Interviene il presidente dell'Ordine dei Medici di Siena
SIENA. La chiusura dell’aeroporto di Ampugnano-Siena che in questi giorni occupa le pagine dei quotidiani locali, lascia spazio ad alcune perplessità .
La mia preoccupazione prescinde da scelte politiche ed economiche che poco conosco, ma nasce dal fatto che questo scalo è stato per anni funzionale alla rete dei trasporti di organi che con efficacia ed efficienza sono stati impiantati su pazienti che afferiscono all’ospedale Santa Maria alle Scotte, tanto da farlo diventare punto di riferimento regionale.
In questi anni sono stati trapiantati tanti organi, tra i quali circa 400 cuori e circa 100 polmoni, tutti organi tempo-dipendenti. Per esempio il tempo di ischemia di un cuore è intorno alle 4 ore, e si capisce bene come dall’espianto all’impianto i minuti acquisiscano un ruolo prioritario per la buona riuscita di un intervento che può ridare la vita e la speranza a chi soffre.
Come Presidente dell’Ordine dei Medici ho il dovere di tutelare quei medici che con la loro professionalità hanno fatto di Siena un centro di eccellenza e a loro deve essere garantito di lavorare in sicurezza.
Ma l’Ordine è un ente ausiliario dello Stato al servizio dei cittadini e quindi sento forte il peso della responsabilità nei confronti di chi è in trepidante attesa aspetta un organo che può riportarlo alla giusta qualità di vita e nei confronti dei pazienti donatori e dei propri familiari che rischiano di vedere vanificare il “dono”.
Un paese civile si riconosce anche per il rispetto che ha dei suoi morti e per la tutela della salute dei suoi cittadini.
Il Presidente Roberto Monaco