SIENA. Si avvicinano le prossime tornate elettorali in vista delle amministrative di Giugno. In questo senso occorre fare una riflessione seria sui programmi che le parti politiche vorranno intraprendere e che condizioneranno, in un modo o nell’altro, i futuri assetti del territorio della nostra provincia.
Da persona concreta dico che questo potrebbe essere il momento per fare delle scelte chiare e mirate su come vogliamo intervenire nel nostro territorio.
Avere le idee chiare in un momento in cui dobbiamo fare i conti con le enormi difficoltà economiche di molte famiglie senesi e non, sarebbe senza dubbio un forte segnale che qualcosa è cambiato o sta cambiando.
“Scelte chiare per idee chiare” : dobbiamo capire in quale direzione vogliamo andare e con quali mezzi la vogliamo percorrere.
Mi spiego meglio: dobbiamo capire se le indicazioni della parte politica che amministrerà per i prossimi 5 anni la nostra provincia saranno a vocazione turistico-culturale o di tipo industriale.
Chiarito ciò resta poi verosimilmente “facile” intervenire e far sviluppare in un senso piuttosto che nell’altro il territorio che ci circonda. Un po’ come dire…. cosa farò da grande? Se la scelta dovesse cadere sulla vocazione turistica allora appare chiaro come lo sviluppo ed il potenziamento di questo settore diventi fondamentale.
Creare prospettive per gli alberghi, per i ristoranti e per tutti gli esercizi spalmati sul nostro territorio dovrà diventare il primo obbiettivo da raggiungere. Il cosiddetto “indotto” non soltanto dal punto di vista dei posti di lavoro ma soprattutto per quanto concerne l’aspetto economico sarà un incipit per creare benessere alla nostra comunità.
Non si può pensare però di ridurre Siena e la sua provincia al bel paesaggio ed alla mera cartolina da guardare sulle riviste: necessita sviluppare un cambio di direzione chiaro e netto! E qualche piccolo prezzo da pagare dal punto di vista ambientale bisognerà pur metterlo in conto.
Sto parlando, ad esempio, delle strade che collegano Siena al resto della provincia e, più in concreto, dell’aeroporto. Se è vero, ed è vero, che non vogliamo farci sfuggire le cosiddette menti eccellenti o se addirittura vogliamo fare in modo di farle arrivare da noi allora è indispensabile ridurre le distanze che ci separano dal resto del mondo sia in termini di qualità che di quantità.
Sul settore turistico per esempio, se la scelta cadrà su questa vocazione, non sarà più possibile sostenere un turismo mordi e fuggi. Al contrario, per mantenere un elevato standard di livello serve un turismo di qualità e per far si che ciò accada servono strutture in grado di ricevere al meglio chiunque chieda ospitalità, ma servono anche la facilità e la velocità di arrivo nel territorio.
Non possiamo ignorare e lasciarci sfuggire dalle mani il problema del termalismo a Chianciano. Una volta perla della Toscana é ora ridotta ad un deserto umiliante. Basti pensare che negli ultimi anni sono stati venduti molti alberghi e molte licenze non sono state rinnovate e l’Amministrazione si è vista costretta a frenare la riconversione in appartamenti delle strutture ricettive.
Ed ancora: come trovano spazio lavorativo i periti industriali del nostro famoso Istituto se nella nostra provincia non realizziamo industrie? Quali sono le idee in merito allo sviluppo delle scuole per formare operatori turistici?
E’ di forte attualità il tema delle energie rinnovabili: già oggi il 50% dell’energia necessaria per la produzione di acqua calda sanitaria dovrebbe essere “energia rinnovabile”. Non parliamo poi dei campi fotovoltaici. E’ stata fatta una campagna di informazione in tal senso? Sarà necessario che la provincia ed i comuni si adoperino per far conoscere a tutti i cittadini questi obblighi di legge.
In merito all’utilizzo di energie pulite, come il metano, c’è da dire che la provincia esegue i controlli sulle verifiche della funzionalità e pericolosità di queste caldaie ma perché non fornire altresì un contributo per la loro efficienza e salvaguardia?
