SIENA.Di seguito le proposte di Mario Ascheri alla Fondazione Mps.
Bisogni prioritari
L’indebolimento della Provincia apre riflessione su opportunità di coordinamento tra i Comuni sui bisogni essenziali al di là del previsto con le aziende (rifiuti, acqua ecc. peraltro operanti anche al di fuori della provincia). Una formula positiva per l’incredibile patrimonio di beni culturali è Fondazione Musei Senesi, ma ad es. la mancanza di partecipazione di Siena non è un handicap grave? La sua stessa dirigenza non dovrebbe tener conto di competenze tecnico-scientifiche sofisticate non sempre assicurate dalla sua forma giuridica?
La politica turistica manca di una direzione unitaria, e grave appare anche il sempre disatteso bisogno di migliorare le comunicazioni su rotaia e su gomma, stante la rete viaria obsoleta, essenziale per lo sviluppo economico.
Sul piano culturale l’attività ora rafforzata della Chigiana deve sboccare in un rilancio europeo riqualificato da corsi fortemente concorrenziali, non potendo ridursi per i suoi costi a un elemento in funzione del turismo cittadino o dei residenti; per le due università si devono rafforzare i corsi di laurea con un peso concorrenziale entro il sistema regionale, superando l’attuale condizionamento dei docenti in servizio e in uscita. La necessità di un palazzo dei congressi che consenta finalmente di essere concorrenziali con Firenze appare evidente, come pure la riqualificazione della Fortezza medicea e il salvataggio e valorizzazione delle mura antiche.
Modalità
Fissate sopra le priorità non dovrebbe essere difficile graduare le disponibilità esistenti e prevedibili, una volta consolidata la ristrutturazione della banca. Restando fermo il principio del cofinanziamento, i bandi della Fondazione dovrebbero incentivare i consorzi tra Comuni, ad esempio, in modo da ottenere politiche coordinante nei settori individuati. Ad es., si potrebbero prevedere ‘premi’nei bandi per i Comuni che accorpino le proprie strutture al di là di quanto già previsto dalle attuali ‘comunità’ per le varie valli.
Su questo piano è necessario seguire attentamente gli interventi regionali per integrare i programmi, altrimenti destinati a rimanere frammentari e poco efficaci (Francigena: effettuati molti investimenti che probabilmente però diminuiranno corposamente senza assicurare la piena funzionalità del percorso con un grave danno di immagine)
Quale progetto? Nel settore dei beni culturali
Dopo un’attenta rilevazione delle situazioni più delicate (come Terme Petriolo), con la collaborazione degli organi statali, regionali e comunali preposti, nonché delle università (non solo di Siena), si tratta di definire le priorità per salvare con adeguati interventi opere d’arte e monumenti, pubblici e privati in pericolo, proseguendo nell’attività dimostratasi più positiva fin qui della Fondazione. L’indotto di breve e lungo periodo di tale attività è facilmente intuibile, ma soprattutto si tratta di difendere l’immagine della cultura senese che gli eventi degli ultimi anni hanno offuscato. A tal fine sarebbe opportuno anche un’attività di traduzione in una duplice direzione: di opere italiane essenziali per far conoscere fuori gli aspetti del territorio in modo non effimero per pubblico di qualità, e di opere straniere dedicate al nostro territorio che rimangono spesso sconosciute a livello locale con danno per la ricerca, talora ‘provinciale’.
Assetto Fondazione
A rigore, università, arcivescovato, CNR e Consiglio beni culturali NON sono rappresentativi del territorio per la loro natura di enti non strettamente locali (università, CNR e Cons. sup.), e/o tenuto conto delle modalità di elezione dei loro vertici, cui non partecipano gli enti rappresentativi del territorio, Fondazione compresa.
Lo statuto attuale necessiterebbe di revisione per ribadire la storica ‘pubblicità’ della Fondazione anche se non riconosciuta dalla forma giuridica attuale e assicurare una più rigorosa selezione del suo gruppo dirigente. Ad es., una discussione pubblica dei curricula dei candidati potrebbe giovare molto al lavoro di chi ha il potere di designazione. Al limite si potrebbe pensare anche alla elettività della Deputazione, da votarsi da parte della cittadinanza senese in modo da far proporre candidati ‘forti’ dai comitati che si costituirebbero a tal fine. In ogni caso andrebbe rivisto il problema dei compensi, da perequarsi a quelli degli amministratori comunali.
Mario Ascheri