SIENA. Con la conclusione del mandato elettorale, ormai prossima, non deve chiudersi il percorso di rinascita intrapreso dalla Fortezza medicea.
Al di là della polemica politica, più volte ho ribadito che l’utilizzo della Fortezza per le feste dei partiti politici era stato l’emblema del fallimento delle precedenti amministrazioni. Con questo spirito nasceva, nell’estate 2019, il primo progetto che, malgrado le difficoltà pandemiche ben note, ha visto una crescita importante anno dopo anno, risultando infine apprezzato da quasi tutta la cittadinanza.
Se per i bastioni San Filippo e San Francesco il rebus principale rimane quello legato alla vicenda del fallimento di Enoteca Italiana, se non altro per la presenza di materiali che dovranno trovare una destinazione tramite la procedura fallimentare, per i bastioni San Domenico e La Madonna la criticità maggiore riguarda l’utilizzabilità dei luoghi dopo molti anni di scarso impiego.
La proposta politica che da sempre guardo con maggiore interesse (e non solo io ovviamente), ossia quella di rendere la Fortezza il centro della vita notturna senese e più in generale un contenitore polifunzionale per eventi e locali, potrebbe scontrarsi con la storicità dei luoghi, fattore che impone una riflessione su cosa realmente è possibile fare o non fare all’interno dei quattro bastioni.