ASCIANO. La storia è quella di sempre, occorre trovare la famosa quadratura del cerchio, ma ancora una volta si evidenzia chiaramente la grande differenza tra chi crede fino in fondo al bene comune e chi invece resta semplicemente ancorato ai vecchi schemi delle divisioni e dei personalismi.
Il senso di responsabilità di chi vive la banca da vicino è evidente, in un attimo sono usciti i nomi di chi, secondo coloro che hanno aderito al comitato, dovrà governarla, ma sono usciti semplicemente ad Asciano, Arbia e Rapolano cosa che invece ancora non è accaduta a Siena e in Val di Chiana.
Certamente la mancanza della necessità di raccogliere le firme per la presentazione dei nominativi apre una condizione assolutamente diversa rispetto al passato, ma aspettare troppo, può favorire la corsa di chi pensa di avere i requisiti e non li ha , di chi si sente bravo più di altri e non lo è, di chi sente di avere più legami e non li ha, ma soprattutto apre le porte a quel ragionamento che porta a mettere insieme il passato con il presente, nel senso dell’affermazione che dice. “nella corsa per un posto, sono tutti uguali”.
Apprezzabili le scelte fin qui fatte che certamente meritano accoglimento e fiducia, ad Asciano con Giacomo Mancini, indicato come possibile presidente, Daniele Vigni e Andrea Moscadelli come amministratori: ad Arbia con Paolo gradi; a Rapolano e Serre con Ivo Coppola; a Siena e Val di Chiana tutto tace, ancora non c’è accordo, e siccome il giorno sedici gennaio, ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature è sempre più vicino, molti soci hanno deciso di svincolarsi e fare una scelta autonoma magari autocandidandosi, perché no,
Forse alle elezioni del prossimo otto febbraio la scelta si baserà su molti nominativi e sarà piacevole andare a votare sul nome che piace di più, sarebbe stato certamente più semplice seguire le indicazioni del lavoro delle varie commissioni, ma visto come vanno le cose andremo avanti a prescindere dal loro lavoro, e risultato si baserà su requisiti e valutazioni che magari al momento non sono state ancora considerate.
Massimo Mori