Basta con i politicanti ed i raccomandati senza qualità"
SIENA.Il nostro vicesindaco Fulvio Mancuso si dà molto da fare con la Smart City, ad esempio facendo una lezione allo Smau sui traguardi raggiunti e in programma a Siena. La mobilità elettrica pubblica e privata c’entrerà senz’altro, ad esempio, ma la pulitura delle mura antiche non avrebbe potuto essere attivata anche una decina d’anni fa (quando si richiese inutilmente) al di fuori dell’etichettatura dei ‘beni comuni’?
La tecnologia può aiutare a vivere meglio, per carità; chi lo contesta che avere dei punti wi-fi liberi può lasciare un ricordo migliore di Siena, anche se i cellulari attuali dai nomi fantasiosi rendono tutto quasi obsoleto? Chi contesta che se si fanno accordi con associazioni responsabili di questo o quel programma si raggiungono dei risultati? O che se ci sono possibilità di fondi europei e regionali e se a tal fine bisogna usare certe etichette come Smart City, si debba fare? Certo, ma senza enfatizzare più di tanto, per favore. Ora da parte dei giovani e affezionati fan si scomoda anche il (discusso) World Economic Forum e i suoi 10 punti per la Smart City: per dire che vanno curati l’acquedotto e il verde, la inclusione ecc. ecc. presentando quei punti come un progetto ‘integrato e completo’ anche per Siena e tale da impedire critiche senza opporre altrettanta completezza?
Chi può pensare che basti per risollevare Siena dalla crisi? Diventa più attrattiva la città solo recuperando i ritardi accumulati?
Con i 200 milioni investiti nella Biotech (senza apprezzabili risultati) si legge oggi che i grandi spazi ex-Expo si tenterà di farli diventare un centro neuroscientifico d’importanza mondiale. Ma con quale contorno di forze? Non certo i politicanti o raccomandati senza qualità che abbiamo ben conosciuto della Fondazione MPS.
Io confesso, con tutto rispetto dei giovani e appassionati fan di queste gioiose prospettive a Siena, di trovare tutto ovvio: come leggere un generico programma elettorale, buono per tutte le stagioni: perché con cose giuste e sacrosante, ma scontate. Con il difetto di base del ‘presupposto’: mancano – oltre alle capacità politico-culturali, i capitali per fare alcunché in grande, in modo veramente attrattivo…Perciò ho proposto provocatoriamente la ‘morte assistita’ della Fondazione attuale, che dovrebbe in un sussulto di progettualità promuovere un grande piano di investimenti sulle strutture a Siena (monumenti, strade, SMS) e in provincia, dove strade e ponti hanno notoriamente bisogno di molti interventi.
Ma pensate voi che ci sia un piano, salvo i sogni della Grande Siena amministrativa? Neppure un progetto esecutivo per la Pinacoteca al SMS esiste! Arrivassero i soldi domani (cosa dubbia), li si terrebbe fermi, altroché a iniziare i lavori e smuovere l’indotto enorme possibile…
Persino nei problemi minori non esiste la gerarchia delle necessità. I programmi per il sito Unesco NON tengono conto dello spopolamento del centro storico. Il Comune non risponde alle domande precise dei cittadini sulla vivibilità, eppure si parla, un po’ spudoratamente, di ‘democrazia amministrativa’!
Se mi convocano alle riunioni della c.d. Siena intelligente ci vado eccome, come sarò onorato di collaborare al progetto del Parco delle Mura (il più concreto, necessario e utile).
Sono pronto a rivedere le mie credenze ormai radicate, per carità. Ma datemi un aiuto per liberarmene.
Mario Ascheri