Dall’altro lato supponiamo il fatto che le attenzioni della politica e delle istituzioni si spostino sulla vocazione industriale del territorio provinciale, cosa che prediligo da buon riformatore. Bisognerà delineare gli investimenti: per esempio sui termovalorizzatori che sono la materia del presente e del futuro: come faremo a smaltire milioni di tonnellate di rifiuti in modo ecocompatibile?
Dobbiamo creare impresa, infrastrutture e servizi che rendano questa provincia appetibile e fare in modo che le persone non siano costrette a scappare dal nostro territorio per paura di non trovare un lavoro.
Non è un controsenso allora che la Pramac, azienda senese leader nel settore dei gruppi elettrogeni e carrelli elevatori con ottimi risultati dal punto di vista economico, abbia effettuato investimenti per 70 milioni di euro e 200 posti di lavoro in Svizzera. Sicuramente ha contribuito lo snellimento delle questioni burocratiche, l’efficienza delle strutture che mettono il made in swizzerland molto prima dell’Italia nel gradimento e nelle scelte.
Forse la situazione della Whirpool, vendita dello stabilimento a Sansedoni spa con conseguente messa in cassa integrazione di 65 lavoratori ci lascia intuire che a Siena ed alle istituzioni senesi della vocazione industriale non importa niente!
Per non parlare del polo camper costretto a soffrire con il rischio chiusura a causa della durezza delle confederazioni sindacali rimaste ferme forse agli anni che furono. Serve elasticità!
Per concludere oltre all’ambiente, alla valorizzazione del territorio, all’occupazione, all’economia ed al turismo si aggiunge anche un tema assai delicato ma sicuramente da affrontare: il disagio degli anziani.
Sicuramente lo stato non potrà più farsi carico di questo problema ma dovranno essere gli enti locali, loro malgrado, a tutelare una popolazione sempre più anziana. Con quali risorse? Turistico -culturale – ambientale oppure di tipo industriale?
Se la politica saprà essere per una volta chiara ed assumersi le responsabilità ed indicare le vie da seguire per il futuro dettando una strategia precisa o per una vocazione o per un’altra, allora forse arriveranno anche le risposte a tali problemi e per una volta i cittadini comuni saranno “soddisfatti o insoddisfatti” dei risultati ottenuti ma senza dubbio non si sentiranno presi in giro.
David Chiti
Presidente Associazione “ NOI”
Da persona concreta dico che questo potrebbe essere il momento per fare delle scelte chiare e mirate su come vogliamo intervenire nel nostro territorio.
Avere le idee chiare in un momento in cui dobbiamo fare i conti con le enormi difficoltà economiche di molte famiglie senesi e non, sarebbe senza dubbio un forte segnale che qualcosa è cambiato o sta cambiando.
“Scelte chiare per idee chiare” : dobbiamo capire in quale direzione vogliamo andare e con quali mezzi la vogliamo percorrere.
Mi spiego meglio: dobbiamo capire se le indicazioni della parte politica che amministrerà per i prossimi 5 anni la nostra provincia saranno a vocazione turistico-culturale o di tipo industriale.
Chiarito ciò resta poi verosimilmente “facile” intervenire e far sviluppare in un senso piuttosto che nell’altro il territorio che ci circonda. Un po’ come dire…. cosa farò da grande? Se la scelta dovesse cadere sulla vocazione turistica allora appare chiaro come lo sviluppo ed il potenziamento di questo settore diventi fondamentale.
Creare prospettive per gli alberghi, per i ristoranti e per tutti gli esercizi spalmati sul nostro territorio dovrà diventare il primo obbiettivo da raggiungere. Il cosiddetto “indotto” non soltanto dal punto di vista dei posti di lavoro ma soprattutto per quanto concerne l’aspetto economico sarà un incipit per creare benessere alla nostra comunità.
Non si può pensare però di ridurre Siena e la sua provincia al bel paesaggio ed alla mera cartolina da guardare sulle riviste: necessita sviluppare un cambio di direzione chiaro e netto! E qualche piccolo prezzo da pagare dal punto di vista ambientale bisognerà pur metterlo in conto.
Sto parlando, ad esempio, delle strade che collegano Siena al resto della provincia e, più in concreto, dell’aeroporto. Se è vero, ed è vero, che non vogliamo farci sfuggire le cosiddette menti eccellenti o se addirittura vogliamo fare in modo di farle arrivare da noi allora è indispensabile ridurre le distanze che ci separano dal resto del mondo sia in termini di qualità che di quantità.
