SIENA. Abbiamo letto con particolare attenzione il resoconto dell’assemblea dei soci Banca MPS e le dichiarazioni del Presidente Avv. Giuseppe Mussari e prendiamo pertanto atto con soddisfazione di quanto dichiarato, ovvero che nonostante la grave crisi e la contrazione della domanda “il gruppo ha visto aumentare del 2-3 cento gli impieghi”.
Prendiamo atto con soddisfazione anche della proroga concessa dall’antitrust per la vendita dei 150 sportelli che ha permesso al Monte di avviare contatti con nuovi soggetti, anche se dubitiamo fortemente che qualcuno di questi soggetti sia disposto a corrispondere la cifra richiesta, in quanto è noto che, quando qualcuno ha bisogno di soldi ed è costretto a vendere, il prezzo lo fa chi compra.
Abbiamo inoltre preso atto, questa volta con particolare soddisfazione, che il Presidente di BMPS ha ribadito che i Tremonti Bond sono “uno strumento abilmente negoziato dal nostro Governo con la Commissione Europea e soprattutto “utili”.
Sicuramente nessun esponente del centrodestra avrebbe saputo elogiare con maggior efficacia e sapienza l’opera del Governo.
Prendiamo ancora atto con soddisfazione che lo stesso Presidente non è indifferente a quanto vale l’azione, si rende conto di avere una responsabilità nei confronti degli azionisti e che in merito alla distribuzione dei dividendi – richiesti dal Presidente della Fondazione – subordini la soddisfazione degli azionisti alla solidità della banca, come bene principale.
Certo gli azionisti non devono essere molto soddisfatti se le azioni della Banca, dopo l’acquisizione di Antonveneta e la successiva ricapitalizzazione, sono scese da oltre 5 euro agli 0,833 odierni.
Indubbiamente la crisi dei mercati finanziari ha avuto un peso enorme, ma criticare il mercato da parte di chi nel mercato opera a livelli apicali, ci lascia piuttosto perplessi.
Noi abbiamo sempre pensato che spetti alla politica regolamentare il mercato perché quest’ultimo non può da solo autoregolamentarsi né tanto meno determinare la vita di interi popoli.
Ma chi opera nel mercato deve conoscerne le regole e quando le cose non vanno bene non può dare colpa al mercato e scusarsi dicendo “non siamo stati valutati adeguatamente”.
La storia del mondo e anche quella della finanza è piena di personalità incomprese, ma noi riteniamo che quando ci sono delle incomprensioni, o c'è qualcosa di errato o per lo meno sussiste qualche difetto di comunicazione.
E quando sono troppi a non comprendere, probabilmente non è un difetto di comunicazione.
Agostino Milani
Coordinatore comunale AN