La rivolta del "ghetto " di Piazza Amendola
La polizia politica sta dando una caccia serrata ai colleghi “Untermensch” (sub-umani) nascosti nel campo di smistamento di Piazza Amendola a Siena e, grazie ad accurate ricerche genealogiche e a soffiate di informatori interni, è ormai sul punto di scoprirli. E’ pronta per loro una stella gialla a sei punte. Una volta individuati, verranno “rastrellati” dai reparti speciali per essere poi trasferiti nei “campi di lavoro” allestiti alla bisogna. Che fine faranno? Solo il buon Dio lo sa, ma le esperienze storiche precedenti fanno prevedere una “soluzione finale”.
Di fronte a questa agghiacciante prospettiva, i fratelli “Untermensch del Monte” si sono ribellati e sono scesi in piazza per urlare tutta la loro disperazione. Ciò che a loro trafigge il cuore è soprattutto l’essere stati ancora una volta abbandonati da tutti, a partire dai partiti e dalle istituzioni di Siena e nazionali.
Il tradimento del Sindacato è ormai passato alla storia: ha mercanteggiato i suoi valori ideali per biechi interessi personali. L’ignominia dei loro atti li accompagni sine fine dicentes.
E che dire del vergognoso disinteresse mostrato dagli altri colleghi nei confronti della “razza untermensch” rinchiusa nella DAACA? Si sono voltati dall’altra parte, tutti contenti che la disgrazia non li avesse toccati. Non sanno i poverini che presto potrebbe toccare a loro essere schiacciati dal protervo tallone “ariano”. Quando arrivasse un tale momento allora sarebbero presi, ahimè, da un rimorso ormai tardivo e a nulla servirebbero lai e grida disperati. La dipartita dei colleghi “Untermensch” rimarrà una macchia indelebile nelle coscienze di tutti i noi.
Il loro atto di “rivolta”, forse tardivo, magari inutile e velleitario, rappresenta l’urlo di estrema angoscia di chi ha sperato fino all’ultimo, anche contro ogni evidenza, nel Sindacato o nel Partito principe di Siena e si sente ormai perso senza più alcuna speranza, con la prospettiva certa di scomparire chissà dove.
Il loro gesto disperato deve essere raccolto da chi ancora crede che non sia lecito scaricare sui dipendenti le colpe dei vertici, da chi è convinto che a pagare debbano essere quei caimani che hanno distrutto la Banca e non gli innocenti.
Per parte mia io sono “Untermensch” fra voi “Untermenschen”, e vi esprimo tutta la mia solidarietà. Ma vi offro anche il mio sostegno concreto: ricordate le iniziative illustrate in “Nessun dorma”, alle quali hanno aderito numerosi vostri compagni di sventura? Bene, sottoscrivendo in particolare gli esposti/denunce che intendono far luce sui veri colpevoli del sacco del Monte, assestereste un colpo durissimo a coloro che vi stanno negando il futuro. Dimostrereste ai vostri “aguzzini” che vi possono togliere tutto, ma non la dignità.
Il giorno fatidico in cui partirete per il viaggio di non ritorno io mi appunterò sul petto una stella gialla a sei punte come quella che porterete voi. La stella della vergogna quel dì brillerà anche sopra il Monte di Massa.
Che Dio vi assista.
Marco Sbarra