Sul settore turistico per esempio, se la scelta cadrà su questa vocazione, non sarà più possibile sostenere un turismo mordi e fuggi. Al contrario, per mantenere un elevato standard di livello serve un turismo di qualità e per far si che ciò accada servono strutture in grado di ricevere al meglio chiunque chieda ospitalità, ma servono anche la facilità e la velocità di arrivo nel territorio.
Non possiamo ignorare e lasciarci sfuggire dalle mani il problema del termalismo a Chianciano. Una volta perla della Toscana é ora ridotta ad un deserto umiliante. Basti pensare che negli ultimi anni sono stati venduti molti alberghi e molte licenze non sono state rinnovate e l’Amministrazione si è vista costretta a frenare la riconversione in appartamenti delle strutture ricettive.
Ed ancora: come trovano spazio lavorativo i periti industriali del nostro famoso Istituto se nella nostra provincia non realizziamo industrie? Quali sono le idee in merito allo sviluppo delle scuole per formare operatori turistici?
E’ di forte attualità il tema delle energie rinnovabili: già oggi il 50% dell’energia necessaria per la produzione di acqua calda sanitaria dovrebbe essere “energia rinnovabile”. Non parliamo poi dei campi fotovoltaici. E’ stata fatta una campagna di informazione in tal senso? Sarà necessario che la provincia ed i comuni si adoperino per far conoscere a tutti i cittadini questi obblighi di legge.
In merito all’utilizzo di energie pulite, come il metano, c’è da dire che la provincia esegue i controlli sulle verifiche della funzionalità e pericolosità di queste caldaie ma perché non fornire altresì un contributo per la loro efficienza e salvaguardia?
Dall’altro lato supponiamo il fatto che le attenzioni della politica e delle istituzioni si spostino sulla vocazione industriale del territorio provinciale, cosa che prediligo da buon riformatore. Bisognerà delineare gli investimenti: per esempio sui termovalorizzatori che sono la materia del presente e del futuro: come faremo a smaltire milioni di tonnellate di rifiuti in modo ecocompatibile?
Dobbiamo creare impresa, infrastrutture e servizi che rendano questa provincia appetibile e fare in modo che le persone non siano costrette a scappare dal nostro territorio per paura di non trovare un lavoro.
Non è un controsenso allora che la Pramac, azienda senese leader nel settore dei gruppi elettrogeni e carrelli elevatori con ottimi risultati dal punto di vista economico, abbia effettuato investimenti per 70 milioni di euro e 200 posti di lavoro in Svizzera. Sicuramente ha contribuito lo snellimento delle questioni burocratiche, l’efficienza delle strutture che mettono il made in swizzerland molto prima dell’Italia nel gradimento e nelle scelte.
Forse la situazione della Whirpool, vendita dello stabilimento a Sansedoni spa con conseguente messa in cassa integrazione di 65 lavoratori ci lascia intuire che a Siena ed alle istituzioni senesi della vocazione industriale non importa niente!
Per non parlare del polo camper costretto a soffrire con il rischio chiusura a causa della durezza delle confederazioni sindacali rimaste ferme forse agli anni che furono. Serve elasticità!
Per concludere oltre all’ambiente, alla valorizzazione del territorio, all’occupazione, all’economia ed al turismo si aggiunge anche un tema assai delicato ma sicuramente da affrontare: il disagio degli anziani.
Sicuramente lo stato non potrà più farsi carico di questo problema ma dovranno essere gli enti locali, loro malgrado, a tutelare una popolazione sempre più anziana. Con quali risorse? Turistico -culturale – ambientale oppure di tipo industriale?
Se la politica saprà essere per una volta chiara ed assumersi le responsabilità ed indicare le vie da seguire per il futuro dettando una strategia precisa o per una vocazione o per un’altra, allora forse arriveranno anche le risposte a tali problemi e per una volta i cittadini comuni saranno “soddisfatti o insoddisfatti” dei risultati ottenuti ma senza dubbio non si sentiranno presi in giro.
David Chiti
Presidente Associazione “ NOI”