, pone alla discrezionalità del Comune l’ingresso o meno delle associazioni richiedenti. Ultimo aspetto da non sottovalutare e che rappresenterà una insolita presenza nel mondo dell’associazionismo, sarà l’ingresso di un rappresentante del Comune all’interno di un consiglio direttivo di una associazione di natura privatistica. Tale passaggio, al di là delle soggettive interpretazioni, rappresenterà una circostanza che potrebbe e dovrebbe trovare applicazione anche in altri contesti associativi. Come gruppo politico solleciteremo la pubblica amministrazione a definire la circostanza, con la certezza di giungere quanto prima al perfezionamento dell’accordo, ma condannando fermamente uno strano modo di condurre certe procedure amministrative.”
Alessio Berni