SIENA. Mario Ascheri ha prodotto un documento con le osservazioni sulla bozza del nuovo piano di gestione 2015-2018 del sito unesco “centro storico” di Siena. Ecconel il testo di seguito.
Il documento del Comune caricato nel sito, messo in consultazione e da approvarsi a breve, giustamente segnala, oltre ai punti di forza che devo dare per noti, alcune ‘minacce’ che mettono in pericolo il sito Unesco/Centro storico, tra cui:
- mancato coordinamento tra enti per “interventi sul sottosuolo ed in facciata”;
- spopolamento dei residenti;
- mancate sinergie tra diverse attività culturali/ artistiche/ enogastronomiche/produttive;
- carenza parcheggi per i residenti
Il documento del Comune segnala alcuni ‘progetti’:
- messa in sicurezza paramenti murari all’interno delle valli verdi;
- manutenzione straordinaria bottini;
- manutenzione straordinaria edifici pubblici monumentali;
- regolamento occupazione suolo pubblico e decoro urbano;
- festival Unesco in sinergia con altri siti;
- progetto ENPI-GIS archeologico;
- sosta e attraversamento motoveicoli ed incremento vigilanza.
Avendo giustamente indicato queste priorità, però, non sembra che le ‘azioni’ (distinte in ‘eseguite in parte’, ‘in corso’, ‘eseguito’) siano del tutto ben affrontate e/o qualificate, per cui le ‘minacce’ di cui sopra sono ancora avvertibili e non evitate.
Non risultano qualificabili come completamente ‘eseguite’:
- la pulitura facciate e monumenti (degrado da escrementi);
- la raccolta differenziata;
- l’illuminazione all’80%;
- il Progetto Francigena;
- la revisione ZTL per avere meno auto nel Centro.
Nel documento del Comune sono qualificate come ‘in corso’, ma risultano in ritardo:
- nuova strategia della comunicazione;
- poli turistici, sistema informativo, dépliant ed eventi;
- revisione cartellonistica;
- piano mobilità
Nel complesso gli investimenti e interventi sui punti giustamente indicati risultano, a mio parere, o in ritardo o inesistenti, mentre sembrano essere privilegiati interventi almeno in parte effimeri (CEC, CIC).
Si segnalano infine in quanto non indicati nella proposta:
- problema di una normativa ad hoc (da inserire ad es. nel codice dei beni culturali) A) per tutelare il verde dentro il sito, anche se in aree private; b) per tutelare beni storici inclusi entro proprietà private nel corso dei secoli (mura antiche e fonti, in particolare);
- problema di un eccesso di rumori e suoni troppo invasivi durante la notte, eccesso di motorini e di autotrasporti merci, aumento dei fenomeni di vandalismo, scarsità parcheggi auto per residenti (e assenza di soluzioni programmate per risolvere il problema, aggravato da perdita di stalli per privilegiare bici e auto elettriche, meritorie, ma non a questo prezzo per i residenti);
- raccolta nettezza tardiva o insufficiente;
- manutenzione selciato insufficiente (e riconosciuta ufficialmente tale);
- problema rastrelliere per biciclette agli accessi verso il Centro per invitare a lasciare la bici e percorrere a piedi il Centro in modo da non dovere parcheggiare le bici addirittura in piazza del Campo.
Vogliamo infine segnalare e rimarcare lo spopolamento del Centro, per il quale dobbiamo lamentare azioni che probabilmente andranno ad accentuarlo ancora, piuttosto!
In particolare la carenza dei parcheggi per residenti – indicato giustamente come punto di debolezza – si è accentuata, invece di diminuire, e la perdita di 600 residenti negli ultimi quattro anni monitorati è significativo di un processo in corso fortemente critico per il Sito pervenuto anche come problematica in Consiglio comunale.
Il Sito sopravvive nel suo splendore tradizionale solo se preserva una popolazione densa che tramanda la cultura espressa dal Sito – per evitare il degrado da turismo di massa avvertibile, com’è noto, in alcuni siti Unesco, affogati a tal punto ormai da essere abbandonati dalla propria popolazione originaria.
Altro elemento di debolezza non segnalato risulta essere dato dai grandi contenitori del Centro storico abbandonati e di cui non è sicuro il riuso. Essendo l’attenzione dell’Amministrazione concentrata essenzialmente sul riassetto dell’ospedale antico (Santa Maria della Scala, SMS, con un retro abbandonato al degrado, nonostante molti richiami) e sul progetto Francigena (pur importante ma che è stato privilegiato rispetto ad altre emergenze, come le molte indicate), che dovrebbe dar luogo a un ‘ospizio’ a lato del SMS pur in una situazione complessiva così difficile, non sembrano in essere iniziative utili per rimediare all’abbandono dei ‘grandi contenitori’ del Centro storico.
Risultano infatti non ‘destinati’ il Palazzo delle Papesse (già Museo di arte contemporanea, chiuso da anni), con impalcature ferme da nani come avviene per l’Istituto Santa Teresa e il chiostro storico attiguo alla chiesa di San Martino; inoltre si segnala il Palazzo del Capitano (vicino al Duomo), parte dell’Istituto Pendola, abbandonato dall’Università, il palazzo già adibito a casa dello studente in via San Martino. Anche qui si tratta di realtà che esprimono criticità evidenti, come le esprimono le chiese, ricche di opere d’arte, per lo più chiuse ai fedeli e ai visitatori (o con problemi statici: S. Giorgio).
In questo modo la stessa arte senese ha difficoltà ad essere percepita nella sua complessità, anche perché il ‘mercato’ si ritiene sollecitabile soltanto in base a campagne pubblicitarie clamorose fondate su singoli ‘eventi’, frammenti di una realtà bel più complessa che rimane così inattingibile.
Il Sito, in questo modo, ha difficoltà ad essere percepito nei suoi valori universali e permanenti.
MARIO ASCHERI