SIENA. Le prossime elezioni dominano il campo anche se non tutti i giocatori sicuri, come Pd, 5 stelle, Unione popolare, Siena attiva, Pietraserena, sono già con un candidato.
I cittadini devono invece auspicare e pretendere elaborazioni e confronti ravvicinati tra tutti anche prima che scendano i tempi limitati della campagna elettorale: il Comune dovrebbe favorire con spazi gratuiti l’attività di tutte le formazioni politiche anziché spendere soldi di tutti per la propaganda di pochi (la Giunta).
Concorrenza piena quindi, nel rispetto reciproco, nella chiarezza, ma senza limitazioni. Ben vengano valutazioni attente sui grandi temi, nel merito, e si decida la preferenza non in base a valutazioni preconcette e meno che mai ideologiche o succubi della propaganda. Di buoni propositi ne abbiamo già vissuti troppi, anche famigerati: ricordiamo ancora, ad esempio, la ‘banca etica’?
Si esigano proposte articolate, non promesse generiche, sugli investimenti nelle infrastrutture, nella manutenzione del verde e delle vie, nei servizi (sanità e sicurezza in primis), nella tutela dei beni culturali (tutti, non solo del Santa Maria) e del centro storico, sullo sfoltimento degli enti dipendenti e degli apparati inefficienti.
I candidati ci dicano come gestiranno il bilancio, con quali innovazioni, e con quali procedure garantiranno il rispetto degli impegni presi e la valorizzazione del merito nelle nomine per ravvicinare istituzioni e cittadini. Le consultazioni burocratiche e puramente formali hanno deluso come la boriosa, ossessiva, proclamazione di risultati positivi. Ci sono procedure nuove per snellire e rendere più seguiti i lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni? Come evitare che i cittadini si sentano manipolati, destinatari di chiacchiere soporifere, e favorire invece il governo largo della città?
Siena non è stata tradita solo al MPS. Da tempo è in crisi la passione politica. La frammentazione dell’opposizione ne è una conseguenza. E generici discorsi antipartitici e civici non bastano a far ripartire la Politica.
Una riflessione di fine anno è doverosa: da 25 anni la città suscita movimenti civici, ma cosa hanno costruito di duraturo? Continuando così, al ballottaggio è realistico che arrivino solo i loghi forti nazionali, 5 stelle e Pd: nel disinteresse più generale di buona parte della città.
Mario Ascheri